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"Nave con 40 profughi bloccata in mare"

Immagine di repertorio (Afp)
Immagine di repertorio (Afp)
18 luglio 2018 | 09.06
LETTURA: 4 minuti

"Una nave tunisina di una società di gas, che ha recuperato a bordo una quarantina di migranti, è bloccata al largo delle coste tunisine. Né la Tunisia, né l'Italia, né Malta hanno accettato di aprire il loro porti ai profughi". Questa la denuncia del portale europeo sulle rotte dei profughi, InfoMigrants. In mare da giorni, la nave - spiega il portale che è in contatto con un membro dell'equipaggio - non è stata autorizzata a sbarcare sulla terra ferma. "La Tunisia, l'Italia e Malta - scrivono - rifiutano di accoglierli sul loro suolo".
A confermare le informazioni a InfoMigrants, il Forum tunisino per i diritti economici e sociali (FTDES), un'associazione che aiuta in particolare i migranti: "La Tunisia - ha spiegato un membro del Forum al portale - si rifiuta di accogliere questi migranti bloccati in mare perché non vuole diventare un riferimento di 'porto sicuro' per gli Stati europei".
"Dalla chiusura dei porti italiani e maltesi alle navi umanitarie - scrive ancora InfoMigrants -, altri paesi del Mar Mediterraneo (Francia, Tunisia, Marocco) temono di diventare una zona di atterraggio e di affrontare un massiccio afflusso di migranti".

IL SALVATAGGIO - Secondo InfoMigrants, la scorsa settimana una barca di 40 migranti provenienti da Egitto, Mali, Nigeria e Bangladesh è partita dalla Libia per cercare di raggiungere l'Europa. Dopo cinque giorni di navigazione "senza mangiare o bere", i migranti sono andati alla deriva a causa di un motore in avaria nei pressi di una piattaforma metanifera al largo della costa tunisina. I dipendenti della compagnia tunisina Miskar - che gestisce la piattaforma - hanno quindi avvistato l'imbarcazione e avviato i soccorsi per mezzo di una delle navi di rifornimento, la "Sarost 5".
L'equipaggio di "Sarost 5", spiega ancora InfoMigrants, ha quindi contattato le autorità tunisine per chiedere aiuto. Stando a quanto riferisce l'FTDES, dopo aver inizialmente accordato lo sbarco nel porto di Sfax, la Tunisia avrebbe tuttavia cambiato idea, negando l'apertura dei suoi porti ai migranti. Il "Sarost 5" avrebbe perciò contattato Malta e l'Italia, ottenendo un categorico rifiuto.
A BORDO ANCHE UNA DONNA INCINTA - "Abbiamo un uomo ferito e una donna incinta di sei mesi [...]. Finché non si troverà una soluzione, siamo condannati a stare in mare con loro", ha riferito a InfoMigrants Karim, membro dell'equipaggio della "Sarost 5", che denuncia la mancanza di aiuto esterno e che sta condividendo i pasti con i migranti a bordo.
Secondo l'FTDES, l'imbarcazione non avrebbe ancora ricevuto del cibo, mentre nessun medico avrebbe effettuato visite a bordo. "Le nostre scorte di cibo saranno presto esaurite - ha denunciato Karim -. Ne abbiamo solo per altri due giorni, e abbiamo a bordo 6 bottiglie d'acqua".

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