Omaggio del popolo al presidente morto domenica nell'incidente dell'elicottero su cui viaggiava insieme al ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian. Presenti anche il leader di Hamas, Ismail Haniyeh e il numero due di Hezbollah, Naim Qassem
Milioni di persone hanno partecipato al corteo funebre a Teheran per l'ultimo saluto al presidente iraniano Ebrahim Raisi morto domenica nell'incidente dell'elicottero su cui viaggiava insieme al ministro degli Esteri, Hossein Amirabdollahian e altre sette persone. La tv iraniana ha trasmesso immagini dalla capitale e della Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, che ha guidato la preghiera davanti ai feretri delle vittime dell'incidente. Il corteo si è poi spostato dall'Università di Teheran a Piazza della Libertà percorrendo strade affollate. Khameni ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale fino a venerdì.
Alla cerimonia odierna hanno partecipato, secondo l'agenzia iraniana Irna, vertici politici e militari della Repubblica Islamica e delegazioni dall'estero. La stessa Irna ha riferito anche di un incontro a Teheran tra Khamenei e il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Presente anche il numero due di Hezbollah, Naim Qassem.
Raisi dovrebbe essere sepolto domani a Mashhad, sua città natale. Sono stati organizzati treni speciali per gli spostamenti da Teheran a Mashhad, nel nordest dell'Iran.
Dopo la morte di Raisi, la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale e nelle prossime ore sono previste altre cerimonie funebri.
Il capo di Stato maggiore dell'Iran, Mohammad Bagheri, ha ordinato un'inchiesta per chiarire le cause dello schianto dell'elicottero. Secondo l'agenzia iraniana Isna, Bagheri ha ordinato "a una commissione di alto rango di avviare un'indagine sulle cause. La Russia dal canto suo si è dichiarata disponibile a fornire assistenza all'Iran nelle indagini, ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu, ex ministro della Difesa. Sullo sfondo, le informazioni diffuse dai media di Teheran, che attribuiscono la tragedia ad un imprecisato "guasto tecnico".