Il divieto di ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di sette Paesi musulmani non riguarda i possessori di 'green card', l'autorizzazione a risiedere nel Paese per un periodo di tempo illimitato. Lo ha chiarito il capo di gabinetto del presidente Donald Trump, Reince Priebus, dopo che ieri il dipartimento per la Sicurezza interna aveva sostenuto il contrario. In un'intervista all'Nbc, ha poi precisato che la polizia di frontiera ha "un'autorità discrezionale" per fermare e interrogare viaggiatori stranieri che provengono da alcuni Paesi, ma anche cittadini americani.
"Se tu sei un cittadino americano che viaggia avanti e indietro con la Libia - ha sottolineato - è probabile che tu sia sottoposto a ulteriori domande quando arrivi in aeroporto. C'è un'autorità discrezionale che un agente della dogana e di frontiera ha quando sospetta che qualcuno stia combinando qualcosa andando avanti e indietro con la Libia o lo Yemen".
A conferma dello stato di confusione provocato dall'ordine esecutivo firmato da Trump venerdì scorso, sottolinea il 'New York Times', c'è poi anche la nota diffusa dal dipartimento per la Sicurezza interna, secondo cui gli agenti continueranno ad "applicare tutti gli ordini esecutivi e che i viaggi proibiti resteranno proibiti", anche se il dipartimento "rispetterà gli ordini dei giudici".