L'Iran minaccia Israele e Usa. Altri 17 camion entrano a Gaza dal lato egiziano del valico di Rafah. Raid israeliani su moschea a Jenin, bombe su aeroporti Damasco e Aleppo
Se i miliziani di Hezbollah decidono di ''entrare in guerra'' con Israele, la risposta delle forze armate sarà ''inimmaginabile'' e per il Libano sarà la ''devastazione'' totale. E' l'avvertimento lanciato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ai miliziani di Hezbollah, che nelle scorse ore hanno lanciato una serie di razzi verso il nord di Israele. "Non posso dirvi in questo momento se Hezbollah deciderà di entrare in guerra a pieno titolo", ha detto Netanyahu incontrando militari israeliani schierati al confine con il Libano.
"So che avete perso degli amici ed è una cosa molto difficile, ma stiamo combattendo per la nostra vita, una lotta per la nostra casa. Non è un'esagerazione, non è un'esagerazione, questa è la guerra. O uccidete o sarete uccisi, e loro devono essere uccisi'', ha proseguito.
In un quadro ad altissima tensione, l'Iran ha voluto inviare un avvertimento a Israele e agli Stati Uniti, dicendo che ''la regione sarà fuori controllo'' se non si mette ''fine al genocidio nella Striscia di Gaza", come ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian nel corso di una conferenza stampa con il capo della diplomazia sudafricana.
"Metto in guardia gli Stati Uniti e il loro rappresentante (Israele, ndr.) che se non fermano immediatamente il crimine contro l'umanità e il genocidio a Gaza, tutto è possibile in qualsiasi momento" ha detto il ministro iraniano.
Intanto un secondo convoglio con 17 camion, che trasportano aiuti umanitari per la popolazione della Striscia di Gaza, è entrato oggi, domenica 22 ottobre, dal lato egiziano del valico di Rafah, scrive Haaretz. Dalle immagini trasmesse dalla televisione egiziana, si vedono i camion passare il punto di frontiera di Rafah. L'emittente al Qahera precisa che a bordo dei camion ci sono medicine e cibo. Ieri erano entrati a Gaza da Rafah altri 20 camion, i primi aiuti dall'inizio della guerra lo scorso 7 ottobre considerati comunque come una "goccia nell'oceano" delle necessità della popolazione palestinese della Striscia di Gaza.
Non si fermano gli intensi bombardamenti nel sud di Gaza. Raid su una moschea a Jenin, bombe sugli aeroporti di Damasco e Aleppo. Altri raid hanno colpito anche Rafah, denunciano fonti palestinesi citate dal Guardian ricordando che solo poche ore prima il portavoce militare di Tsahal, Daniel Hagari, aveva rinnovato l'appello ai civili palestinesi della Striscia di Gaza di spostarsi a sud "per la loro sicurezza".
Secondo il ministero della Sanità della Striscia di Gaza sono 4.651 i palestinesi uccisi e oltre 14mila quelli che sono rimasti feriti nei raid, condotti da Israele sulla Striscia di Gaza come rappresaglia per l'attacco sferrato da Hamas lo scorso 7 ottobre. Il 40 per cento dei morti è composto da bambini.
Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, ha dichiarato che l'esercito ha finora notificato alle famiglie di 212 ostaggi che i loro cari sono trattenuti nella Striscia di Gaza. Il numero non è definitivo, poiché l'esercito sta esaminando nuove informazioni sulle persone scomparse si legge sul Times of Israel.
La polizia israeliana ha identificato i corpi di 769 civili israeliani che sono stati uccisi da Hamas durante l'assalto dello scorso 7 ottobre. Di questi, 673 sono stati consegnati alle famiglie per la sepoltura.
Un raid israeliano è stato condotto anche contro la moschea di al- Ansar, in un campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Un palestinese è stato ucciso e altri tre sono stati feriti, come ha denunciato il direttore della Mezzaluna rossa di Jenin, Mahmoud al-Saadi, che in un primo momento aveva denunciato due morti. Secondo le fonti militari israeliane sotto la moschea c'era un bunker "usato dai terroristi come centro di comando per pianificare attacchi e base per la loro attuazione". I raid di questa mattina sono un'"operazione contro terroristi" di Hamas e della Jihad islamica, precisa Tsahal. Dall'inizio della guerra con Hamas a Gaza lo scorso 7 ottobre, sono 89 i palestinesi uccisi nella West Bank. Il ministero della Salute dell'Anp denuncia l'uccisione di altri due palestinesi, a Nablus e Tubas, sempre da parte di militari israeliani in Cisgiordania.
Israele ha bombardato inoltre gli aeroporti di Damasco e Aleppo, denunciano fonti militari ufficiali siriane, precisando che entrambi gli scali non sono in condizioni di funzionare. Gli aerei saranno dirottati su Latakia. I raid sono scattati alle 5.25 di questa mattina (ora locale). A Damasco è rimasta uccisa una persona, un dipendente civile dell'aeroporto, e un'altra è rimasta ferita. I missili hanno danneggiato le piste degli scali, mettendoli fuori uso. Già la scorsa settimana Israele aveva colpito i due aeroporti. Israele accusa l'Iran di inviare armi ai gruppi che sostiene nella regione attraverso gli aeroporti in Siria.