Allarmi antiaerei hanno suonato nella notte in tutte le regioni del Paese
La Russia ha lanciato 36 missili, fra cui missili da crociera, 16 dei quali sono stati intercettati, contro infrastrutture critiche dell'Ucraina. Allarmi antiaerei hanno quindi suonato nella notte in tutte le regioni dopo che Mosca ha lanciato l'attacco missilistico su vasta scala contro il Paese.
Colpite le regioni settentrionali, occidentali e quelle di Dnipropetrovsk e Kirovohrad, ha reso noto il capo di gabinetto della presidenza, Andriy Yermak, su Telegram. I russi hanno iniziato a usare testate esca per trarre in inganno i sempre più sofisticati sistemi di difesa aerea ucraina, ha aggiunto. A Pavlohrad è rimasta uccisa una donna di 79 anni e altre otto persone sono rimaste ferite. Nella regione di Leopoli tre missili hanno colpito infrastrutture importanti.
"Sei obiettivi aerei ostili", vale a dire presunti palloni spia, sono stati inoltre individuati dalle autorità ucraine nei cieli di Kiev. Lo ha denunciato l'aeronautica ucraina. Alcuni sono stati abbattuti, precisano le fonti militari citate dal Guardian.
MINISTRO ESTERI ISRAELE A KIEV - Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen è intanto Ucraina per una visita ufficiale, la prima di un alto esponente di Israele dall'inizio dell'invasione russa un anno fa. Come riporta il Times of Israel, la visita di Cohen è iniziata da Bucha, il sobborgo della capitale ucraina dove lo scorso anno le forze russe hanno massacrato 450 civili.
"E' impossibile rimanere indifferenti davanti alle scene e le fosse comuni che abbiamo visto", ha detto il ministro. "Siamo qui in una importante visita di solidarietà al popolo ucraino", ha poi aggiunto Cohen quando gli è stato chiesto se avrebbe condannato la Russia, riferisce Times of Israel. Cohen si è poi recato a Babi Yar, il burrone vicino Kiev dove i nazisti massacrarono decine di migliaia di ebrei durante la seconda guerra mondiale. Accompagnato dai massimi rabbini ucraini, ha deposto una corona, come già aveva fatto a Bucha. Arrivato questa mattina a sorpresa dalla Polonia, Cohen ha incontrato l'omologo Dmytro Kuleba e vedrà il presidente Volodymyr Zelensky. E' prevista anche una cerimonia per la piena riapertura dell'ambasciata israeliana a Kiev.
"Sono arrivato oggi per la prima vista di un ministro israeliano dall'inizio delle ostilità. In questo anno, Israele è stato a fianco dell'Ucraina e del popolo ucraino. Oggi alzeremo la bandiera israeliana sull'ambasciata israeliana a Kiev, che tornerà alla sua attività con l'obiettivo di rafforzare i rapporti fra i nostri paesi", si legge in un comunicato diffuso da Cohen.
In questo anno Israele ha cercato di evitare il più possibile di condannare Mosca, per mantenere i buoni rapporti necessari per poter continuare raid su posizioni iraniane in Siria e tutelare la comunità ebraica Russia. Per questo sono stati inviati soprattutto aiuti umanitari ed equipaggiamento protettivo, come elmetti e giubbotti anti proiettile, ma niente armi. Dietro le quinte sarebbero state condivise anche informazioni sui droni iraniani usati dai russi. Il nuovo premier Benyamin Netanyahu ha lodato l'atteggiamento "prudente" dei predecessori e Cohen aveva inizialmente irritato Kiev parlando al telefono con il collega Russo Sergei Lavrov, prima di aver sentito Kuleba.
Sotto accusa per le politiche di estrema destra del suo governo, Netanyahu sembra ora voler aumentare il sostegno all'Ucraina per ingraziarsi Stati Uniti ed Europa. Durante il suo incontro con il presidente francese Emmanuel Macron ai primi di febbraio, il premier israeliano avrebbe espresso la disponibilità a inviare "cose militari" all'Ucraina, pur sottolineando di non voler spingersi troppo lontano per non irritare Mosca, ricorda Times of Israel.
Zelensky, che è di origine ebraica, aveva parlato lo scorso marzo in un discorso online alla Knesset, chiedendo un maggior impegno israeliano. Israele, che non ha aderito alle sanzioni occidentali contro la Russia, ha accolto molti esuli russi e organizzato operazioni per mettere in salvo ebrei ucraini, specie anziani sopravvissuti alla Shoah.