Attacco nella notte su Odessa: distrutti quattro missili Kalibr. Allarme aereo in sei regioni. Onu accusa: "Mosca blocca accesso aiuti nelle aree colpite dopo crollo diga Kakhovka"
La controffensiva ucraina avanza nella regione di Zaporizhzhia, nel sud del Paese. Confermata dalla vice ministra della Difesa, Hanna Maliar, la liberazione della località di Pyatykhatky, mentre il ministero della Difesa russo lo ha negato, anche se ieri il funzionario locale nominato da Mosca, Vladimir Rogov lo aveva ammesso. Sono così otto in totale i villaggi che i militari russi sono stati costretti a lasciare nelle ultime due settimane, dopo Novodarivka, Levadne, Storozheve, Makarivka, Blahodatne, Lobkove e Neskuchne. Un totale di 113 chilometri quadrati di territorio, con il fronte spostato verso sud di sette chilometri.
Attacco missilistico nella notte ad Odessa, città portuale dell'Ucraina meridionale. Le autorità militari hanno attivato la difesa aerea in tutta la regione. "Le truppe russe hanno lanciato quattro missili da crociera di tipo Kalibr, tutti sono stati distrutti in cielo dalle forze di difesa aerea", ha riferito Serhii Bratchuk, capo dell'amministrazione militare regionale su Telegram.
Ma l'allarme antiaereo è scattato nelle prime ore di oggi in sei regioni dell'Ucraina, secondo il portale ufficiale di allerta del paese citato dai media locali. Le sirene risuonano negli oblast di Odessa, Dnipropetrovsk, Mykolaiv, Sumy, Zaporozhzhia e Donetsk.
Nella regione di Dnipropetrovsk, nell'Ucraina sud-orientale, le forze ucraine hanno abbattuto quattro droni russi, ha reso noto il capo del consiglio regionale, Nikolai Lukashuk, aggiungendo che "probabilmente erano tre Shahed e un Orlan", ha affermato Lukashuk su Telegram.
"Un grande attacco ucraino attraverso il Dnipro è ora meno probabile a seguito del crollo della diga di Kakhovka e delle conseguenti inondazioni". Lo scrive su Twitter l'intelligence britannica, commentando il "probabile trasferimento, negli ultimi giorni da parte di Mosca, di elementi del contingente dell'esercito del Dnipro dalla sponda orientale del fiume per rafforzare i settori Zaporizhzhia e Bakhmut".
Le autorità ucraine hanno dichiarato di non avere ancora prove "solide" che dimostrino il dispiegamento da parte della Russia di armi nucleari in Bielorussia, dopo che la scorsa settimana Mosca e Minsk hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per trasferire questo tipo di armi. "Non abbiamo prove concrete che le armi nucleari siano già state dispiegate nel territorio della Bielorussia", ha affermato Fedir Venislavski, deputato e membro del Comitato per la sicurezza nazionale, la difesa e l'intelligence del parlamento ucraino, dopo aver partecipato a un incontro con funzionari dei servizi di intelligence.
L'obiettivo di Kiev, ha aggiunto Venislavski, è continuare a lavorare con i suoi partner della comunità internazionale per prevenire le minacce alla sicurezza che potrebbero derivare dal trasferimento di armi nucleari alla Bielorussia.
La Russia ha perso nell’ultimo giorno 650 uomini, facendo salire a 219.820 le perdite fra le sue fila dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di 219.820 uomini, 3.984 carri armati, 7.729 mezzi corazzati, 3.847 sistemi d'artiglieria, 610 lanciarazzi multipli, 364 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 314 aerei, 304 elicotteri, 6.571 attrezzature automobilistiche, 18 unità navali e 3.371 droni.
Sette persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino, durante il bombardamento della città di Valuyki, nella regione di Belgorod, da parte dell'esercito ucraino. Lo ha riferito su Telegram il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov. "Secondo i dati preliminari, 7 persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino, che ha riportato la rottura di una clavicola. Le ambulanze li hanno portati all'ospedale del distretto centrale. Altre due persone hanno ferite da schegge minori. Vengono fornite tutte le cure mediche necessarie", ha scritto Gladkov, aggiungendo che ci sono stati danni in 5 condomini e 4 abitazioni private.
L'Onu hanno dichiarato che la Russia ha negato l'accesso degli aiuti umanitari nelle aree occupate colpite dagli allagamenti causati dal crollo della diga Nova Kakhovka. "Le Nazioni Unite si sono impegnate con i governi dell'Ucraina e della Federazione Russa per quanto riguarda la consegna di aiuti umanitari a tutte le persone colpite dalla devastante distruzione della diga di Kakhovka", ha affermato Denise Brown, coordinatrice umanitaria dell'Onu per l'Ucraina, aggiungendo che la Russia ha finora rifiutato la richiesta delle Nazioni Unite di accedere alle aree sotto la sua occupazione.
L'Onu ha esortato le autorità russe "ad agire in conformità con i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario" e ha dichiarato che le Nazioni Unite continueranno a cercare il necessario accesso alle aree colpite occupate dalla Russia. Il bilancio delle vittime del crollo della diga è salito ad almeno 45 persone, hanno riferito i funzionari dell'Organizzazione. Gli allagamenti hanno anche trasportato acqua sporca a valle e al largo della costa meridionale, con gravi rischi per la salute.
La scorsa settimana, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto il sostegno internazionale per aiutare a salvare le vittime del crollo della diga nelle aree dell'Ucraina occupate dai russi e ha accusato la Russia di non fornire "alcun vero aiuto alle persone nelle aree allagate. Nel territorio occupato, è possibile aiutare le persone solo in alcune aree: i terroristi russi - ha aggiunto - stanno facendo di tutto per rendere il maggior numero possibile di vittime del disastro".