Il fondatore e leader del gruppo ribadisce: "Ritiro per evitare spargimento sangue". Putin appare in video per la prima volta dopo rivolta
La Wagner di Evgeny Prigozhin ha organizzato una ''marcia per la giustizia'' verso Mosca ''non un colpo di Stato per rovesciare la leadership russa'' di Vladimir Putin. Prigozhin, fondatore e leader del gruppo Wagner, rompe il silenzio dopo quasi 48 ore e lo fa con un messaggio audio di 11 minuti su Telegram, il primo dopo il presunto golpe fermato a 200 km dalla capitale della Russia e dal presidente Vladimir Putin.
''E' stata una marcia per la giustizia, per protestare contro la decisione di eliminare Wagner dal primo luglio 2023, frutto di intrighi e decisioni sbagliate'', ha sottolineato Prigozhin, aggiungendo che la sua intenzione non era quella di condurre un colpo di Stato o di modificare la leadership russa eletta.
Prigozhin ha deciso di ''fare marcia indietro'' e fermare l'avanzata dei suoi uomini a duecento chilometri da Mosca ''per evitare uno spargimento di sangue'', ha detto lui stesso, esprimendo ''rammarico per aver colpito l'aviazione russa''. Sei elicotteri russi e un aereo sarebbero stati abbattuti dai suoi uomini due giorni fa.
La marcia dei miliziani del gruppo Wagner verso Mosca ''ha dimostrato che ci sono problemi seri di sicurezza su tutto il territorio della Russia'', ha detto ancora Prigozhin nell'audio, durante il quale ha spiegato che ''ci siamo fermati quando abbiamo sufficientemente dimostrato quello che avevamo intenzione di fare''. E ha quindi accusato il ministero della Difesa russo di aver preso di mira le sue truppe con il fuoco dell'artiglieria, dicendo chq quello è stato il "momento decisivo per noi di andarcene immediatamente".
Sono una trentina i mercenari del gruppo Wagner che hanno perso la vita e altri quelli che sono rimasti feriti durante l'avanzata verso Mosca, colpiti dal fuoco di artiglieria delle forze armate russe, ha fatto sapere ancora Prigozhin, sottolineando di aver deciso di fermare l'avanzata verso Mosca dopo la perdita dei suoi uomini.
Il presidente bielorusso Alexander ''Lukashenko ci ha teso la mano e si è offerto di aiutarci a trovare un modo per consentire a Wagner di continuare il suo lavoro legalmente", ha aggiunto.
Resta comunque il mistero su dove si trovi il capo dei mercenari della Wagner. Secondo il Kyiv Post, che cita media bielorussi, Prigozhin sarebbe stato avvistato oggi al Green city hotel di Minsk, capitale della Bielorussia.
"L'inchiesta penale contro Yevgeny Prigozhin non è stata chiusa", riferiscono fonti dell'ufficio del procuratore generale russo all'agenzia Ria Novosti. Durante il weekend era stato riportato che l'inchiesta sarebbe stata chiusa nell'ambito dell'accordo che ha portato il leader di Wagner a fermare la marcia su Mosca. Kommersant spiega che l'Fsb, i servizi d'intelligence russi, continuano le indagini su Prigozhin per "organizzazione di ammutinamento armato" che erano state aperte venerdì sera. Si tratta di un reato punibile con una condanna fra i 12 e 20 anni di carcere.
Sabato sera, dopo l'accordo raggiunto tramite il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, il Cremlino aveva fatto sapere che le accuse di ammutinamento contro Prigozhin sarebbero cadute. Ma una fonte della sicurezza ha detto a Kommersant che le indagini continuano. Al momento, spiega la fonte, è prematuro decidere sul futuro delle indagini perché è passato troppo poco tempo. Al momento, sottolinea Moscow Times, le autorità russe non hanno commentato le dichiarazioni delle fonti.
Prigozhin, dopo il dietrofront, avrebbe dovuto raggiungere la Bielorussia, secondo il Cremlino. Le informazioni delle ultime ore confermerebbero il viaggio, compiuto dopo la partenza da Rostov Fonti di Meduza vicine al Cremlino e al governo russo hanno convenuto che "è stato espulso dalla Russia". Ai media che dalla Russia hanno provato a contattarlo, è arrivata una risposta interlocutoria dell'ufficio stampa: "Manda i saluti a tutti e risponderà alle domande quando comunicherà normalmente".
Nelle ultime ore, il presidente della Lituania Gitanas Nauseda ha detto di non avere al momento informazioni che permettano di stabilire se il capo di Wagner si trovi già Bielorussia, ed ha annunciato che la Lituania dispiegherà più risorse di intelligence per valutare "aspetti politici e di sicurezza" in Bielorussia. Nauseda ha chiesto un rafforzamento del fianco orientale della Nato dopo la rivolta armata delle unità della milizia Wagner, ricordando che in base all'accordo mediato dalla Bielorussia, Prigozhin dovrebbe andare in esilio nel paese, che condivide un confine con la Lituania.
Vladimir Putin riappare in video per la prima volta dopo il tentato golpe di Wagner sabato scorso. Le agenzie russe hanno dato notizia del suo discorso in collegamento con l'XI International Youth Industrial Forum "Ingegneri del futuro - 2023", durante il quale ha affermato che "lo sviluppo e la modernizzazione dell'industria sono la nostra priorità assoluta".
I servizi speciali russi stanno indagando se servizi di intelligence occidentali siano coinvolti nella rivolta di sabato scorso della Wagner. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov intervistato da Russia Today. ''L'intelligence statunitense - ha affermato - sperava che la rivolta armata avesse successo'', ma allo stesso tempo Lynn Tracy, ''l'ambasciatrice americana a Mosca, ha detto che Washington non c'entra nulla con la ribellione''.
''La Cnn, se ricordo bene - ha sottolineato Lavrov - ha detto che l'intelligence americana era a conoscenza dell'imminente ribellione da diversi giorni, ma ha deciso di non dirlo a nessuno, apparentemente nella speranza che la rivolta avesse successo". Tracy, ha aggiunto Lavrov, ci ha detto che ''gli Stati Uniti non avevano nulla a che fare con questa (rivolta, ndr), che gli Stati Uniti sperano vivamente che le armi nucleari e i diplomatici americani non venissero danneggati''.
Lavrov punta quindi il dito anche contro la Francia affermando che il presidente ''Macron ha visto nella rivolta un'opportunità per mettere a frutto la minaccia della sconfitta strategica della Russia''. Secondo Mosca infatti Parigi, come le autorità ucraine e i media occidentali, fa parte di un'unica "macchina militare, economica e informativa" che lavora contro la Russia. Tuttavia, ha rivelato il ministro degli esteri russo, sono molti i Paesi e le diplomazie internazionali che hanno espresso la loro solidarietà a Mosca dopo la rivolta armata del 24 giugno guidata dal gruppo Wagner. Ma alcuni di loro, ''molti'', hanno chiesto di non divulgare pubblicamente le telefonate di solidarietà effettuate.
Ci sono state ''numerose telefonate al presidente Putin, per esprimere solidarietà, sostegno, fiducia che la situazione sarebbe stata riportata sotto controllo come infatti è successo", ha detto il titolare del ministero degli Esteri russo. "Ho anche avuto diverse conversazioni telefoniche su iniziativa dei miei colleghi stranieri. Molti di loro, esprimendo gli stessi pensieri di solidarietà e fiducia, mi hanno chiesto di non parlare pubblicamente delle loro telefonate. Quindi cerchiamo di non farlo, rispettiamo la loro richiesta", ha aggiunto.
Il caso Prigozhin non influenzerà le relazioni con i partner e amici, ha spiegato in una intervista al canale Tv, Rt. "Non ci saranno conseguenze con partner e amici, con tutti gli altri Paesi non mi interessa a dire il vero", ha affermato, sottolineando che le relazioni con l'Occidente sono state distrutte, pertanto "un episodio in più o in meno non vedo alcuna differenza".
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha visitato le truppe in Ucraina in quella che è la sua prima apparizione pubblica dopo la rivolta della Wagner. Shoigu non ha rilasciato dichiarazioni sulla ribellione guidata da Evgeny Prigozhin, ma - riporta Ria Novosti, citata dal Guardian - ha incontrato il generale Nikiforov, comandante del gruppo occidentale. Il ministero della Difesa di Mosca ha divulgato un video di 47 secondi senza sonoro della visita. Le immagini ritraggono Shoigu che si consulta con altri militari, ma non c'è nessuna informazione sul 'quando' la missione sia stata compiuta, in un avamposto nella zona dei combattimenti, secondo quanto riporta lo stesso ministero su Telegram.
Cinquemila banconote per un valore di circa quattro miliardi di rubli, l'equivalente di 43 milioni di euro, sono state trovate all'interno di scatole vicino al rifugio del fondatore e leader del gruppo a San Pietroburgo. Vicino all'ufficio sono stati trovati anche cinque chili di lingotti d'oro, sei pistole in pacchi e cinque mattonelle di polvere bianca. Il denaro, come hanno riferito media russi, sarebbe servito per le spese dell'organizzazione di mercenari.
Rinvenuti anche documenti, tra cui passaporti a nome di Prigozhin, con gli stessi dati anagrafici, ma con la fotografia di un altro uomo. Si tratta di un sosia di Prigozhin, che nel 2021 ha girato l'Europa, sostiene Fontanka.