Le repliche all'articolo del Nyt sul sabotaggio al gasdotto e la responsabilità di un "gruppo filo-ucraino". Nato: "Ancora non abbiamo stabilito chi c'è dietro"
L'Ucraina ribadisce di non avere nulla a che fare con il sabotaggio del gasdotto Nord Stream, all'indomani delle rivelazioni del New York Times, secondo cui la responsabilità sarebbe da attribuire a un "gruppo filo-ucraino". "Non è una nostra attività, sarebbe un complimento per le nostre forze speciali ma noi non c'entriamo con quello", ha detto il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, a margine di una riunione informale dei colleghi dell'Ue a cui è stato invitato. Secondo lo stesso quotidiano, non risulta che il presidente Volodymyr Zelensky fosse al corrente dell'azione avvenuta nel mar Baltico a fine gennaio.
Parla di una "campagna di disinformazione" dell'Occidente il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia di stampa Ria Novosti. ''E' evidente che gli autori dell'attacco vogliono distogliere l'attenzione. Questa è un'ovvia campagna di disinformazione coordinata dai media", ha detto Peskov.
Invece di organizzare "fughe di notizie" dall'indagine sul Nord Stream, "l'Occidente deve rispondere alle richieste ufficiali della Federazione Russa", aveva detto ieri la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, dopo l'articolo del New York Times.
NATO - "Ciò che sappiamo è che c'è stato un attacco contro i gasdotti del NordStream ma non siamo stati in grado di determinare chi fosse dietro" l'attacco. A dichiararlo è stato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a Stoccolma. "Vi sono in corso indagini nazionali e credo che sia giusto attendere che siano concluse prima di dire altro su chi ci sia dietro" l'attacco, ha aggiunto.
BERLINO - Per il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, bisogna evitare di trarre conclusioni affrettate. In un'intervista alla Deutschlandfunk, Pistorius ha definito possibile che l'attacco sia stato un'operazione sotto falsa bandiera. "Potrebbe benissimo essere, e questo è menzionato nelle notizie circolate, che si sia trattato di un'operazione sotto falsa bandiera, in altre parole, fatta in modo da far ricadere la colpa sui gruppi filoucraini o far sembrare le cose tali da poter ricondurre con la stessa probabilità agli uni o agli altri. Quindi ora dobbiamo aspettare e vedere come si sviluppano le cose", ha dichiarato.