I Sette riuniti in Giappone per il summit, il presidente ucraino parteciperà in presenza. La presidente del Consiglio: "Ordine economico sia libero ed equo". Incontro bilaterale Meloni-Trudeau: "Canada preoccupato per diritti Lgbtq in Italia"
"Le minacce di uso di armi nucleari da parte della Russia, per non parlare del loro utilizzo, sono inammissibili". Così i leader del G7 di Hiroshima, in Giappone, durante la visita al Memoriale della Bomba atomica. In una nota, il ministero degli Esteri di Tokyo si dice "convinto che questa visita sia diventata una opportunità per confermare l'impegno del G7 per la realizzazione di un mondo senza armi nucleari".
Come ha spiegato il ministero degli Esteri giapponese, durante la visita i leader "hanno approfondito la loro comprensione della realtà dei bombardamenti atomici e hanno unito i loro cuori nel consolare le anime delle vite perdute. I leader del G7 hanno ribadito la loro posizione secondo cui le minacce di uso di armi nucleari da parte della Russia, per non parlare del loro uso, sono inammissibili".
Si attende intanto l'arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, confermato dalla tv di Stato ucraina. I Sette Grandi stamane si sono seduti alla tavola rotonda intervenendo sul tema dell'economia globale. A parlare tra i primi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, seduta accanto al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e al primo ministro canadese Justin Trudeau, con il quale la premier italiana ha avuto un incontro bilaterale prima della sessione.
A margine dei lavori del summit si è intanto tenuto un incontro di coordinamento Ue, si apprende da fonti italiane. Oltre a Meloni, presenti il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente del Consiglio europeo Michel e la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen. Tra i temi al centro della riunione di coordinamento Ue, il Coordinamento europeo sull’Ucraina, questioni industriali, difesa degli interessi comuni della Ue e transizione energetica, riferiscono le stesse fonti.
"Rimaniamo uniti nell'imporre sanzioni coordinate e altre azioni economiche per continuare a minare la capacità della Russia di intraprendere la sua aggressione illegale" sull'Ucraina, spiegano i leader nella dichiarazione congiunta, dichiarazione 'frutto' della seconda sessione di lavoro sulla guerra, mentre è ancora fresca la notizia dell'arrivo del presidente Volodymyr Zelensky a Hiroshima.
Nelle dichiarazioni finale, c'è spazio anche per una stretta sull'export di diamanti. "Al fine di ridurre le entrate che la Russia deriva dall'esportazione di diamanti - si legge infatti nel documento -, continueremo a lavorare a stretto contatto per limitare il commercio e l'uso di diamanti estratti, lavorati o prodotti in Russia", con "l'obiettivo di garantire l'efficacia nell'attuazione di future misure restrittive coordinate, anche attraverso tecnologie di tracciamento" delle pietre.
Il G7 inoltre sostiene "gli sforzi dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) per rafforzare la sicurezza nucleare e l'applicazione di salvaguardie al materiale e agli impianti nucleari in Ucraina, in particolare per quanto riguarda l'impianto di Zaporizhzhia".
"Esprimiamo la nostra più grave preoccupazione per il sequestro e la militarizzazione irresponsabile da parte della Russia della centrale nucleare di Zaporizhzhia - si legge ancora nel documento -. Riaffermiamo il sostegno ai 'Sette pilastri indispensabili della sicurezza nucleare e della sicurezza nucleare' del direttore generale dell'Aiea e sottolineiamo l'importanza di garantire e promuovere la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari in qualsiasi circostanza".
E ancora: "Impediremo ulteriormente l'elusione e l'aggiramento delle nostre misure contro la Russia, anche prendendo di mira le entità che trasportano materiale al fronte". "Prendiamo atto e incoraggiamo gli impegni assunti da Paesi terzi per garantire che le nostre misure non vengano aggirate e abbiano l'effetto desiderato", affermano i leader.
"Siamo pronti a prendere ulteriori misure contro coloro che sostengono intenzionalmente il finanziamento della guerra della Russia - proseguono i 7 'Grandi' -. Stiamo adottando misure per ridurre ulteriormente le possibilità per la Russia di eludere le nostre misure finanziarie, anche impedendo che filiali di banche russe in Paesi terzi vengano utilizzate per evitare sanzioni".
Il G7 esorta quindi la Russia "a ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe e il suo equipaggiamento militare dall'intero territorio dell'Ucraina", si legge ancora in un passaggio della dichiarazione dei leader. L'aggressione della Russia ai danni di Kiev "costituisce una violazione del diritto internazionale, in particolare della Carta dell'Onu" e "una pace giusta non può essere realizzata senza il ritiro completo e incondizionato di truppe e attrezzature militari russe". I 7 big condannano, inoltre, "per la retorica nucleare irresponsabile della Russia".
“C’è stata una lettura superficiale dei rischi della globalizzazione, si sono rafforzate le autocrazie, le democrazie si sono indebolite. Dobbiamo riprendere il controllo delle catene strategiche del valore”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento durante la prima sessione dedicata all'economia globale. "Abbiamo bisogno - ha detto ancora - di una migliore e più efficace collaborazione con il Sud Globale. Occorre quindi lavorare insieme per dare forma a un ordine economico internazionale libero e aperto, concentrarci sull'espansione delle relazioni commerciali rimanendo fermi sui principi di apertura, trasparenza, concorrenza leale (perché nessun mercato più essere libero se non è anche equo) e Stato di diritto".
Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha chiesto che al G7 venga condotta una "discussione franca e strategica" su questioni come il cambiamento climatico e la guerra in Ucraina. "Il G7, in quanto organismo che condivide i valori fondamentali, deve rispondere efficacemente ai problemi importanti della società internazionale e guidare il mondo", ha detto Kishida accogliendo i leader del G7. Sono due i "pilastri", ha detto, indicando un ordine internazionale libero e aperto basato sullo stato di diritto e un maggiore coinvolgimento dei partner internazionali oltre il G7.
Il presidente dell'Ucraina Zelensky visiterà quindi personalmente Hiroshima e parteciperà al vertice, lo ha confermato il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina, Oleksiy Danilov. "Verranno prese decisioni molto importanti al vertice del G7, quindi la presenza fisica del nostro presidente è assolutamente importante per difendere i nostri interessi, spiegare, dare proposte chiare e una chiara argomentazione su ciò che sta accadendo nel nostro Paese", ha detto in onda sul canale televisivo Rada .
In precedenza, l'agenzia Kyodo , citando fonti nei governi statunitense e giapponese, aveva riferito che Zelensky avrebbe partecipato di persona al vertice del G7. Bloomberg ha riferito che il presidente dell'Ucraina volerà in Giappone su un aereo militare americano dopo aver partecipato al vertice della Lega Araba in Arabia Saudita. In precedenza i funzionari giapponesi avevano annunciato la presenza in video collegamento di Zelensky all'incontro.
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha parlato della posizione del governo italiano sui diritti Lgbtq durante un incontro bilaterale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al vertice. Trudeau - riportano i media canadesi - ha detto alla Meloni che "il Canada è preoccupato per alcune delle posizioni che l'Italia sta assumendo in termini di diritti Lgbtq".
Il primo ministro Meloni - si legge sul sito del governo canadese - ha risposto che il suo governo sta seguendo, per quanto riguarda i diritti Lgbtq, le decisioni dei tribunali e non si sta discostando dalle precedenti amministrazioni.
Meloni ha quindi incontrato il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, a margine dei lavori del G7. L’incontro, sottolineano fonti italiane, "è avvenuto a poche settimane dalla proficua visita a Londra di fine aprile dove i due Capi di Governo hanno sottoscritto un Memorandum d’Intesa sulla cooperazione bilaterale. L’intensità del continuo dialogo fra Meloni e Sunak testimonia come i rapporti fra Italia e Regno Unito stiano sperimentando un forte rilancio".
I due capi di governo hanno discusso dei principali temi dell’agenda internazionale, partendo dal pieno allineamento, anche in ambito Nato e G7, e all’impegno comune rispetto all’aggressione russa all’Ucraina. Meloni e Sunak hanno poi "enfatizzato la crescente interdipendenza fra macro-aree geografiche e l’importanza della coesione fra G7, alleati e democrazie, a tutela dell’ordine internazionale basato sulle regole, indispensabile alla sicurezza economica, anche per i Paesi del Sud Globale. Meloni – in sintonia con il primo ministro Sunak che ha espresso apprezzamento e condiviso la linea - ha posto, inoltre, l’accento sull’importanza di attuare una politica di collaborazione costruttiva con i Paesi del Sud Globale, con particolare riferimento all’Africa, con un approccio di partenariato e non-predatorio. Ciò anche per poter affrontare in maniera coesa le sfide comuni del futuro, dai cambiamenti climatici al radicalismo".
"Lieta di aver rivisto il Primo Ministro del Regno Unito Rishi Sunak a margine dei lavori del G7. Insieme abbiamo dialogato sui principali temi internazionali cui collaboriamo in stretta sinergia. Proseguiamo su questa strada, forti anche dell'intensità dei nostri rapporti, per affrontare insieme le sfide future", ha poi scritto in un tweet la premier Giorgia Meloni.
Meloni ha poi incontrato il Cancelliere tedesco Olaf Scholz. Al centro dei colloqui, anche in vista della prossima visita in Italia del capo del governo tedesco, la crescita delle sinergie fra i sistemi industriali di Italia e Germania, i più grandi d’Europa, riferiscono fonti italiane. Il cancelliere tedesco sarebbe atteso a Roma l'8 giugno, apprende l'Adnkronos da fonti informate. Il cancelliere ricambia così la visita fatta a Berlino da Meloni il 3 febbraio scorso.
"Vogliamo tutti che questa guerra finisca. Gli ucraini più di tutti vogliono la pace, ma naturalmente una pace giusta. Negoziati di pace che mettano sullo stesso piano aggressore e vittima vanno respinti", ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al G7. "Dobbiamo sostenere gli sforzi del presidente Volodymyr Zelensky di raccogliere appoggi alla sua formula per la pace", ha aggiunto.
"Dobbiamo eguagliare la determinazione ucraina con la nostra resistenza - ha ribadito - dobbiamo fornire ora all'Ucraina gli strumenti di cui ha bisogno per difendersi con successo e riguadagnare la piena sovranità e integrità territoriale. Dobbiamo fornire all'Ucraina il sostegno finanziario e militare di cui ha bisogno. E dobbiamo farlo per tutto il tempo necessario".
La Commissione Europea, ha ricordato la presidente, "ha appena proposto una legge per la produzione di munizioni. Vogliamo spingere la nostra industria della difesa ad aumentare la produzione di proiettili di artiglieria, che sono indispensabili. E forniremo un maggiore sostegno finanziario per la produzione aggiuntiva destinata all'Ucraina. Dobbiamo continuare a fornire loro sostegno economico e finanziario. La piattaforma di coordinamento del G7 che abbiamo creato insieme all'inizio di quest'anno ha contribuito a colmare il disavanzo di bilancio dell'Ucraina per il 2023. Dobbiamo anche concordare insieme - ha concluso - un sostegno finanziario stabile oltre il 2023".
L'Ue intende inoltre porre "fine" agli aggiramenti delle sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. "Insieme - ha detto von der Leyen - abbiamo fatto pagare a caro prezzo l'aggressione alla Russia. La sola Ue ha vietato quasi il 55% delle esportazioni prebelliche verso la Russia (50 miliardi di euro all'anno) e oltre il 60% delle importazioni prebelliche (90 miliardi), per privare Mosca di beni e tecnologia avanzati e per tagliare i suoi ricavi vitali".
"Ma vediamo sempre più aggiramenti delle nostre massicce sanzioni - ha continuato - colpisce davvero vedere i dati commerciali e le prove sul campo. Le esportazioni di alta tecnologia verso Paesi terzi, dai microprocessori e dai sensori per i missili da crociera russi ai chip nelle apparecchiature di comunicazione militare, trovano la strada verso la Russia e finiscono nelle armi usate contro l'Ucraina sul campo di battaglia. Dobbiamo porre fine a tutto questo. Le nostre nuove misure restrittive riguarderanno quindi l'elusione o l'evasione da parte degli operatori, in questi Paesi terzi e in altri“, ha concluso.
Nell'Ue "siamo un'Unione di valori. E difenderemo questi valori: ecco perché stiamo dalla parte del popolo ucraino. Il Cremlino continua ad alimentare le fiamme della guerra in tutta l'Ucraina. Nell'Ue stiamo lavorando duramente per far arrivare a Kiev ciò di cui ha bisogno: più armi, più munizioni e più rapidamente. Questo sarà cruciale per la controffensiva", ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, a margine dei lavori del G7.
"Siamo stati al fianco del popolo ucraino sin dal primo giorno - ha continuato - solidali e risoluti. E continueremo così per tutto il tempo necessario. Riaffermeremo il nostro sostegno allo sforzo dell'Ucraina per una pace duratura e alla formula di pace del presidente Volodymyr Zelensky. Qualsiasi piano di pace credibile deve essere ancorato ai principi della Carta delle Nazioni Unite. Sovranità territoriale e integrità totale. Una cosa è chiara: spetta solo all'Ucraina decidere quando valutare negoziati" con la Russia, ha concluso.