"L'Azerbaigian cerca di sabotare accordo cessate il fuoco" ha detto Tsovinar Hambardumyan all'Adnkronos
L'Armenia respinge le accuse "infondate" arrivate da Baku, all'indomani dell'entrata in vigore del cessate il fuoco umanitario in Nagorno Karabakh, di attacchi a Ganja, seconda città dell'Azerbaigian, e altre località, dove sarebbero rimasti vittime numerosi civili. In una dichiarazione all'Adnkronos, l'ambasciatrice armena a Roma Tsovinar Hambardumyan ha detto: "Per giustificare le sue azioni, la parte azera ha lanciato una campagna di disinformazione sostenendo che le forze armate armene abbiano attaccato Ganja e altre località. Con tali dichiarazioni politiche l'Azerbaigian cerca di sabotare l'accordo del cessate il fuoco. Il ministero degli Esteri e il ministero della Difesa della Repubblica d'Armenia hanno ufficialmente respinto queste accuse infondate".
"Oggi alcuni giornali italiani hanno diffuso disinformazione relativa alla situazione sulla linea di contatto tra Artsakh (nome armeno della regione del Nagorno, ndr) e Azerbaigian, fornite dalla parte azera. Per capire chi ha violato l'accordo sul cessate il fuoco umanitario e chi continua ad attaccare è sufficiente seguire la retorica delle parti - sostiene l'ambasciatrice - Queste ultime dichiarazioni della parte azera sono in contraddizione con le dichiarazioni del presidente azero Ilham Aliev e del suo alleato, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il presidente Aliev in passato ha sempre dichiarato apertamente la sua intenzione di risolvere la questione del Nagorno Karabakh militarmente. Ed è sempre Aliyev ad affermare, anche ora, di non avere intenzione di fermare l’offensiva. E' stato sempre Aliyev ad avanzare delle precondizioni per il cessate il fuoco umanitario".
Secondo la rappresentante armena a Roma, "ieri e oggi l'Azerbaigian ha continuato a lanciare razzi contro le città e i villaggi di Artsakh, prendendo di mira la popolazione e le infrastrutture civili. L'esercito della Difesa di Artsakh rispetta gli impegni presi con l'accordo del cessate il fuoco umanitario". "Le forze armate azere - accusa ancora l'ambasciatrice - hanno cercato disperatamente di modificare la situazione sul campo prima dell'entrata in vigore del cessate il fuoco".
Inoltre, conclude nella sua dichiarazione, "ci sono informazioni attendibili relative alla fornitura di droni da combattimento all'Azerbaigian da parte della Turchia e di Israele, sotto la copertura di aiuti umanitari. Fin dall'inizio dell'aggressione militare è stato confermato l'uso dei droni da combattimento, dei missili e delle bombe a grappolo di fabbricazione israeliana nell'aggressione contro l'Artsakh. L'Armenia ribadisce che non esiste una soluzione militare al conflitto del Nagorno Karabakh e riconferma il suo pieno sostegno alla mediazione dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell'Osce".