Il premier in Senato: "Resistenza ha fermato speranze conquista Russia". E sull'espulsione dei 24 diplomatici italiani: "Atto ostile ma mantenere canali dialogo con Mosca"
"Dobbiamo raggiungere il prima possibile il cessate il fuoco e far ripartire i negoziati, ho condiviso questo con il presidente Biden". Così il premier Mario Draghi, nel corso della informativa al Senato "sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina". "Ho riscontrato - ha detto con riferimento al suo viaggio negli Usa - apprezzamento per solidità della posizione italiana, che ci permette di essere in prima linea, senza ambiguità, con la ricerca per la pace". "Se oggi possiamo parlare di tentativi di dialogo è perché l'Ucraina è riuscita in questi mesi a difendersi", ha aggiunto Draghi ricordando che "il costo in vite umane dell'invasione russa è terribile. Sono state trovate nuove fosse comuni, fosse comuni nei dintorni di Mariupol e Kiev dopo quella scoperte in altri luoghi lasciati dai russi" come Bucha. "Siamo all'85esimo giorno di guerra, la speranza dell'esercito russo di conquistare vaste arie in tempi brevi si è scontrata con la resistenza ucraina", ha affermato il premier.
"Sono circa 14 milioni gli ucraini che hanno dovuto lasciare le loro case", ha detto ancora Draghi. "L'Italia si muoverà con i partner europei e gli alleati per cercare ogni possibile opportunità di mediazione ma dovrà essere l'Ucraina e nessun altro a decidere quale pace accettare, anche perché una pace che non fosse accettabile per l'Ucraina non sarebbe neanche sostenibile". E "voglio ringraziare la maggioranza e anche la principale forza di opposizione per il sostegno dato in questa crisi", ha aggiunto Draghi affermando che "il governo intende continuare a muoversi nel solco di questa risoluzione, della risoluzione approvata dal Parlamento".
Quanto all'"espulsione di 24 diplomatici italiani è un atto ostile che ricalca decisioni simili prese nei confronti di altri paesi e che rispondono alla decisione di espellere diplomatici russi dall'Italia e da altri paesi Ue". "L'Italia appoggia con convinzione la richiesta di Svezia e Finlandia di adesione alla Nato - ha proseguito - E' necessario affiancare alla Nato una vera e comune difesa europea". "Dobbiamo tenere alta la pressione sulla Russia, attraverso le sanzioni, perché dobbiamo portare Mosca al tavolo dei negoziati", ha quindi detto Draghi ricordando che "il sesto pacchetto di sanzioni Ue sono sostenute dall'Italia".
"Durante la mia recente visita negli Stati Unti ho chiesto al presidente Biden sostegno per un'iniziativa condivisa che sblocchi milioni tonnellate di grano bloccato nel Sud dei porti dell'Ucraina - ha fatto sapere Draghi - In altre parole che queste navi che portano questo grano siano lasciate passare e i porti sminati. In altre parole tutte le parti in causa dovrebbero aprire una parentesi di collaborazione per evitare una crisi umanitaria che farebbe morire milioni di persone nella parte più povera del mondo".