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Ucraina, von der Leyen a Kiev. Da Ue prestito da 35 miliardi

"La mia ottava visita mentre inizia a breve la stagione che richiede riscaldamento e la Russia continua a prendere di mira le infrastrutture energetiche", scrive su X. Zelensky: "Non bloccare aiuti militari, dobbiamo difenderci"

Ursula von der Leyen e Volodymir Zelensky
Ursula von der Leyen e Volodymir Zelensky
20 settembre 2024 | 08.44
LETTURA: 4 minuti

La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen è oggi a Kiev per discutere con Volodymir Zelensky del sostegno dell'Europa all'Ucraina, dei preparativi per l'inverno e dei progressi sul dossier dei prestiti del G7. "La mia ottava visita a Kiev si svolge a ridosso dell'inizio della stagione del riscaldamento, con la Russia che continua a colpire le infrastrutture dell'energia", ha scritto su X. Ieri aveva annunciato lo stanziamento, per le necessità umanitarie urgenti dell'Ucraina quest'inverno, di 160 milioni di euro frutto dei ricavi degli asset russi congelati.

Da Ue prestito da 35 mld a Kiev

La Commissione Europea "ha adottato una proposta volta a prestare all'Ucraina 35 miliardi di euro" nell'ambito dei prestiti concordati dai leader del G7. "E' un passo avanti enorme. Sono fiduciosa che potremo erogare il prestito all'Ucraina molto velocemente", un prestito che sarà "garantito dagli extraprofitti derivanti dagli asset russi congelati della banca centrale russa", ha detto von der Leyen, in conferenza stampa insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Quello che dobbiamo fare è far pagare la Russia per la distruzione che ha provocato" invadendo l'Ucraina. "Dato che la Russia ha attaccato l'Ucraina - aggiunge von der Leyen - è solo positivo e giusto che gli extraprofitti" generati dal congelamento dei beni della banca centrale russa "garantiscano questo prestito" da 35 mld di euro, nell'ambito del pacchetto di prestiti da 50 mld di dollari (circa 45 mld di euro) che il G7 aveva annunciato a giugno.

Il piano della Commissione Europea in vista dell'avvio della stagione fredda in Ucraina, ha poi aggiunto, "si articola attorno a tre priorità. La prima è riparare. Vi aiuteremo a riparare i danni causati dagli attacchi russi. Puntiamo a ripristinare 2,5 gigawatt di capacità quest’inverno. Si tratta di circa il 15% del fabbisogno del vostro Paese per questo inverno". La seconda priorità, ha continuato, è "connettere. Continueremo a collegare l’Ucraina alla rete elettrica europea: in questo modo, possiamo esportare 2 gigawatt di elettricità in Ucraina, che coprono circa il 12% del fabbisogno invernale del Paese. Quindi, con questi due pilastri, riparazione e connessione, possiamo coprire oltre il 25% del fabbisogno dell’Ucraina per quest'inverno, in aggiunta alla produzione propria dell'Ucraina. I terzo pilastro del nostro piano è la stabilizzazione. Stiamo lavorando per garantire un flusso costante di energia attraverso l’Ucraina, nonostante gli attacchi della Russia alle grandi infrastrutture. In questo momento stiamo inviando turbine a gas mobili e pannelli solari. Abbiamo anche parlato della protezione fisica delle centrali elettriche". "Queste - ha proseguito - sono le priorità per sostenere le infrastrutture energetiche. E ora arrivano i finanziamenti. Finora abbiamo stanziato almeno 2 miliardi di euro per la sicurezza energetica dell'Ucraina. Si tratta di 2 miliardi di sostegno finanziario e donazioni in natura da parte degli Stati membri, ad esempio, 10mila trasformatori e generatori, o un’intera centrale termica lituana, che verrà smantellata in Lituania e spedita in Ucraina e qui ricostruita. E ne arriveranno altri", ha concluso.

Tajani: "Stiamo per inviare batteria antiaerea Samp-T"

"Stiamo per inviare una nuova batteria antiaerea Samp-T per proteggere le città, gli ospedali, le scuole e le università di questo Paese attaccato dalla Federazione russa". Lo ha dichiarato a proposito della guerra in Ucraina il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista a Radio 24.

Giuli: "Guerra all'Ucraina toglie libertà e democrazia"

"Inizio i lavori con il ministro della Cultura ucraino, Mikola Tochytskyi. Lui e il suo popolo si stanno difendendo dalla Russia di Putin. Un'aggressione scellerata e criminale che viola i principi del diritto internazionale e che riporta in Europa l'orrore del conflitto militare. Una guerra lanciata per togliere al popolo ucraino la libertà e la democrazia e che sta producendo morte e indicibili sofferenze alla popolazione". Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, apre il G7 Cultura che si sta svolgendo a Napoli e che si terrà fino a domani, 21 settembre. "La cultura è identità e anima di una nazione ed è un imperativo proteggerla dalle minacce del nostro tempo. La guerra al popolo ucraino sta provocando anche un attacco indiscriminato al patrimonio culturale ucraino. Sono ormai tanti i casi di chiese, musei, teatri, edifici storici o altri luoghi della cultura che sono stato bersaglio delle bombe russe. E numerose le opere d’arte trafugate o distrutte nel corso di operazioni militari". "Di fondo - prosegue Giuli - sembra esserci un tentativo di cancellare l’identità culturale ucraina, di annientare i segni di una Nazione, che ha dimostrato, con il coraggio e la determinazione di voler scegliere autonomamente il proprio futuro. Non possiamo permetterlo. Dobbiamo continuare ad essere al fianco del popolo ucraino nella difesa della sua sovranità. Dobbiamo aiutarlo a proteggere il suo patrimonio culturale e assisterlo nell’opera di ricostruzione. Spero che da questa riunione G7 parta un messaggio forte e condiviso per la tutela dell’identità culturale ucraina", conclude.

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