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Gaza, ok Israele a tregua di 4 ore ogni giorno. Due ostaggi verso la liberazione. Proteste sotto casa di Netanyahu

Brigate al-Quds diffondono video dei due prigionieri che potrebbero essere rilasciati. Morta soldatessa israeliana in ostaggio. Media: Netanyahu ha respinto accordo cessate il fuoco di 5 giorni. Soldati israeliani nel quartier generale di Hamas vicino Shifa

Gaza, ok Israele a tregua di 4 ore ogni giorno. Due ostaggi verso la liberazione. Proteste sotto casa di Netanyahu
09 novembre 2023 | 17.08
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Israele ha accettato di impegnarsi in una tregua quotidiana di quattro ore nella guerra contro Hamas, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto la Casa Bianca secondo le ultime news di oggi, 9 novembre 2023. "Ci è stato detto dagli israeliani che non ci saranno operazioni militari in queste aeree durante la pausa e che questo processo inizia oggi", ha spiegato il portavoce del consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, definendo queste pause "passi nella giusta direzione" per permettere l'assistenza umanitaria e la fuga dei civili. Secondo Kirby, gli israeliani daranno un preannuncio di tre ore prima delle pause. "Stiamo chiedendo agli israeliani di minimizzare le vittime civili e fare il possibile per ridurre questi numeri", ha detto ancora Kirby.

"Siamo ancora ottimisti", ha detto Joe Biden rispondendo ai giornalisti che, prima della sua partenza per l'Illinois, gli hanno chiesto aggiornamenti sulla situazione degli ostaggi in mano ad Hamas. Per quanto riguarda la possibilità di un cessate il fuoco a Gaza, il presidente americano è categorico: "Nessuna possibilità".

"Per settimane ho parlato con i leader di Israele sull'importanza di pause umanitarie. E a oggi ci saranno due corridoi umanitari che consentiranno alle persone di fuggire dalle aree ostili di Gaza", ha poi rivendicato il Presidente Usa su Twitter. Corridoi che "hanno già consentito a migliaia di persone di mettersi in salvo", ha spiegato ricordando "l’importanza delle pause umanitarie nei combattimenti per mettere in salvo i civili, sostenere la liberazione degli ostaggi e aumentare il flusso di cibo, acqua e medicine a Gaza". "Stiamo anche facendo tutto ciò che è in nostro potere per aumentare le forniture e l’assistenza umanitaria" ha aggiunto spiegando che l'obiettico è di "almeno 150 camion al giorno" di rifornimenti per i civili di Gaza.

"Sia chiaro - ha spiegato Biden - Israele prende le sue decisioni. Sta combattendo un nemico radicato nella popolazione civile, che mette a rischio i palestinesi innocenti". Ma le forze di Tel Aviv "hanno l’obbligo di distinguere tra terroristi e civili e di rispettare pienamente il diritto internazionale". Le pause ""aiuteranno a portare i civili in aree più sicure, lontano dai combattimenti attivi. Sono un passo nella giusta direzione": "avete la mia parola: continuerò a difendere la sicurezza dei civili e mi concentrerò sull’aumento degli aiuti per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza" conclude Biden.

Da parte sua il braccio armato della Jihad Islamica palestinese, le Brigate al-Quds, ha annunciato la disponibilità a rilasciare due ostaggi israeliani per motivi umanitari e medici. Lo ha riferito il Jerusalem Post, citando il portavoce delle Brigate al-Quds. Gli ostaggi in questione sono la 77enne Hana Kester, e il 12enne Yigil Yaakov. I due saranno rilasciati nel caso in cui "saranno soddisfatte le condizioni adeguate sul terreno e in termini di sicurezza", ha aggiunto la fazione armata. Secondo i media israeliani, l'ala militare della Jihad Islamica ha anche diffuso un video con le immagini dei due ostaggi che sarebbe disposto a rilasciare.

Video Jihad Islamica, ostaggi criticano Netanyahu

A quanto riferisce la Bbc, che ha visionato il video lungo 3 minuti ma non intende pubblicarlo, le immagini iniziano con l'anziana, seduta su una sedia a rotelle. Lo sfondo è sfocato. Poi appare il ragazzino, che sembra trovarsi in un posto diverso. Le due parti del video sono state chiaramente montate ed editate. Gli ostaggi sembrano leggere un testo preparato. Dicono di essere trattati bene e criticano il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Times of Israel, che non pubblica il video, riferisce che i due ostaggi parlano in ebraico. E' la prima volta che la Jihad Islamica diffonde un video con gli ostaggi. Il 30 ottobre era stato Hamas a pubblicare un video, in cui apparivano tre donne in ostaggio.

Sempre le Brigate al-Qassam hanno annunciato la morte in un raid dello Stato ebraico su Gaza di una soldatessa israeliana che tenevano in ostaggio, la 19enne Faol Azai Mark Asiani da Modi'in. Le Brigate al-Qassam hanno precisato che un soldato israeliano, anch'esso tenuto in ostaggio, è rimasto ferito, aggiungendo che pubblicheranno le prove di quanto accaduto.

Netanyah respinge tregua di 5 giorni

Funzionari e diplomatici stavano negoziando in queste ore una pausa nei combattimenti della durata di alcuni giorni a Gaza in cambio del rilascio di ostaggi, tra cui bambini, donne, anziani e malati. A riferirne è il Guardian, secondo cui il primo ministro israeliano Benyamin Netanyah ha respinto un possibile accordo per la liberazione di un certo numero di ostaggi in cambio di una tregua di cinque giorni. A quanto viene riferito, Netanyahu ha respinto l'intesa nei primi giorni dei negoziati dopo l'attacco del 7 ottobre, durante il quale sono state uccise 1400 persone e rapite altre 240. I negoziati sono proseguiti anche dopo l'attacco di terra israeliano a Gaza del 27 ottobre, ma le stesse fonti riferiscono che Netanyahu continua respingere proposte di cessate il fuoco di diverse durate in cambio di differenti numeri di ostaggi.

A chiedere un cessate il fuoco è stata per la prima volta anche la Francia nel corso della conferenza internazionale umanitaria per la Striscia di Gaza si è svolta oggi all'Eliseo. Nella guerra tra Israele e Hamas "è necessaria una pausa umanitaria molto rapida e lavorare a un cessate il fuoco", ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, nel suo intervento.

Proteste davanti casa di Netanyahu

Intanto stasera decine di persone, compresi familiari di ostaggi in mano ad Hamas, hanno partecipato a una protesta davanti alla casa di Gerusalemme del miliardario Simon Falic dove da diverse settimane vive Benjamin Netanyahu. Secondo quanto riporta Haaretz, i dimostranti hanno abbattuto le barriere che la polizia ha eretto intorno all'edificio e si sono avvicinati all'ingresso.

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Soldati israeliani nel quartier generale di Hamas vicino Shifa

La 162esima divisione dell'esercito israeliano sta combattendo nel cosiddetto 'quartiere militare' di Gaza City, adiacente all'ospedale al-Shifa - ritenuto dalle forze dello Stato ebraico "il cuore" delle attività operative e di intelligence di Hamas - e ai siti sospettati di essere stati utilizzati per pianificare l'assalto del 7 ottobre. Secondo l'Idf, le truppe israeliane si stanno scontrando "frequentemente" con i "terroristi" nell'area.

Il quartiere, stando sempre all'esercito di Tel Aviv, ospita siti "strategici" di Hamas tra cui il quartier generale dell'intelligence e della difesa aerea, la sede dell'ufficio politico e una stazione di polizia. L'IdfF afferma che nel quartiere si trova anche il più grande campo di addestramento di Hamas, insieme ad altre postazioni militari, impianti e magazzini per la produzione di armi, centri di comando, uffici dei comandanti di Hamas e infrastrutture sotterranee.

A Doha colloqui capi Cia e Mossad con il Qatar

A Doha c'è stato oggi un trilaterale con funzionari del Qatar e capi dell'intelligence di Usa e Israele. In cima all'agenda il dossier degli ostaggi, trattenuti nella Striscia di Gaza dal terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Lo ha confermato alla Cnn una fonte diplomatica a conoscenza dei colloqui.

All'incontro, ha spiegato la fonte, c'erano il capo della Cia, William Burns, e il numero uno del Mossad, David Barnea, che con i funzionari del Qatar hanno parlato di un piano proposto per arrivare al rilascio di 10-20 ostaggi civili in cambio di una pausa di tre giorni nei combattimenti e dell'arrivo di altri aiuti, oltre alla richiesta per Hamas di compilare e consegnare un elenco con i nomi degli ostaggi trattenuti a Gaza.

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