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Odessa, capo militare volontari: "Ospedale e centri addestramento nel mirino dei russi"

Andrey Vagapov all'Adnkronos: "I russi hanno sostenuto che i depositi di armi pesanti e di equipaggiamento offensivo della Nato si trovano presso le nostre strutture civili"

Odessa, capo militare volontari:
08 maggio 2022 | 13.00
LETTURA: 2 minuti

L'ospedale municipale di Odessa, nel sud dell'Ucraina, e i centri di addestramento militare dei volontari sono diventati un obiettivi militari dei russi. Lo spiega ad Adnkronos il consigliere comunale di Odessa Andrey Vagapov, capo del Battaglione Volontari 'Difesa di Odessa. Nato in battaglia' e responsabile del centro di addestramento militare dei volontari. Tra questi, spiega Vagapov, ci sono anche alcuni stranieri e si aspetta l'arrivo dei volontari italiani. Per la difesa della città ci si affida alle forze aeree ucraine, aggiunge, spiegando che ''oggi i rappresentanti del quartier generale della Resistenza nazionale 'Difesa di Odessa' stanno portando aiuti ai nostri combattenti al fronte quasi fino a Luhansk, ai combattenti che difendono il nostro cielo da est''.

Mentre l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) denuncia oltre 200 attacchi russi condotti contro strutture sanitarie in Ucraina dall'inizio della guerra, Vagapov afferma che ''hanno scelto strutture civili e centri di volontari come oggetto dei loro obiettivi''. E ricorda che già ''in precedenza, nei loro canali ufficiali, i russi hanno sostenuto che i depositi di armi pesanti e di equipaggiamento offensivo della Nato si trovano presso le nostre strutture civili''.

Vagapov spiega inoltre che ''il ministero della Difesa russo ha diffuso menzogne per quanto riguarda l’ospedale municipale di Odessa. I russi hanno pubblicato dati secondo i quali nell'ospedale si troverebbe un magazzino con munizioni e anche un battaglione militare. E' ovviamente una bugia''. Il consigliere comunale dichiara che ''l'ospedale continua a lavorare come prima: vengono eseguiti interventi chirurgici, ci sono i pazienti ricoverati, si fanno i prelievi di sangue per l'emotrasfusione e vengono gli studenti tirocinanti''. Di fatto, quindi, ''tutte le menzogne russe sono delle minacce dirette e la giustificazione dei loro futuri attacchi''. Il risultato è ''in primis, fare pressione psicologica sulla popolazione che vive nei pressi degli ospedali o vicino ai centri dei volontari''.

Lo stesso, spiega, vale per ''le informazioni che riguardano asili nido, ospedali per la maternità, case per anziani, orfanotrofi e che secondo i russi sono stati trasformati in depositi di armi pesanti. Ma dopo gli attacchi si vede sempre che le vittime sono civili''.

Intanto la situazione, nella città che si affaccia sul Mar Nero e dove anche questa mattina si registrano diverse esplosioni, ''è molto pericolosa'' e ''la Russia ha intensificato i suoi attacchi alla vigilia del 9 maggio'', giornata nella quale si celebra la sconfitta del nazismo. Ma anche giornata in cui, secondo alcune fonti, il presidente russo Vladimir Putin potrebbe ufficialmente dichiarare guerra all'Ucraina, dove finora, secondo il Cremlino, è in atto una 'operazione speciale per liberare il Paese dai nazisti'. A Odessa nel frattempo è scattato il coprifuoco, ''resterà in vigore fino alla mattina del 10 maggio'' e permetterà ''un rafforzamento del pattugliamento delle strade della città'', spiega.

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