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Iraq, 5 militari italiani feriti in attentato

I soldati investiti dall'esplosione di un ordigno artigianale a Kirkuk durante un'attività di bonifica. Feriti alle gambe: in due subiscono l'amputazione. L'ombra dell'Isis dietro l'attentato. Guerini: "Nessuna evidenza che attentato fosse contro italiani". 'Prima Parthica': la missione interforze dei militari feriti. 16 anni fa la strage di Nassiriya, parla il sopravvissuto: "Sembra di rivivere quei momenti"

(Fotogramma)
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10 novembre 2019 | 22.15
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Cinque militari italiani sono rimasti feriti, tre in modo grave, nell'esplosione di un ordigno artigianale nei pressi di Kirkuk, nel nord dell'Iraq. I soldati sono stati investiti dall'esplosione mentre rientravano a piedi verso i loro mezzi: tutti e cinque appartengono a una pattuglia interforze impegnata nella missione di addestramento delle forze curde e irachene "Prima Parthica". I tre soldati in condizioni gravi non sono in pericolo di vita ma hanno riportato gravi lesioni agli arti inferiori. A spiegarlo all'Adnkronos fonti qualificate, secondo le quali per due di loro sarebbe stata necessaria l'amputazione di una parte della gamba. Dietro l'attacco, secondo quanto apprende inoltre l'Adnkronos, potrebbe esserci l'Isis.

Prontamente soccorsi, i cinque militari sono stati evacuati con elicotteri Usa della coalizione e trasportati in un ospedale Role 3 dove stanno ricevendo le cure del caso. A confermarlo lo Stato Maggiore della Difesa, che riferisce come il team stesse svolgendo attività di mentoring and training a beneficio delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta al Daesh. L'attacco è avvenuto intorno alle 12.30 ora locale mentre era in corso un'operazione della task force 44 con i peshmerga curdi nell'area di Palkana, a sud di Erbil, sulla strada per Kirkuk. L'esplosione di un Ied sarebbe avvenuta al termine di un'attività di "bonifica", che aveva portato al rinvenimento di materiale di interesse.

'Prima Parthica', la missione dei militari italiani feriti

CHI SONO I FERITI - I cinque militari feriti appartengono alle Forze speciali. In particolare, apprende l'Adnkronos, due dei feriti sono effettivi al nono reggimento Col Moschin dell'Esercito e tre appartengono al Gruppo operativo incursori Comsubin della Marina militare.

IN DUE SUBISCONO AMPUTAZIONE - I militari colpiti dall'esplosione sono in condizioni stabili e non in pericolo di vita. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti dello Stato Maggiore della Difesa, due militari hanno subito amputazioni a causa delle gravi ferite riportate. A un militare dell'Esercito è stata amputata la gamba sopra al ginocchio, mentre un militare della Marina ha subìto l'amputazione di parte del piede. A quanto si apprende, un altro militare ha riportato diversi traumi interni con alcuni versamenti e qualche costola rotta, ma le sue condizioni sono stabili. Un altro militare dell'Esercito ha invece subito traumi importanti ma meno rilevanti degli altri e le sue condizioni non destano preoccupazione. Un altro militare della Marina ha infine riportato nell'attacco diverse fratture ed è sottoposto a trattamento proprio perché i medici stanno provando a evitare rischi di amputazione.

L'AMBASCIATORE - "Bisognerà aspettare domani mattina per avere informazioni" sul rientro in Italia dei cinque soldati. Lo dice all'Adnkronos l'ambasciatore italiano a Baghdad, Bruno Pasquino, secondo cui i medici "hanno confermato che nessuno di loro è in pericolo di vita". I cinque militari delle forze speciali sono ricoverati nell'ospedale del campo militare americano di Baghdad, dove l'ambasciatore si è recato dopo il arrivo in elicottero e ha parlato con i medici. Pasquino non si sbilancia sulla responsabilità dell'attacco, ma ricorda che "la vittoria militare contro l'Isis non vuol dire la scomparsa della minaccia terroristica".

LA PROCURA INDAGA - La Procura di Roma indaga sull’attentato. Nel fascicolo per attentato con finalità di terrorismo e lesioni gravissime gli accertamenti sono coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale. Le indagini sull'attentato dove sono rimasti feriti cinque italiani saranno affidate ai carabinieri del Ros. Una prima relazione è attesa nelle prossime ore a piazzale Clodio.

MATTARELLA - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, appresa la notizia del gravissimo attentato ha fatto pervenire al ministro della Difesa e al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, un messaggio di solidarietà per i militari rimasti feriti. E' quanto si legge in una nota del Quirinale.

MINISTERO DIFESA - Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini sta seguendo con attenzione e apprensione gli sviluppi dell’incidente avvenuto in Iraq. E' quanto si legge in una nota, secondo cui il ministro, subito messo al corrente della situazione dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, ha immediatamente informato il presidente della Repubblica ed il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il ministro, in queste ore di preoccupazione, esprime la più profonda vicinanza alle famiglie e ai colleghi dei militari coinvolti. "Ho seguito e sto seguendo - spiega Guerini - il quadro della situazione ed i suoi aggiornamenti che mi sono stati forniti più volte in queste ore. Non ci sono nostri soldati in pericolo di vita. Esprimo la mia più sentita vicinanza ai nostri militari coinvolti, alcuni dei quali hanno riportato gravissime lesioni. Seguiamo l’evoluzione delle loro condizioni con apprensione. Sentimenti che sono di tutti gli italiani per quanto avvenuto. Alle famiglie dei soldati coinvolti, ai colleghi di questi nostri valorosi militari la mia solidarietà e quella del governo e delle nostre istituzioni. Siamo accanto a tutti i nostri ragazzi in uniforme impegnati in numerose missioni internazionali, in cui operano con professionalità e competenza unanimemente riconosciute".

"Non ci sono evidenze che l'attacco fosse rivolto ai militari italiani", ha poi aggiunto il ministro, in collegamento con il Tg1. "L’Isis è stato sconfitto militarmente ma la lotta al terrorismo deve continuare e continuerà", ha sottolineato.

DI MAIO - "Sto seguendo con dolore e apprensione quel che è accaduto in Iraq ai nostri militari, coinvolti in un attentato", ha scritto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, su Facebook. "I nostri ragazzi erano impiegati in attività di formazione delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta all’Isis. - prosegue il ministro -. In questi casi il primo pensiero va ai soldati colpiti, alle loro famiglie e a tutti i nostri uomini e donne in uniforme che ogni giorno rischiano la vita per garantire la nostra sicurezza. Seguiamo con attenzione ogni sviluppo".

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