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Israele: "Avanti con operazione a Rafah". Attacchi a Jabalia

Idf: "Intercettati due razzi provenienti da Rafah". Hagari: "La nostra guerra è contro Hamas, non contro la popolazione di Gaza". L'offerta degli Usa. Media palestinesi: nuovi scontri a Jabaliya

Tank israeliano - (Fotogramma)
Tank israeliano - (Fotogramma)
12 maggio 2024 | 08.33
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"Le Forze di Difesa Israeliane stanno continuando la loro operazione mirata contro Hamas a Rafah come parte degli sforzi per ottenere una sconfitta definitiva di Hamas e riportare a casa tutti i nostri ostaggi". Così il portavoce dell'Idf, Rear Admiral Daniel Hagari, secondo quanto si legge sul canale Telegram dell'esercito israeliano. "Dall'inizio dell'operazione abbiamo eliminato decine di terroristi", ha aggiunto sottolineando che "prima delle nostre operazioni invitiamo i civili a spostarsi temporaneamente verso le aree umanitarie e ad allontanarsi dal fuoco incrociato in cui Hamas li mette. La nostra guerra è contro Hamas, non contro la popolazione di Gaza".

Idf: "Intercettati due razzi provenienti da Rafah"

L'Idf ha intercettato due razzi in territorio israeliano provenienti da Rafah, ha reso poi noto l'esercito dello Stato ebraico, precisando che non sono stati segnalati feriti o danni. Il portavoce dell'Idf ha, poi, dichiarato che la 98esima divisione ha iniziato le sue operazioni a Jabaliya, aggiungendo che l'aeronautica ha attaccato circa 30 obiettivi terroristici.

L'Idf e lo Shin Bet hanno eliminato un terrorista del battaglione Shati di Hamas, responsabile della detenzione del caporale dell'Idf Noa Marciano. Lo ha reso noto l'esercito israeliano. Il terrorista è stato identificato come Naeem Ghoul, responsabile inoltre del lancio di razzi verso il territorio israeliano. La soldatessa Marciano è stata uccisa nell'ospedale Shifa, dopo essere stata rapita il 7 ottobre.

Usa: informazioni su posizioni leader Hamas se Israele abbandona operazione a Rafah

Intanto l'amministrazione Biden avrebbe offerto a Israele “informazioni sensibili” sulla posizione di alti dirigenti di Hamas se accetterà di rinviare una grande operazione militare a Rafah. Il Washington Post ha citato quattro fonti, affermando che gli Stati Uniti “stanno offrendo a Israele un'assistenza preziosa se non andrà oltre, comprese informazioni sensibili per aiutare l'esercito israeliano a individuare la posizione dei leader di Hamas e a trovare i tunnel nascosti del gruppo”. Il rapporto afferma che l'amministrazione si è anche offerta di aiutare a costruire grandi accampamenti di tende per i palestinesi evacuati da Rafah e di assistere nella costruzione di infrastrutture per fornire aiuti umanitari.

Idf intensifica bombardamento campo profughi di Jabalia

Al Jazeera riferisce che l'esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti del campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, distruggendo case residenziali e attaccando centri di evacuazione. Secondo l'emittante del Qatar, Israele ha preso di mira il campo con i droni e diversi palestinesi sono stati uccisi e feriti. Non è stato ancora fornito un numero esatto delle vittime. La notizia è confermata anche dall’agenzia di stampa palestinese Wafa.

Ieri, l'Idf - si legge sul Times of Israel - ha dichiarato che si stava preparando a lanciare una nuova operazione nell'area, dopo aver individuato i tentativi di Hamas di raggrupparsi lì. È stato dato un ordine di evacuazione per l'area di Jabaliya, dove l'IDF stima che si trovino tra i 100.000 e i 150.000 palestinesi.

Gb: "Accordo su ostaggi farebbe cessare la guerra domani"

Un accordo per garantire il rilascio degli ostaggi tenuti a Gaza è “la risposta giusta” per porre fine alla guerra tra Israele e Hamas. Lo sostiene il ministro degli Esteri britannico David Cameron. In un 'intervista a Sky News, spiega che, secondo lui, "la risposta giusta è cercare di fermare i combattimenti stipulando un accordo sugli ostaggi, ottenendo una pausa nei combattimenti e poi usandola per costruire un cessate il fuoco sostenibile senza tornare a ulteriori conflitti".

“Ma il problema è che tutto risale ad Hamas”, ha aggiunto. “A Hamas è stato offerto un accordo che rilascerebbe centinaia di prigionieri dalle carceri israeliane, che fornirebbe una pausa nei combattimenti… e loro non accetteranno quell’accordo. La vera pressione dovrebbe essere su Hamas affinché accetti l’accordo sugli ostaggi. I combattimenti potrebbero finire domani”.

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