Lo riporta la bozza delle conclusioni del Consiglio Europeo, che si terrà dopodomani a Bruxelles
Guerra in Ucraina, l’Ue "rimane pronta a muoversi rapidamente con ulteriori sanzioni coordinate" contro la Russia e la Bielorussia, dopo aver adottato finora misure "significative" che hanno avuto un impatto "massiccio" su Mosca e Minsk. Lo riporta la bozza delle conclusioni del Consiglio Europeo, che si terrà dopodomani a Bruxelles.
La formulazione usata nelle conclusioni ("remains ready to move quickly...") conferma quanto detto dall'Alto Rappresentante Josep Borrell ieri, che cioè il Consiglio Europeo discuterà della materia, ma che non sono attese altre decisioni a brevissimo termine, almeno allo stato attuale delle cose. Tutto, però, può cambiare a seconda dell'evolversi della situazione sul terreno in Ucraina.
Un ulteriore pacchetto di sanzioni, a questo punto, sarebbe giustificato, anche in termini di comunicazione, se andasse a toccare l'energia: il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, ha detto esplicitamente che andrebbero bloccate le importazioni dalla Russia di petrolio, che è una fonte di energia più facilmente sostituibile del gas naturale.
L'Ungheria però ha affermato esplicitamente che sull'energia non è possibile trovare consenso tra gli Stati membri, una posizione aperta che probabilmente non è affatto isolata, dato che bloccare le importazioni di idrocarburi dalla Russia danneggerebbe pesantemente diverse grandi economie europee, a partire da quella tedesca, ma non solo.
Ieri il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha detto che da parte dell'Italia "non ci sono veti" e che si attende la proposta della Commissione. L'eurodeputato di Renew Europe Sandro Gozi, già sottosegretario agli Affari Europei, ha sottolineato all'Adnkronos che andrebbe approvato "ora" un meccanismo Ue che consenta di compensare le aziende, i settori e i territori che sopportano i maggiori costi derivanti dalle sanzioni Ue contro la Russia, sul modello di quanto venne fatto in occasione della Brexit.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha confermato la sua contrarietà al boicottaggio energetico nei confronti della Russia. "Dobbiamo essere molto chiari: questa potrebbe non essere una cosa breve, ma una disputa lunga. E dobbiamo affrontarla tutti insieme", ha detto Scholz, per il quale le sanzioni già decise dall'Occidente stanno avendo un forte impatto sull'economia russa, con il rischio che un ulteriore inasprimento potrebbe danneggiare le economie europee.