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Herzog: "Israele pronto a nuova pausa umanitaria in cambio rilascio ostaggi"

Il presidente israeliano: "Non siamo in guerra con il popolo palestinese. La responsabilità è solo nelle mani di Sinwar e la leadership di Hamas"

Sul muro le foto degli ostaggi israeliani - (Afp)
Sul muro le foto degli ostaggi israeliani - (Afp)
19 dicembre 2023 | 16.51
LETTURA: 3 minuti

Israele è pronto a una nuova pausa nei combattimenti in cambio di rilascio di più ostaggi. Ad affermarlo il presidente israeliano Isaac Herzog parlando a un gruppo di ambasciatori di 80 Paesi, secondo quanto riporta Times of Israel.

Ieri le Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno diffuso un video rilanciato da al-Jazeera di tre ostaggi israeliani anziani e malati.

"Posso ribadire il fatto che Israele è pronto a un'altra pausa umanitaria e ad altri aiuti umanitari per permettere il rilascio degli ostaggi", ha detto il presidente israeliano agli ambasciatori, sottolineando che "la responsabilità è solo nelle mani di Sinwar e la leadership di Hamas".

Herzog ha anche messo l'enfasi sugli sforzi umanitari di Israele, esortando le organizzazioni internazionali a fare di più per la consegna degli aiuti a Gaza. "La quantità di aiuti umanitari può essere triplicata istantaneamente", ha detto, sostenendo che gli israeliani hanno ispezionato centinaia di camion al giorno al valico di Nitzana, ma l'Onu e gli altri gruppi non hanno mantenuto il ritmo degli invii, portando all'ingresso solo di 100-125 camion al giorno.

"Si può facilmente triplicare la quantità di camion se ci fosse uno sforzo da parte dell'Onu e dei suoi partner, il mondo deve sapere che avremmo potuto avere decine di migliaia di tonnellate di aiuti in più a Gaza", ha detto ancora Herzog.

L'Onu ha contestato queste affermazioni, dicendo che i bombardamenti israeliani hanno reso molto difficile la consegna sicura degli aiuti. Anche gli Stati Uniti hanno spiegato che il rallentamento dell'ingresso degli aiuti era dovuto al rifiuto di Israele di riaprire il valico di Kerem Shalom. Cosa che gli americani hanno convinto gli israeliani a fare, in modo che domenica sono entrati, per la prima volta dall'inizio della tregua, 200 camion di aiuti a Gaza.

Il comunicato della presidenza israeliana, che ha riferito dell'incontro tra Herzog e gli ambasciatori, conclude affermando che il "presidente ha sottolineato che Israele non è in guerra con il popolo palestinese, ma sta combattendo i suoi nemici, l'organizzazione terroristica Hamas".

Il video dei tre ostaggi

Nel video prende la parola uno dei tre ostaggi, che si presenta come il 79enne Halem Bery, del kibbutz di Nir Oz. "Sono qui con un gruppo di altri anziani, hanno tutti malattie croniche e vivono in condizioni molto dure", dichiara Bery, aggiungendo subito dopo che "noi siamo la generazione che ha costruito le fondamenta per la creazione di Israele e siamo quelli che hanno dato il via alle Idf", le Forze di difesa israeliane.

"Non capiamo perché siamo stati abbandonati qui. Dovete liberarci, non importa il costo", prosegue l'anziano, sottolineando che "non vogliamo essere uccisi come effetto diretto di un attacco aereo delle Idf". Ribadendo la richiesta di essere liberati "senza condizioni", Bery conclude con un appello: "Non fateci invecchiare qui".

Di "terrorismo atroce"ha parlato il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari. "Mostra la crudeltà di Hamas contro i civili anziani, innocenti e che necessitano di cure mediche. Il mondo deve lavorare per consentire l'assistenza medica e verificare le loro condizioni", ha affermato nel corso di una conferenza stampa. "Haim, Yoram e Amiram - ha aggiunto il portavoce rivolgendosi per nome ai tre ostaggi del video - spero possiate sentirmi stasera. Sappiate che stiamo facendo di tutto per riportarvi a casa sani e salvi. Non ci fermeremo finché non tornerete".

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