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Gaza, Macron: "Serve pausa umanitaria al più presto"

A Parigi la Conferenza umanitaria: aiuti e accoglienza feriti e malati gravi. Francia chiede per la prima volta che si lavori anche a un cessate il fuoco

A paigi la conferenza internazionale umanitaria per la Striscia di Gaza  - (Afp)
A paigi la conferenza internazionale umanitaria per la Striscia di Gaza - (Afp)
09 novembre 2023 | 16.05
LETTURA: 2 minuti

Nella guerra tra Israele e Hamas "è necessaria una pausa umanitaria molto rapida e lavorare a un cessate il fuoco". E' quanto ha chiesto il presidente francese Emmanuel Macron, nel suo intervento alla conferenza internazionale umanitaria per la Striscia di Gaza si svolge oggi all'Eliseo per definire gli aiuti da destinare ai palestinesi, inclusa la possibilità, per i feriti e i malati gravi, di lasciare la regione ed essere curati all'estero. E' la prima volta che parigi chiede un cessate il fuoco.

"Oggi la situazione è grave e si degrada ogni giorno di più. La protezione dei civili a Gaza non è negoziabile", ha detto Macron che, oltre ad alleviare le sofferenze dei civili intrappolati nella Striscia, vuole dimostrare che la posizione della Francia è "equilibrata" e non troppo sbilanciata verso il sostegno a Israele. “I civili devono essere protetti, questo è assolutamente indispensabile. Non è negoziabile", ha affermato il presidente francese.

Alla conferenza hanno partecipato le agenzie delle Nazioni Unite e i leader dell’Unione Europea, mentre non era presente Israele. Il presidente francese ha anche chiesto la liberazione immediata degli ostaggi detenuti a Gaza, “senza condizioni”.

L'obiettivo della conferenza è quello di arrivare a una valutazione condivisa della situazione e, come ha spiegato l'Eliseo, di "mobilitare tutti i partner e i donatori per rispondere ai bisogni" che, secondo le Nazioni Unite, ammontano a 1,2 miliardi di dollari solo fino alla fine dell'anno per i civili di Gaza e della Cisgiordania.

La Francia, il Paese che ha preso l'iniziativa, promette "un aumento molto sensibile dei contributi sia finanziari e di beni" e, insieme ad altri Paesi, come l'Italia e gli Emirati arabi uniti (questi primi due Paesi coinvolti nel programma di accogliere i minori bisognosi di ricovero) all'accoglienza dei malati e dei feriti palestinesi. L'annuncio sarà fatto oggi, così come sempre oggi saranno rese note le modalità dei trasferimenti dei palestinesi bisognosi di cure.

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