La richiesta del ministro al premier. Trovato il corpo di un altro ostaggio
Benny Gantz, ministro del gabinetto di guerra israeliano, ha chiesto al premier Benjamin Netanyahu un piano per Gaza entro l'8 giugno - quando saranno passati otto mesi dall'attacco di Hamas - o il suo partito centrista lascerà il governo.
Nel corso di una conferenza stampa, Gantz ha sollecitato un piano in sei punti, tra cui il ritorno degli ostaggi, il ritorno degli sfollati nel nord di Israele e sforzi per la normalizzazione con i Paesi arabi. "È necessario un cambiamento qui e ora" dice, assicurando che il suo partito di Unità nazionale "farà tutto il possibile per cambiare rotta, per evitare uno schianto contro il muro e per garantire che Israele navighi in sicurezza verso una vera vittoria"
Gantz ha poi denunciato che "mentre i soldati israeliani stanno dimostrando un coraggio incredibile al fronte, alcune delle persone che li hanno mandati in battaglia agiscono con codardia e mancanza di responsabilità. Mentre nei tunnel bui di Gaza gli ostaggi subiscono le agonie dell'inferno, ci sono alcuni che sono coinvolti in sciocchezze", ha accusato ancora il ministro, secondo cui "qualche politico pensa solo a se stesso".
Benny Gantz "ha lanciato un ultimatum al primo ministro, invece, di lanciarlo ad Hamas" ha replicato l'ufficio di Benjamin Netanyahu. Richieste che significano "la fine della guerra e la sconfitta per Israele, abbandonare la maggioranza degli ostaggi, lasciare Hamas al potere e creare uno Stato palestinese". L'ufficio del premier israeliano ha risposto così all'ultimatum del ministro del gabinetto di guerra, che rilancia ponendogli tre domande: "Gantz vuole vedere l'operazione a Rafah arrivare fino alla fine e, in tal caso, perché minaccia di rovesciare il governo di unità durante l'operazione delle Idf? Si oppone al governo dell'Autorità palestinese a Gaza, anche se Mahmoud Abbas non è coinvolto? Sarebbe favorevole a uno Stato palestinese come parte di un processo di normalizzazione con l'Arabia Saudita?".
"Il primo ministro Netanyahu - si legge in una nota del suo ufficio - è determinato a eliminare i battaglioni di Hamas, si oppone a portare l'Autorità palestinese a Gaza e a creare uno Stato palestinese che sarà inevitabilmente uno Stato terroristico". Netanyahu, aggiunge, "si aspetta che Gantz chiarisca all'opinione pubblica le sue posizioni su questi punti".
Controreplica di Benny Gantz a Benjamin Netanyahu. "Se il premier mi avesse ascoltato - ha detto il ministro del gabinetto di guerra, dopo che l'ufficio del primo ministro ha ribattito al suo 'ultimatum' - saremmo entrati a Rafah mesi fa e avremmo concluso la missione. Dobbiamo finirla creare le condizioni per farlo".
Sull'Autorità nazionale palestinese a Gaza, l'ex ministro della Difesa ha affermato che l'Anp non dovrebbe governare la Striscia, mentre potrebbero farlo altri palestinesi, con il sostegno dei Paesi arabi e degli Stati Uniti: "Il primo ministro dovrebbe occuparsi di questo e non boicottare questi sforzi".
Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato il ritrovamento del corpo di un altro ostaggio tenuto a Gaza, dopo che nella giornata di venerdì ne avevano rimpatriati tre, tra cui quello della giovane Shani Louk, diventata il simbolo dell'attacco di Hamas del 7 ottobre.
Il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, ha reso noto che il cadavere rinvenuto è quello del 53enne Ron Benjamin, ucciso nei pressi di Mefalsim lo stesso giorno dell'assalto al sud di Israele e il cui corpo era stato portato via dai terroristi.
Nelle ultime ore, intanto, almeno 15 persone sono rimaste uccise e altre 30 ferite oggi nel campo profughi di Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza, a seguito di un bombardamento israeliano. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, gli aerei israeliani hanno bombardato uno dei rifugi che ospitano gli sfollati e i residenti che cercano di tornare nelle loro case nell'area.
La maggior parte dei feriti è stata trasferita all'ospedale Kamal Adwan, anch'esso teatro di "violenti bombardamenti", secondo i media palestinesi. L'agenzia sottolinea inoltre che la situazione umanitaria nel campo profughi di Jabalya è "catastrofica" a causa dei bombardamenti israeliani e che mancano cibo, acqua e medicine.
Due palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nel campo profughi di Nuseirat, nel centro dell'enclave palestinese, e altri due sono morti a Wadi Gaza, nel nord del territorio. Altre tre persone sono state uccise e altre due ferite in un attacco israeliano contro una casa a Khan Younis e un'altra è stata uccisa in un bombardamento di un veicolo civile vicino a Rafah, riferiscono le stesse fonti.
L'Idf e lo Shin Bet hanno colpito un centro operativo "dove operavano terroristi nella zona di Jenin, in Cisgiordania. E' stato eliminato un importante terrorista ricercato responsabile di numerosi attacchi terroristici". Lo riferisce Tsahal su 'Telegram'. Secondo l'intelligence israeliana un aereo da caccia e un elicottero dell'Iaf hanno colpito un complesso utilizzato come centro operativo delle infrastrutture terroristiche a Jenin. All'interno del complesso si trovavano numerosi terroristi importanti, alcuni sono stati coinvolti in attentati nella zona di Jenin e pianificavano di effettuare ulteriori attacchi terroristici nell'immediato futuro.
Durante l'attacco, riferisce l'Idf, "è stato eliminato il terrorista Islam Khamayseh, che era responsabile di una serie di attacchi terroristici nell'area, incluso l'attacco avvenuto nella comunità di Hermesh nel maggio 2023, durante il quale Meir Tamari fu assassinato. Khamayseh è stato anche responsabile dell'attacco terroristico all'incrocio di Efes, durante il quale sono rimasti feriti diversi civili israeliani".
Il complesso, sottolinea l'Idf, "era una pericolosa infrastruttura terroristica, il suo smantellamento è stato effettuato per eliminare una minaccia imminente rappresentata dai terroristi che hanno promosso attacchi terroristici nell'area di Jenin e nel territorio israeliano. L’Idf e lo Shin Bet continueranno ad operare per contrastare qualsiasi minaccia terroristica contro i civili israeliani".