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Daghestan, Russia accusa Ucraina: "Ha avuto ruolo chiave nelle violenze"

Almeno 60 arresti in relazione all'assalto ai passeggeri ebrei in aeroporto

Aeroporto in Daghestan  - (Afp)
Aeroporto in Daghestan - (Afp)
30 ottobre 2023 | 11.00
LETTURA: 3 minuti

La Russia accusa l'Ucraina di avere avuto "un ruolo chiave" nei disordini di ieri nell'aeroporto in Daghestan, preso d'assalto da rivoltosi che davano la caccia a israeliani ed ebrei sbarcati da un aereo proveniente da Tel Aviv. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, dopo che il Cremlino aveva parlato genericamente di "interferenze esterne".

"Nell'attuazione dell'azione distruttiva, un ruolo diretto e chiave è stato assegnato al regime criminale di Kiev, che, a sua volta, ha agito per mano dei famigerati russofobi" che l'Ucraina avrebbe accolto, ha detto la portavoce russa. I disordini di massa in Daghestan sono, secondo Zakharova, la conseguenza di "una provocazione pianificata e attuata dall’esterno, volta a minare lo sviluppo armonioso e l’unità etnico-confessionale del popolo della Federazione Russa”. "Sono stati ispirati da coloro che hanno ripetutamente fatto ricorso a metodi apertamente estremisti e terroristici per destabilizzare la situazione politica interna in Russia", ha poi aggiunto puntando il dito contro "il sabotaggio e del lavoro sovversivo dei servizi speciali ucraini".

Vladimir Putin oggi presiederà una riunione con i suoi principali consiglieri, compreso il ministro della Difesa e i vertici dell'intelligence, per discutere "i tentativi dell'Occidente di usare gli eventi in Medio Oriente per dividere la società russa".

Almeno 60 arresti

Intanto almeno 60 persone sono state arrestate in relazione all'assalto antisemita. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno della repubblica caucasica russa, secondo cui "sono stati identificati oltre 150 partecipanti attivi" all'assalto e "60 di loro sono stati arrestati".

Il governatore Sergei Melikov ha condannato l'assalto avvenuto ieri nell'aeroporto di Makhatchakala, capitale della repubblica russa a maggioranza musulmana, da parte di un gruppo di manifestanti violenti che "cercavano ebrei" dopo l'atterraggio di un volo proveniente da Tel Aviv. Una ventina di persone sono state ferite, civili e agenti di polizia, e una decina hanno dovuto essere ricoverati in ospedale, secondo il ministero della Sanità locale. Di questi, due sono gravi.

Queste azioni rappresentano "una flagrante violazione della legge - ha denunciato il governatore - non c'è coraggio nell'aspettare persone disarmate che non hanno fatto nulla di vietato, non c'è onore nell'insultare gli stranieri, mettere le mani nelle loro tasche e cercare di controllare i loro passaporti, non ci sono buone intenzioni nell'attaccare donne con bambini che stanno ricevendo cure all'estero".

"Tutti i daghestani sono solidali con la sofferenza delle vittime delle azioni di persone e politici ingiusti e pregano per la pace in Palestina, ma ciò che è accaduto nel nostro aeroporto è vergognoso e deve essere valutato in modo adeguato dalle forze dell'ordine. E questo sarà fatto", ha concluso il governatore nel suo post su Telegram.

Kyrill: "Assalto Daghestan per alimentare discordia ebrei-musulmani in Russia"

Il leader spirituale ortodosso di Mosca, Patriarca Kyrill, ha condannato l'aggressione nell'aeroporto Makhachkala, in Daghestan, definendola un tentativo di dividere ebrei e musulmani di Russia. Kyrill ha detto che "non esiste giustificazione morale per chi ha pianificato un attacco contro innocenti". "Vedo quanto avvenuto - ha aggiunto, alludendo ad interferenze esterne - come il tentativo di seminare discordia in Russia tra musulmani ed ebrei, che per secoli hanno mantenuto buone relazioni di amicizia e cooperazione".

"Non ho dubbi sul fatto che le forze che hanno provocato questo incidente non si fermeranno davanti a nulla pur di causare disordini nel nostro paese. Vediamo in questi fatti il tentativo di trasferire nel nostro paese un confronto che gli è estraneo", ha aggiunto Kyrill, che ha poi salutato gli appelli del leader religiosi del Daghestan a mettere fine alle violenze e ha esortato tutti a "prestare loro ascolto". Quindi si è rivolto ai russi di tutte le fedi "perché apprezzino con tutte le loro forze e consolidino questo mondo inter-religioso costruito da molte generazioni di nostri antenati".

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