Media: "Sarà a metà aprile o inizio maggio". Pioggia di razzi dal Libano, Hezbollah rivendica: "Vendetta per raid notturno"
Israele si sta preparando per l'operazione di terra Rafah, che avverrà dopo l’Eid al-Fitr, la festa di tre giorni che segue il Ramadan e termina intorno alla metà di aprile, o al più tardi all'inizio di maggio, secondo fonti egiziane, che avrebbe appreso la notizia da funzionari dell'Idf, citate dal quotidiano pro-Hezbollah Al-Akhbar.
L'operazione di terra all'interno dell'ultimo bastione di Hamas nella Striscia di Gaza durerebbe dalle quattro alle otto settimane, dicono le fonti, e sarebbe accompagnata dall'evacuazione della popolazione civile rifugiata a Rafah, che ammonta a circa 1,5 milioni di persone, verso la centro della Striscia lungo percorsi specifici e in orari specifici, annunciati in anticipo ai civili in ciascuna zona di Rafah.
L'evacuazione di massa verrebbe monitorata da terra e dall'aria per garantire che nessun combattente di Hamas o ostaggio israeliano sia nascosto tra i civili di Gaza, dicono i funzionari egiziani. Da parte sua, il Cairo esprime profonda preoccupazione per un'operazione dell'Idf nella zona di Rafah, sottolineando che potrebbe portare ad un'ulteriore escalation non solo a Gaza, ma nell'intera regione, afferma Al-Akhbar. Secondo quanto riferito, Israele ha promesso di avvisare in anticipo gli egiziani di un'incursione dell'IDF nel corridoio di Filadelfia, che corre a ovest di Rafah lungo il confine tra Gaza e l'Egitto.
L'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha informato la Casa Bianca della volontà di riprogrammare la visita della delegazione dello Stato ebraico negli Stati Uniti. Lo ha riferito un funzionario americano alla Nbc nel giorno in cui lo stesso Netanyahu ha spiegato che la decisione di cancellare la visita era "un messaggio innanzitutto a Hamas". La visita aveva come tema centrale l'annunciata operazione a Rafah ed è stata annullata nei giorni scorsi a seguito dell'approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza Onu di una risoluzione che per la prima volta chiede un cessate il fuoco a Gaza. Gli Stati Uniti non hanno posto il veto alla risoluzione, scatenando l'ira di Israele.
Una raffica di almeno 30 razzi è stata lanciata dal Libano verso la città settentrionale israeliana di Kiryat Shmona. A renderlo noto sono state le Forze di difesa israeliane, citate dal Times of Israel. Un uomo di 25 anni è stato dichiarato morto dopo essere stato estratto da un edificio colpito da un razzo di Hezbollah nella zona industriale della città israeliana, hanno annunciato gli operatori sanitari intervenuti sul posto. Un altro uomo, di circa 30 anni, è stato tratto in salvo illeso dall'edificio danneggiato.
Hezbollah ha dichiarato di aver bombardato un sito nella zona di Har Dov, nella Galilea orientale, vicino al confine con il Libano. Parlando alla radio dell’Esercito, il capo dei vigili del fuoco del nord ha avvertito che, sebbene tali attacchi al di fuori delle aree popolate siano ora in gran parte innocui, con il caldo, diventeranno sempre più pericolosi. “Dobbiamo prepararci per l’estate, la stagione degli incendi. A maggio, quando tutto sarà asciutto, ogni impatto accenderà un incendio”, ha detto Yair Elkayam. Nel frattempo, l'Idf ha riferito che stamattina un drone Hezbollah è stato trovato vicino alla comunità di confine settentrionale di Rosh Hanikra nella Galilea occidentale.
E' di sei morti e sette feriti, inoltre, il bilancio di raid israeliani condotti sulle città di Tair Harfa e Naqoura nel sud del Libano. Lo ha riferito una fonte medica citata da al-Jazeera.
Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell'attacco sia su Kiryat Shmona che su una vicina base militare, prese di mira con una raffica di razzi, definendolo una risposta al raid aereo israeliano condotto durante la notte a Habbariyeh, nel sud del Libano, dove sarebbero rimaste uccise 7 persone.
Le Forze di difesa israeliane avevano annunciato di aver ucciso un esponente chiave di Jamaa al-Islamiya, gruppo legato a Hezbollah, che aveva promosso in passato complotti terroristici contro il territorio israeliano. L'attacco - hanno ancora reso noto le forze israeliane citate dal Times of Israel - ha distrutto un edificio nella città di Habbariyeh, a circa cinque chilometri dal confine con Israele. L'uomo è stato ucciso "insieme ad altri terroristi che erano nell’edificio".
Sarà definitivamente rimosso dall'incarico il portavoce del governo di Israele Eylon Levy, che dall'inizio della guerra con Hamas aveva condotto diverse interviste con i media internazionali ed era stato molto presente sui social. Lo riporta l'emittente Channel 12. Levy era stato sospeso dall'incarico dopo che un suo post su 'X' in risposta al ministro degli Esteri britannico David Cameron aveva fatto intervenire l'ambasciata britannica in Israele, che aveva chiesto all'ufficio del premier Benjamin Netanyahu se quella fosse la posizione ufficiale del governo.
Levy, che in precedenza aveva lavorato come giornalista e consigliere del presidente israeliano Isaac Herzog, si è rifiutato di rispondere a richieste di commento del Times of Israel. Levy era stato anche contestato anche dalla moglie di Netanyahu, Sara, che già in precedenza aveva cercato di farlo rimuovere per la sua partecipazione alle proteste di Tel Aviv contro la proposta di riforma giudiziaria. Inoltre Netanyahu si era lamentato di recente per il fatto che Israele non abbia un portavoce in grado di ''mettere insieme due parole'' in inglese.
Due palestinesi sono stati uccisi in un attacco di droni israeliani nel campo profughi di Jenin. Lo riporta al Jazeera. Le due vittime si aggiungono ai tre palestinesi uccisi nella città della Cisgiordania durante la notte. Altri quattro sono stati feriti dai colpi di arma da fuoco israeliani nella città di Qabatiya, a sud di Jenin.
I bombardamenti israeliani hanno ucciso due palestinesi a est del campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza. Lo riferisce al Jazeera Arabic.
Poco prima, le forze israeliane avevano ucciso almeno un uomo e ferite altre a ovest del campo profughi di Nuseirat, sempre nella zona centrale della Striscia di Gaza, secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa.
E' salito a 32.490 morti il bilancio degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza City, aggiungendo che 74.889 persone sono rimaste ferite. Solo nelle ultime 24 ore 76 persone sono state uccise e 102 sono rimaste ferite.
Le autorità israeliane stanno usando la tecnologia per il riconoscimento facciale per individuare tra la folla gli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo scrive il New York Times, spiegando che ai soldati israeliani che sono entrati nell'enclave palestinese è stata data in dotazione una telecamera apposita. Il giornale aggiunge però che, allo stesso tempo, questa tecnologia ha erroneamente identificato come terroristi alcuni abitanti della Striscia di Gaza.
"L'ufficio del primo ministro (israeliano, ndr.) ha accettato di riprogrammare l'incontro dedicato a Rafah. Ora stiamo lavorando a una data che vada bene a entrambe le parti". Lo ha dichiarato durante un briefing la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, confermando che il governo Netanyahu intende riprogrammare la visita negli Usa della delegazione dello Stato ebraico precedentemente annullata a seguito dell'approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza Onu di una risoluzione che per la prima volta chiede un cessate il fuoco a Gaza.