La denuncia del ministro degli Esteri ucraino: "Trecento civili in ostaggio". Il ministero della Difesa: "Aperto il fuoco contro corridoio umanitario"
"La Russia tiene in ostaggio 300mila civili a Mariupol", in Ucraina, e "impedisce l'evacuazione umanitaria nonostante gli accordi con la mediazione della Croce Rossa internazionale. Un bambino è morto per disidratazione (!) ieri! I crimini di guerra fanno parte della strategia deliberata della Russia. Esorto tutti gli Stati a chiedere pubblicamente: 'Russia, lascia andare le persone!'". Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, a proposito delle operazioni di evacuazione dei civili dalla città dell'Ucraina meridionale.
Le forze russe a Mariupol avrebbero inoltre "aperto il fuoco nella direzione del corridoio umanitario. Queste azioni dell’esercito russo non sono altro che genocidio contro il popolo ucraino", afferma il ministero della Difesa dell’Ucraina sottolineando che per provvedere all’evacuazione dei civili "sono state sgombrate e sminate le strade. Tuttavia il nemico non ha lasciato andare via donne, anziani e bambini".