Nel 1986 Daniloff arrestato a Mosca
Evan Gershkovich, giornalista statunitense del Wall Street Journal, è stato arrestato in Russia con l'accusa di spionaggio. Era dal 1986 che un giornalista americano non veniva fermato in Russia. Il 2 settembre di quell'anno il capo dell'ufficio di corrispondenza di Mosca di News and World Report, Nick Daniloff, era stato arrestato con l'accusa di spionaggio formalizzata cinque giorni dopo mentre era detenuto alla prigione Lefortovo di Mosca.
Secondo le autorità sovietiche, Daniloff - il cui nonno, generale dell'esercito imperiale russo era fuggito negli Usa dopo la rivoluzione - indosso aveva documenti sovietici classificati. L'arresto avveniva qualche giorno dopo quello di una presunta spia sovietica negli Stati Uniti, Gennadi Zakharov della missione sovietica al Palazzo di Vetro. Entrambi furono scarcerati il 12 settembre e autorizzati a rimanere nelle rispettive ambasciate in attesa del processo.
Anni dopo, in occasione di una conferenza all'Università di Harvard, Mikhail Gorbaciov ammise che il caso Daniloff era stato uno scambio in perfetto stile da guerra fredda, quello che in inglese si definisce 'tit for tat'.
Il 23 settembre, 21 giorni dopo il suo arresto, Daniloff fu autorizzato a ritornare in patria senza accuse. Lo stesso valse per Zakharov. In più, l'allora dissidente Oleg Orlov, uno dei fondatori di Memorial ora coinvolto in un procedimento penale per discredito delle forze militari russe, fu rilasciato dalle autorità sovietiche.