Il Ministro degli esteri Tajani a Berlino con l'omologa tedesca Baerbock: "A Lampedusa situazione molto difficile". Nodo finanziamenti alle ong, il ministro italiano: "Nessuna guerra, ma non possono essere una sorta di calamita"
Quella dei migranti è una "sfida enorme". "Per le persone, anche per le autorità in Italia, la situazione è veramente difficile". Lo ha riconosciuto il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock che ha fatto esplicito riferimento a Lampedusa nella conferenza stampa congiunta a Berlino con il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
"L'Europa comune inizia ai confini esterni pertanto noi non lasceremo soli certi o singoli Stati", ha aggiunto Baerbock, ricordando che "fa parte del Dna dell'Ue e del suo successo trovarci a discutere insieme per lavorare a soluzione europee nel migliore dei modi". "Cerchiamo soluzioni europee che portino la parola 'europea' non soltanto sulla copertina", ha detto poi Baerbock insistendo sulla "solidarietà reale in Europa". "La situazione in Europa dimostra - ha proseguito - una volta di più quanto ci occorra ora un sistema comune europeo che metta ordine, esprima regole chiare e procedimenti efficaci nella politica migratoria. Il sistema europeo comune di asilo deve finalmente essere messo in atto".
In un riferimento alla lettera inviata da Giorgia Meloni al cancelliere tedesco Olaf Scholz sulla questione del finanziamento delle ong, Baerbock ha tagliato corto sottolineando che "se costituiscono l'unico problema tra due Paesi, saremmo ben lieti che i problemi si riducessero a questo. Se capita di avere dei problemi che vanno risolti, mi sembra giusto che si dica qual è la situazione". "Personalmente mi dispiace molto non avere più Mare Nostrum come qualche anno fa e quindi fin quando non esisterà i soccorritori civili svolgono questa funzione di salvare le persone che si trovano in difficoltà in mare" e "per quanto riguarda il finanziamento, ne abbiamo parlato anche in passato, in tre casi i fondi saranno versati tra poco".
Il ministro degli Esteri tedesco ha poi riconosciuto l'"impegno" della "Guardia Costiera italiana, che svolge un lavoro importantissimo", e quello dei "volontari" di fronte all'emergenza migranti. Nella conferenza stampa Baerbock ha parlato del "lavoro importantissimo" della Guardia Costiera, "che ci vede grati", riconoscendo al contempo la dedizione e l'"umanità" dei "soccorritori volontari" che "svolgono il lavoro di salvataggio di vite nel Mediterraneo". "Il loro impegno trova il nostro sostegno e appoggio", ha affermato Baerbock.
"Ogni vita umana conta, ogni persona che annega durante la traversata nel Mediterraneo non è solo una morte di troppo" perché "si tratta sempre anche di un padre, una figlia, un amico" e "quest'anno almeno 2.300 persone hanno già perso la vita" nei viaggi della speranza verso l'Europa. "Dietro a questo dato terrificante - ha rimarcato - si nascondono 2.300 destini, persone con famiglia, amici, progetti". "Morire nel Mediterraneo non deve mai diventare la normalità - ha proseguito - Fortunatamente molti riescono ad essere salvati e oltre il 95% delle persone salvate in mare che arrivano in Italia vengono salvate da autorità statali".
Per il ministro Tajani si è trattato di "un incontro cordiale e franco". Entrambi "siamo convinti che serva un'azione europea per affrontare il fenomeno della migrazione". "Italia e Germania sono Paesi alleati che lavorano insieme su tanti fronti a livello internazionale", ha detto.
In riferimento ai finanziamenti tedeschi alle Ong, Tajani ha aggiunto di aver "ricordato ad Annalena la lettera che il nostro presidente del Consiglio ha inviato al cancelliere affinché gli sforzi finanziari siano concentrati nei singolo stati su soluzioni strutturali per risolvere la questione migratoria". "La posizione italiana l'ho riferita con grande lealtà e grande spirito di collaborazione", ha poi aggiunto il ministro degli Esteri. "Nessuno fa la guerra alle Ong, diciamo soltanto però che non possono essere, come Frontex, una sorta di calamita per attrarre i migranti che poi vengono portati guarda caso sempre e soltanto in Italia". "Non si può trasformare l'Italia nel luogo in cui vengono portati tutti i migranti che vengono salvati nel Mediterraneo", ha aggiunto il ministro.
Tajani ha sottolineato che "l'amicizia e la collaborazione non impediscono di sottolineare quando ci sono dei punti di disaccordo che ci sono dei problemi, ma i problemi non è che intaccano l'amicizia storica, tradizionale, antica" che c'è tra Italia e Germania. "Quando c'è un problema non significa mettere in discussione l'alleanza o l'amicizia - ha insistito - anzi più si è amici più è giusto che si dica francamente che ci sono delle cose su cui non si è d'accordo. Poi in politica con il dialogo e la diplomazia si risolvono, nasconderli sarebbe sbagliato, non sarebbe neanche da Paese amico".
Sulla proposta di compromesso presentata dalla Germania oggi a Bruxelles per il Patto per l'immigrazione e l'asilo Ue, Tajani spiega che "non abbiamo detto no alla proposta tedesca presentata stamani, il ministro dell'Interno ha soltanto preso tempo per esaminare dal punto di vista giuridico i contenuti di questa proposta, ma questo non significa pensare che non si debbano salvare le persone in mare". "L'Italia non ha detto no, abbiamo chiesto tempo - ha poi ribadito il ministro degli Esteri - tutti quanti hanno chiesto tempo, la proposta ricordo che è arrivata questa mattina, il tempo quello normale di una valutazione più approfondita dal punto di vista giuridico, sentendo anche le opinioni da parte degli altri componenti del governo, da parte del ministro dell'Interno".