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Netanyahu avverte Hezbollah: "Pronti ad azione estremamente potente nel nord"

Incontro Egitto-Qatar-Usa per rilancio negoziati. Sullivan: "Israele ha accettato la proposta elaborata dall'Amministrazione Biden, attendiamo risposta Hamas". Spari contro ambasciata Usa in Libano

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu - (Afp)
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu - (Afp)
05 giugno 2024 | 07.39
LETTURA: 7 minuti

Mentre a a Doha Egitto-Qatar-Usa cercano di rilanciare i negoziati per una tregua a Gaza, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, avverte Hezbollah che Israele è "pronto ad un'azione estremamente potente nel nord". "Chi pensa di poterci fare del male e che resteremo seduti con le mani giunte commette un grave errore", ha affermato Netanyahu durante una visita a Kiryat Shmona, al confine con il Libano, dove negli ultimi giorni si è registrata un'escalation tra le Idf e Hezbollah.

Usa: attendiamo risposta Hamas

Secondo gli Usa, ''Israele ha accettato la proposta" elaborata dall'Amministrazione Biden e ora "la palla è nel campo di Hamas", da parte del quale gli Stati Uniti stanno ancora aspettando una risposta. ''Stiamo aspettando una risposta da Hamas'', ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ai giornalisti, aggiungendo che "Hamas potrebbe decidere che sia semplicemente meglio lasciare che la guerra, la sofferenza e la violenza continuino".

Sullivan ha sottolineato che ''questo non sarebbe del tutto inusuale per un gruppo terroristico feroce e brutale, ma ciò che speriamo è che alla fine riescano a vedere che il modo migliore per porre fine a questa guerra, permettere il ritorno di tutti gli ostaggi e ottenere un'ondata di assistenza umanitaria, è accettare questa proposta''. Ma ora ''l'onere ricade su Hamas e rimarrà su Hamas finché non avremo una risposta formale da loro''.

Ieri un alto funzionario di Hamas in Libano, Osama Hamdan, aveva fatto sapere che per l'organizzazione non è possibile accettare un accordo che non garantisca una posizione chiara da parte di Israele sul cessate il fuoco permanente e che non preveda un ritiro completo delle Forze di difesa israeliane dalla Striscia di Gaza. "Non ci sarà un accordo con Israele sullo scambio di prigionieri'' se l'Idf non ferma la guerra, ha detto.

Da Camera Usa ok sanzioni a Cpi per mandato arresto Netanyahu

La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, a maggioranza repubblica, ha approvato un provvedimento per sanzionare la Corte penale internazionale dell'Aia dopo la richiesta di mandato di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del suo ministro della Difesa Yoav Galant. Il provvedimento ha ottenuto 247 voti a favore e 155 contrari. Anch 42 democratici hanno votato con i repubblicani.

Siriano spara contro ambasciata Usa in Libano, arrestato

Un cittadino siriano ha sparato contro l'ambasciata degli Stati Uniti a Beirut e poi è stato fermato dalle guardie di sicurezza che lo hanno ferito. Lo ha reso noto l'esercito libanese spiegando che i militari dispiegati nella zona hanno risposto agli spari, ferendo l'uomo che ha sparato. L'aggressore è stato arrestato e trasferito in ospedale per le cure. In un post su 'X' l'ambasciata di Washington a Beirut ha confermato che ''alle 8 e 34 ora locale sono stati segnalati spari con armi leggere in prossimità dell'ingresso dell'ambasciata americana''. Il personale diplomatico ha voluto ''ringraziare per la rapida reazione l'esercito libanese e il nostro team di sicurezza dell'Ambasciata'' che hanno permesso alla ''nostra struttura e al nostro team di essere al sicuro. Le indagini sono in corso e siamo in stretto contatto con le forze dell’ordine del paese ospitante'' conclude il tweet.

Idf: colpiti cinque siti nel sud del Libano

 L'Idf ha colpito cinque siti nel sud del Libano. Lo riferisce l'esercito israeliano, precisando che le aree in questione sono Zabqin, Ayta ash Shab, Odaisseh, Blida e Markaba. Nei rai sono stati colpiti due siti di lancio missilistici di Hezbollah e tre edifici militari, hanno aggiunto i militari. Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha detto ieri che l'esercito è preparato "per un'offensiva nel nord contro Hezbollah. Siamo vicini a un punto decisivo".

Hrw, Idf ha usato munizioni al fosforo bianco in Libano

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno utilizzato ''in modo diffuso'' munizioni al fosforo bianco nei suoi attacchi oltre la frontiera nel sud del Libano. Lo ha affermato Human Rights Watch (Hrw) denunciando che questi attacchi stanno mettendo i ''civili in una situazione di grave rischio'' e stanno aggravando l'ulteriore sfollamento della popolazione locale.
Nel suo ultimo rapporto, Hrw ha affermato di aver documentato l'uso del fosforo bianco da parte di Israele negli attacchi contro almeno 17 comuni nel sud del Libano dall'ottobre del 2023. "L'uso da parte di Israele di munizioni al fosforo bianco con esplosione aerea in zone popolate danneggia indiscriminatamente i civili e ha portato molti a lasciare le loro case", ha detto Ramzi Kaiss, ricercatore libanese di Hrw. ''Le forze israeliane dovrebbero immediatamente smettere di usare munizioni al fosforo bianco nelle aree popolate, soprattutto quando sono disponibili alternative meno dannose'', ha aggiunto Kaiss.

Scontri a Gerusalemme prima della Marcia della Bandiera

Violenti scontri sono scoppiati nel quartiere arabo della Città Vecchia di Gerusalemme, appena dentro la porta di Damasco, prima della Marcia della Bandiera nel Giorno di Gerusalemme. Giovani religiosi nazionalisti hanno lanciato pietre e attaccato i residenti arabi locali. Lo riporta il Times of Israel, aggiungendo che la polizia ha cercato di separare le due parti. Inneggiando "a morte agli arabi", i giovani nazionalisti hanno aggredito i giornalisti per impedire loro di filmare - scrive il giornale israeliano - mentre un agente di polizia ha spinto un fotoreporter arabo, che riporta un lieve taglio sulla fronte. Un manifestante ha cercato di rompere il telefono di un giornalista del Times of Israel che stava filmando gli scontri.

36.586 palestinesi uccisi dal 7/10

Sono almeno 36.586 i palestinesi che sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall'inizio della rappresaglia israeliana lo scorso 7 ottobre e 83.074 quelli che sono rimasti feriti. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza. Solo nelle ultime 24 ore sono state uccise 36 persone, mentre altre 115 sono rimaste ferite.

Secondo al Jazeera, un attacco israeliano al quartiere Remal di Gaza City ha ucciso oggi almeno quattro persone. In precedenza, l'agenzia di stampa palestinese Wafa aveva riportato una serie di attacchi israeliani nei quartieri vicini, tra cui Tal al-Hawa, Sheikh Ijlin e Zeitoun, aggiungendo che i bombardamenti israeliani hanno colpito la casa di una famiglia, ferendo sette civili.

Israele, bando trasmissioni al-Jazeera prorogato di 35 giorni

Un tribunale distrettuale di Tel Aviv ha rinnovato per altri 35 giorni il bando alle trasmissioni dell'emittente qatariota al-Jazeera a causa del "legame stretto" tra il canale di notizie e Hamas. Lo riporta il Times of Israel, precisando che il tribunale non ha accolto la richiesta di 45 giorni del ministro delle Comunicazioni israeliano, Shlomo Karhi, perché alla tv panaraba, che secondo le autorità israeliane provoca "danni reali" alla sicurezza israeliana, non è stata concessa un'udienza prima del provvedimento.
Lo scorso 5 maggio sono state interrotte le trasmissioni dell'emittente ed il suo sito web è stato messo offline secondo una legge di emergenza che consente di bloccare temporaneamente le testate straniere che violano la sicurezza nazionale. Secondo il tribunale, sono state presentate "prove convincenti, chiare e inequivocabili" riguardanti "lo stretto legame tra l'organizzazione terroristica Hamas e la rete mediatica al-Jazeera", accusando il canale di "descrivere in 'tempo reale' il posizionamento delle Idf".

Israele crea unità antiterrorismo che opererà al confine con Gaza

Le forze armate israeliane hanno annunciato la creazione di una nuova unità antiterorismo che opererà all'interno delle comunità situate al confine con Gaza e sarà composta da residenti dell'area già membri delle forze speciali. L'unità, nota come Lotar Otef è stata istituita lunedì, secondo le istruzioni del Capo di Stato Maggiore, Gen. Herzi Halevi e sulla scia di quanto emerso "dalle indagini iniziali sugli eventi del 7 ottobre", afferma l'Idf. L'unità sarà comandata da un tenente colonnello riservista e sarà subordinata alla Divisione Gaza: sarà composta da riservisti che hanno precedentemente prestato servizio nelle forze speciali, che vivono nelle comunità di confine o nelle città vicine e che saranno pronti ad affrontare eventi improvvisi. I membri dell'unità saranno sottoposti a un addestramento specifico e adatto alle "sfide dell'area". Centinaia di riservisti hanno già fatto domanda per servire nel Lotar Otef e nelle prossime settimane inizieranno l'addestramento, ha annunciato l'Idf.

Esplode ordigno in base Idf, 9 soldati feriti di cui due gravi

Un ordigno è esploso in una base militare delle Forze di difesa israeliana (Idf) nel sud di Israele causando il ferimento di nove soldati, di cui due in modo grave. Lo riferisce l'esercito spiegando che tutti i soldati sono stati portati negli ospedali per le cure. L'Idf sta indagando sull'esplosione, spiega il Times of Israel.

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