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Israele, la risposta a Teheran: attacco limitato, obiettivi in Iran

Lo spiegano alla Cnn un funzionario dell'Amministrazione Usa e una fonte dell'intelligence americana. Teheran: "Risposta sarà dolorosa, pronti a usare arma che non abbiamo mai usato". Gantz: "Sceglieremo noi quando e dove colpire"

Esercito israeliano - Afp
Esercito israeliano - Afp
16 aprile 2024 | 07.45
LETTURA: 7 minuti

Sarà "ristretta e limitata" la risposta militare di Israele al lancio di droni e missili dall'Iran, ma colpirà l'interno del territorio iraniano. Lo hanno dichiarato un funzionario autorevole dell'Amministrazione Usa e una fonte dell'intelligence americana alla Cnn, sottolineando che Israele ritiene di dover rispondere a quello che è un attacco senza precedenti da parte dell'Iran. In ogni caso, Israele non ha detto agli Stati Uniti ufficialmente quali potrebbero essere i suoi piani e quando potrebbe attaccare, ha detto l'alto funzionario dell'Amministrazione Usa citato dall'emittente.

"Speriamo che ci diano qualche avvertimento in modo da essere pronti a proteggere il nostro personale, non solo militare, ma diplomatico in tutta la regione", ha detto il funzionario citato a condizione di anonimato. "Non c'è alcuna garanzia che ci daranno un avvertimento e sanno che quando lo faranno probabilmente esprimeremo nuovamente la nostra obiezione'', ha aggiunto.

Ma se Israele non rispondesse, ha aggiunto il funzionario, gli Stati Uniti sono ''fiduciosi che ci sarà una riduzione della tensione'' e la situazione tornerebbe allo status quo. ''Ma ogni ulteriore mossa ora apre una serie di altre possibilità, alcune delle quali sono piuttosto spaventose'', ha aggiunto l'alto funzionario.

L'Iran dovrà aspettare "nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l'attacco, proprio come ha fatto fare a Israele", ha intanto detto ieri il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Ma se Israele dovesse reagire al raid di sabato scorso, la risposta dell'Iran sarà "immediata, più forte e più ampia", ha dichiarato dal canto suo il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian. E, al minimo attacco agli interessi iraniani, ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi, risponderebbe in modo non solo ampio ma "doloroso".

Non solo. Il Comitato per la Sicurezza nazionale del Parlamento iraniano, Abolfazl Amouei, ha dichiarato che Teheran è "pronto a usare un'arma che non abbiamo mai usato". Nella stessa dichiarazione, Amouei ha affermato che Israele dovrebbe considerare i suoi prossimi passi e "agire con saggezza".

Gantz: "Israele sceglierà quando e dove colpire"

Israele sceglierà quando e dove rispondere all'attacco scenografico dell'Iran di sabato scorso. Lo ha sottolineato il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, durante un evento organizzato dal quotidiano Israel Hayom.

"L'Iran è un problema globale e regionale, ed anche una minaccia per Israele. Pertanto il mondo dovrebbe agire contro di esso militarmente e imporgli sanzioni per fermare la sua aggressione", ha affermato l'ex capo di Stato maggiore, precisando di averne discusso "con alti funzionari dell'Amministrazione americana".

Gantz ha quindi sottolineato che Israele risponderà all'Iran "con saggezza strategica nel luogo, nel momento e nel modo che sceglierà. E non è questa la sede per approfondire".

Media: in arrivo nuove sanzioni Usa contro Iran

Il segretario al Tesoro americano Janet Yellen sta preparando nuove sanzioni da imporre all'Iran in seguito al suo attacco senza precedenti contro Israele, scrive Axios, anticipando che Yellen annuncerà le nuove sanzioni durante la conferenza annuale del Fondo monetario internazionale che si terrà nelle prossime ore a Washington. Yellen, inoltre, inviterà i presenti alla conferenza a intraprendere passi simili.

Il Tesoro americano, secondo Yellen, ''non esiterà a lavorare con i nostri alleati per usare la nostra autorità sanzionatoria per continuare a interrompere l’attività maligna e destabilizzante del regime iraniano''.

Usa: "Israele potrebbe colpire obiettivi al di fuori dall'Iran"

Gli Stati Uniti ritengono dal canto loro che la risposta di Israele sarà probabilmente limitata e potrebbe concentrarsi su obiettivi chiave al di fuori dell'Iran. Lo hanno detto alla Nbc quattro funzionari statunitensi, secondo i quali la mancanza di gravi danni causati da Teheran potrebbe indurre Gerusalemme a cercare una risposta meno aggressiva. Invece di colpire direttamente l’Iran in risposta – cosa che, gli alleati di Israele hanno avvertito, metterebbe la regione in una spirale di guerra totale – i funzionari dicono alla Nbc che Israele potrebbe colpire i rappresentanti dell’Iran, come le sue milizie in Siria o il gruppo terroristico Hezbollah in Libano.

Gli appelli alla moderazione

Gli appelli alla moderazione si sono moltiplicati dopo l'attacco senza precedenti dell'Iran a Israele, nel timore che il confronto possa infiammare ulteriormente le tensioni in Medio Oriente e portare i due nemici giurati sull'orlo della guerra. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz - durante una visita in Cina - ha chiesto a Israele di contribuire a smorzare la situazione e di non gettare via il successo ottenuto intercettando quasi tutti i droni e missili lanciati sul Paese.

"Faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare una fiammata, un'escalation", ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron all'emittente BFMTV. Il gabinetto di guerra israeliano si è riunito lunedì pomeriggio per la seconda volta in 24 ore e ha valutato diverse possibili risposte all'attacco, secondo quanto riportato dai media, ma inizialmente non era chiaro se fosse stata presa una decisione. Alcune delle opzioni sono di natura minore, mentre altre sono più intense, ha riferito l'emittente televisiva israeliana Channel 12, secondo cui Israele cerca una risposta che sia dolorosa per l'Iran senza scatenare una guerra regionale.

Cosa intende fare Israele

Il gabinetto, guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, si è riunito per quasi tre ore, valutando le possibili risposte agli attacchi aerei, che sono arrivati a seguito di un attacco al complesso dell'ambasciata iraniana a Damasco che si ritiene sia stato effettuato da Israele e nel quale sono stati uccisi diversi comandanti di alto livello. Netanyahu ha dichiarato in una riunione privata con i ministri del suo partito Likud che l'attacco missilistico dell'Iran deve essere seguito da una risposta intelligente, secondo quanto riportato dalla stazione radio Kan. Secondo il rapporto, l'Iran dovrebbe aspettare nervosamente di vedere quando arriverà il contraccolpo, come ha fatto Israele prima dell'attacco nella tarda serata di sabato.

L'emittente ha riferito, citando un alto funzionario, che Israele ha promesso di informare gli Stati Uniti prima di lanciare un contrattacco, per dare alle truppe statunitensi nella regione il tempo di prepararsi a un'eventuale rappresaglia iraniana. Domenica il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva esortato Netanyahu a "pensare attentamente e strategicamente ai rischi di escalation", secondo un alto funzionario del governo statunitense.

Israele non ha altra scelta che colpire, ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in un colloquio telefonico con il segretario della Difesa americano Lloyd Austin, rende noto Axios citando fonti. Israele, ha detto Gallant, non può consentire che missili balistici siano lanciati sul suo territorio senza risposta. E non può consentire l'equazione per cui l'Iran risponde con un attacco diretto ogni volta che Israele colpisce obiettivi in Siria. Austin ha quindi espresso quanto già Joe Biden aveva detto a Netanyahu, sulla necessità di fare il possibile per evitare ulteriore escalation.

All'interno del governo israeliano, ci sono richieste di un'azione rapida e dura, in particolare da parte di politici dell'estrema destra. Gli integralisti, tuttavia, non sono rappresentati nel gabinetto di guerra. "La cosa migliore da fare nel caso di Israele è riconoscere che questo è stato un fallimento per l'Iran", ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Cameron a Times Radio. Sebbene Israele abbia il diritto di rispondere a un attacco di questo tipo, ha detto che la Gran Bretagna vuole anche evitare un'escalation e sta esortando il Paese a "pensare con la testa oltre che con il cuore".

Israele si prepara dunque a rispondere all'Iran, una decisione caldeggiata dai vertici di governo ed esercito che non vedono "altra scelta". Una risposta che tuttavia non sarà "di pancia" ma studiata con "saggezza", ha assicurato Netanyahu, che tuttavia non detta i tempi.

Anche i leader occidentali hanno lanciato un monito a Teheran. Il primo attacco diretto dell'Iran contro Israele è stata una "terribile escalation" che non avrebbe dovuto avere luogo, ha detto il tedesco Scholz. Il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, ha sottolineato nei colloqui con il capo del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano, Zachi Ha-Negbi, "la necessità di moderazione da parte di tutte le parti del conflitto in Medio Oriente, al fine di prevenire la sua escalation", hanno riferito le agenzie di Stato russe.

Il ministro degli Esteri iraniano Hussein Amirabdollahian, nel frattempo, ha descritto l'attacco del suo Paese a Israele come una questione di "legittima difesa" durante i colloqui con diversi suoi omologhi. In una telefonata con il capo della politica estera dell'Ue Josep Borrell, Amirabdollahian ha nuovamente criticato l'attacco del 1° aprile al complesso dell'ambasciata iraniana in Siria, che ha causato sette morti, tra cui due alti comandanti. Israele non ha negato la responsabilità dell'attacco aereo. Amirabdollahian ha dichiarato che l'Iran "non ha altra scelta che punire il regime sionista come parte della sua legittima difesa", si legge in un comunicato del suo ministero. Secondo il suo ministero, Amirabdollahian ha parlato anche con i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Siria, India, Qatar, Egitto e Malta.

In una conversazione con il suo omologo russo Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri iraniano ha avvertito di una dura risposta in caso di rappresaglia da parte di Israele. "Qualsiasi aggressione da parte di Israele o dei suoi sostenitori incontrerà una risposta più forte di prima" avverte, a quanto riporta Iran Observer, il portavoce delle forze armate iraniane. Che, rivolgendosi ai leader occidentali, ha aggiunto che Teheran non cerca di ampliare il conflitto ma che "taglierà ogni mano" che oltrepasserà i limiti.

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