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"Ho ucciso 10 ebrei", il terrorista di Hamas telefona ai genitori

La telefonata durante l'attacco dello scorso 7 ottobre

Soldati israeliani in uno dei kibbutz attaccati
Soldati israeliani in uno dei kibbutz attaccati
25 ottobre 2023 | 00.25
LETTURA: 1 minuti

Un miliziano di Hamas telefona a casa dopo aver ucciso 10 civili nell'attacco del 7 ottobre in Israele e, mentre parla con il padre, si vanta degli omicidi compiuti nell'area di Mefalsim. Dall'altra parte, l'entusiasmo dei familiari del terrorista, che sta usando lo smartphone sottratto ad una vittima per raccontare le sue gesta.

L'audio della conversazione è stato diffuso dal ministero della Difesa israeliano, che ha pubblicato su X la registrazione con sottotitoli in inglese per rendere più comprensibile il dialogo che dura circa 45 secondi. Il miliziano, identificato con il nome Mahmoud, dice di trovarsi nel kibbutz di Mefalsim, non lontano dal confine tra Israele e Gaza: nella telefonata racconta di aver ucciso 10 persone con le sue mani. L'audio è stato diffuso anche dal ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, al Consiglio di sicurezza dell'Onu.

La telefonata

A: "Papà, torna su WhatsApp. Voglio trasmettere in streaming in diretta da Mefalsim"

B: "Vorrei essere lì con te"

A: "Mamma, tuo figlio è un eroe"

B: "Uccidi, uccidi, uccidi! Uccidili! Mahmoud, dove sei?"

A: "Sono a Mefalsim. Ho ucciso 10 ebrei con le mie mani. Ti sto parlando dal telefono di un ebreo"

B: "Ne hai uccisi 10?"

A: "Dieci, giuro"

B: "Sei a Zikim?"

A. "Sono a Mefalsim, non Zikim. Sono il primo a entrare con la protezione e l'aiuto di Allah".

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