Idf: "Ucciso capo divisione anti tank di Hamas"". Onu: "Ad al Shifa situazione catastrofica". Oms: "Cessate il fuoco ora". Casa Bianca: anche un bambino di 3 anni tra ostaggi americani a Gaza. Premier Anp: "Si crei corridoio umanitario marittimo Cipro-Gaza"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu ha ammonito Hezbollah sostenendo che la formazione sciita libanese, con i suoi attacchi dal sud del Libano contro lo Stato ebraico, "sta giocando con il fuoco".
"C'è chi pensa di poter espandere gli attacchi contro le nostre truppe e contro i civili. Questo è giocare con il fuoco", ha detto Netanyahu, senza citare esplicitamente Hezbollah. "Il fuoco incontrerà un fuoco molto più forte. Non devono metterci alla prova perché abbiamo dimostrato solo una piccola parte della nostra forza. Faremo del male a chi ci fa del male", ha aggiunto il capo del governo israeliano, ribadendo che l'obiettivo di Israele è "la vittoria totale" ed "eliminare Hamas".
L'esercito israeliano e il servizio di sicurezza Shin Bet affermano di aver ucciso il capo della divisione anti tank di Hamas nella Brigata Khan Younis, Ya'qub Ashur, e l'ex capo dell'intelligence militare del gruppo, Muhammad Khamis Dababesh.
Secondo la dichiarazione, l'uccisione di Ashur è stata effettuata utilizzando aerei da combattimento e secondo gli ordini dello Shin Bet. Nella dichiarazione che conferma la morte di Dababesh viene sottolineato che negli ultimi due anni egli aveva prestato servizio come rappresentante di Hamas nelle riunioni delle fazioni nazionali e islamiche a Gaza.
Le truppe israeliane hanno quindi annunciato di aver ucciso "21 terroristi" che avevano aperto il fuoco contro i militari davanti all'ospedale al-Quds a Gaza City. Secondo le Idf - riporta il Times of Israel - la cellula terroristica ha sparato con armi leggere e rpg contro i soldati della 188ma brigata corazzata che erano 'embedded' con un gruppo di civili davanti all'ingresso dell'ospedale. I militari, grazie anche all'aiuto delle forze aeree, hanno risposto al fuoco di Hamas. Nessun soldato è stato ferito, mentre un tank è stato danneggiato da un rpg.
Sempre secondo le Idf, nel mezzo dello scontro a fuoco alcuni civili sono stati visti lasciare l'ospedale, mentre sospetti "terroristi" sono usciti dagli edifici adiacenti e si sono nascosti tra loro per attaccare le forze israeliane con rpg, rifugiandosi poi di nuovo nell'edificio. "Questo incidente è un altro esempio del continuo abuso da parte di Hamas di strutture civili, compresi gli ospedali, per compiere attacchi", hanno aggiunto le Idf in una nota.
Sono 200mila i palestinesi che hanno lasciato il nord della Striscia di Gaza per trasferirsi a sud dell'enclave palestinese lungo i corridoi di evacuazione dell'esercito israeliano. Lo riferiscono le Forze della difesa israeliana (Idf) in un tweet, sottolineando che si ''continua a incoraggiare i civili a trasferirsi temporaneamente a sud per la loro sicurezza''. E mentre ''si intensificano i bombardamenti e gli scontri armati'' nei pressi del più grande complesso medico della Striscia di Gaza fa sapere l'Onu, la situazione dell'ospedale di al-Shifa è ormai "catastrofica" e almeno 32 pazienti sono morti negli ultimi tre giorni. Tra le vittime ci sono tre bambini prematuri, dichiara il portavoce del ministero della Sanità palestinese Ashraf Al-Qidra.
Le operazioni nel complesso ospedaliero, il più grande dell'enclave palestinese, sono state sospese sabato dopo essere rimasto senza carburante. ''Sono collassate tutte le unità fondamentali'', afferma alla Cnn il direttore del nosocomio, Mohammad Abu Salmiya, spiegando che settemila persone hanno trovato rifugio nel complesso medico fuggendo dai raid israeliani. A queste si aggiungono 1.500 tra pazienti e personale medico, spiega Abu Salmiya. "Non c'è più acqua, cibo, latte per bambini e neonati. La situazione in ospedale è catastrofica", ha detto Abu Salmiya.
Il direttore di al-Shifa ha poi spiegato di aver chiesto a Israele 600 litri di carburante per far funzionare i suoi generatori, ma l'esercito di Tel Aviv non ha ancora risposto. Ieri Israele ha messo a disposizione 300 litri di carburante per l'ospedale, ma il personale ha troppa paura per uscire dalla struttura e andarlo a prendere. ''Abbiamo detto all'esercito israeliano che i 300 litri di carburante offerti non sono sufficienti per far funzionare l'ospedale per 30 minuti'', ha detto Abu Salmiya alla Cnn.
L'ospedale al-Shifa non funziona più come tale ha affermato dal canto suo il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "La situazione è terribile e pericolosa. Da 3 giorni non c'è elettricità, non c'è acqua e c'è una rete internet molto scarsa - scrive su X Tedros Adhanom Ghebreyesus - il che ha avuto un forte impatto sulla nostra capacità di fornire cure essenziali. I continui spari e bombardamenti nell'area hanno esacerbato le circostanze già critiche". "Il numero di decessi dei pazienti è aumentato in modo significativo - si legge ancora nel post - Purtroppo, l'ospedale non funziona più come tale. Il mondo non può rimanere in silenzio mentre gli ospedali, che dovrebbero essere rifugi sicuri, si trasformano in scene di morte, devastazione e disperazione. Cessate il fuoco. ORA".
L'Onu ha riferito inoltre che tre infermiere sono state uccise all'ospedale. Molte strutture critiche dell'ospedale sono state danneggiate, tra cui un impianto di generazione di ossigeno, serbatoi d'acqua e un pozzo, la struttura cardiovascolare e il reparto di maternità.
C'è anche un bambino di tre anni tra i nove cittadini americani che sono tenuti in ostaggio nella Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre., fa sapere la Casa Bianca, spiegando che gli Stati Uniti restano impegnati nei ''negoziati in corso'' per il rilascio degli ostaggi. I genitori del bambino americano rapito, aggiunge la Casa Bianca, sono stati uccisi durante l'assalto.
Dal canto suo l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri, ha detto che i ministri degli Esteri dell'Ue oggi dovebbero concentrarsi su "quello che succederà" dopo la guerra nella Striscia di Gaza, "su come possiamo occuparci di Gaza, non solo per ricostruire, ma anche per offrire una soluzione integrata alla questione palestinese. La soluzione per Gaza non può essere isolata. Spiegherò ai ministri quello che pensiamo, quello che pensiamo di dover sostenere e quello che dovremmo rifiutare". "Ieri abbiamo lavorato tutto il giorno per diffondere una dichiarazione a 27" sulla situazione a Gaza, ha riferito a margine del Consiglio Affari Esteri. "Chiediamo pause umanitarie immediate per facilitare l'afflusso degli aiuti a Gaza", ha aggiunto.
Un ''ponte aereo'', così che possano essere lanciati dall'aria aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza, in particolare per coloro che vivono nel nord dell'enclave palestinese. E' l'appello che viene rivolto dalle Nazioni Unite e dall'Unione europea dal primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammad Shtayyeh. "Chiedo alle Nazioni Unite e all'Unione Europea di paracadutare gli aiuti nella Striscia di Gaza, in particolare nel nord", ha detto Shtayyeh, riferendosi all'area dove i combattimenti sono più intensi.
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha anche proposto la creazione di un corridoio umanitario marittimo tra Cipro e la Striscia di Gaza e ha respinto l'ipotesi di campi temporanei nel sud della Striscia di Gaza per ospitare i palestinesi sfollati dal nord dell'enclave palestinese. ''Ci rifiutiamo di creare campi temporanei per gli sfollati, come richiesto dall'esercito israeliano alle organizzazioni internazionali, e vogliamo che la nostra gente ritorni alle case che è stata costretta ad abbandonare'', ha affermato Shtayyeh.
Il presidente americano Joe Biden ha avuto un colloquio telefonico con l'emiro del Qatar sulla guerra in corso tra Hamas e Israele, affrontando anche la crisi degli ostaggi. Lo rende noto la Casa Bianca, sottolineando che ''i due leader hanno condiviso che gli ostaggi debbano essere rilasciati senza ulteriori rinvii''. Durante il colloquio, Biden ha ribadito ''la sua visione per un futuro Stato palestinese dove gli israeliani e i palestinesi possano vivere fianco a fianco con uguale dignità e stabilità''. In questa ottica, ha aggiunto Biden, ''Hamas non può più rappresentare un ostacolo''.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) affermano che Hamas ha un centro di controllo sotterraneo vicino ad al-Shifa e sta usando l'ospedale come scudo. Molti temono che l'edificio possa essere presto l'obiettivo di un grande attacco. Secondo i testimoni, circa 10.000 persone sono ancora nell'ospedale, tra cui alcuni feriti troppo gravi per essere spostati. Il direttore di Al-Shifa, Mohammad Abu Salamia, ha dichiarato che 40 bambini in condizioni critiche potrebbero morire da un momento all'altro. Salamia ha anche smentito le dichiarazioni israeliane secondo cui il suo ospedale avrebbe rifiutato la fornitura di carburante su pressione di Hamas, definendo le affermazioni una "menzogna e diffamazione".
La sua risposta è arrivata dopo che il ministero degli Esteri israeliano ha riferito che Hamas, che governa Gaza, ha impedito all'ospedale di utilizzare 300 litri di carburante che i soldati israeliani avevano messo in contenitori vicino all'ospedale sabato sera. Salamia non ha negato le notizie sui container, ma ha detto che la quantità non sarebbe stata sufficiente a far funzionare i generatori dell'ospedale per "quindici minuti". Ha detto che la sua squadra temeva di essere colpita se avesse lasciato l'ospedale per prendere i container. Se Israele avesse voluto davvero fornire carburante, avrebbe potuto inviarlo in collaborazione con la Croce Rossa o con un'altra organizzazione internazionale, ha detto.
Tutti gli ospedali di Gaza sono in difficoltà e i video e le foto condivisi online mostrano decine di uomini, donne e bambini feriti che giacciono sul pavimento di corridoi affollati, in attesa di cure. L'esercito israeliano afferma di non aver preso deliberatamente di mira la struttura sanitaria, ma di essere alla ricerca di militanti.
Un portavoce delle forze armate israeliane ha annunciato che è stato portato a termine un attacco aereo, con jet da combattimento e altri velivoli, contro diversi obiettivi appartenenti a Hezbollah, la milizia sciita attiva nel sud del Libano, informa il quotidiano Haaretz. Tra gli obiettivi, una struttura militare che conteneva un deposito di armi e munizioni.