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Strage a Dallas, assassinati 5 agenti

Strage a Dallas, assassinati 5 agenti
08 luglio 2016 | 07.27
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Poliziotti sotto attacco a Dallas. Cinque agenti sono stati uccisi durante una manifestazione di protesta contro le uccisioni di afroamericani da parte delle forze dell'ordine (FOTO). I colpi sono stati sparati "da una posizione elevata" verso le 21 (ora locale). Il sindaco di Dallas, Mike Rawling, ha riferito che oltre ai 5 poliziotti uccisi ci sono 14 persone rimaste ferite: 2 civili e 12 agenti.

Tre sospetti, tra cui una donna, sono stati arrestati dopo la sparatoria mentre un quarto, che si era asserragliato in un garage con la minaccia di far scoppiare bombe in città, non è morto suicida, come inizialmente riferito, ma è stato ucciso dalla polizia, che ha usato un robot su cui era stato montato un ordigno una volta falliti i negoziati, ha spiegato il capo della polizia di Dallas, David Brown.

Il cecchino era Micah Xavier Johnson (SCHEDA) e non aveva precedenti penali; era stato riservista dell'Esercito americano, secondo quanto hanno detto fonti ufficiali alla 'Cnn', confermando quindi che il 25enne aveva una preparazione militare, come apparso da come ha gestito l'attacco. E avrebbe prestato anche servizio in Afghanistan.

Residente nell'area di Dallas, la sua famiglia vive a Mesquite, poco distante dalla città. Secondo quanto riportato da 'Abcnews', Johnson era stato riservista fino all'aprile del 2015. Secondo le fonti militari citate dell'emittente, sarebbe stato nei servizi del genio, addetto alle costruzioni.

Fonti della polizia, riporta il 'New York Times', hanno poi detto che Johnson è stato l'unico cecchino a sparare contro i poliziotti. Lo stesso killer avrebbe detto alla polizia, prima di morire, di aver "agito da solo", secondo quanto riportato dal capo della polizia di Dallas che in una successiva dichiarazione alla stampa ha parlato di attacco "ben pianificato" da quelli che definisce "sospetti", indicando quindi che al momento ritiene che altri possano avere avuto un qualche ruolo nella preparazione.

"Nel corso della nostra indagine su alcuni dei sospetti, è emerso che questa è stata una tragedia ben pianificata, organizzata da questi sospetti - ha detto Brown intervenendo alla veglia di preghiera a Dallas per le vittime - e noi non ci fermeremo fino a quando non avremmo portato tutti i coinvolti di fronte alla giustizia". Rimangono infatti in stato di detenzione i tre sospetti, tra i quali una donna.

Il capo della polizia di Dallas, riportando quanto detto dall'uomo ai negoziatori che hanno dialogato con lui per ore, ha riferito che il cecchino "voleva uccidere bianchi, soprattutto poliziotti bianchi" perché arrabbiato "per le recenti uccisioni da parte della polizia".

"Ai nostri negoziatori ha detto che la fine stava venendo - ha continuato - e che avrebbe ucciso altri di noi e che vi erano bombe piazzate nel garage e nel centro della città".

"Ha detto di non essere collegato con nessun gruppo, ha detto di aver fatto questo da solo", ha riferito ancora Brown. Dei tre sospetti arrestati uno è stato fermato vicino al garage, gli altri due invece sono stati bloccati dopo essere partiti a tutta velocità su una Mercedes nera a bordo della quale avevano caricato una borsa mimetica.

Un testimone ha raccontato alla 'Cnn' di aver assistito all'uccisione di un agente dalla finestra di un albergo. "Sembrava tutto preparato", il killer "sapeva dove posizionarsi. Aveva le munizioni a portata di mano - ha sottolineato - non erano piccoli caricatori. Erano caricatori ad alta capacità".

"Onestamente, sembrava un'esecuzione", ha aggiunto. "Ha sovrastato" il poliziotto e quando è caduto "gli ha sparato tre o quattro volte nella schiena".

Gli spari durante il raduno di protesta hanno provocato il panico e un fuggi fuggi generale fra la folla che stava partecipando alla protesta vicino al 'John Kennedy Memorial'. Secondo quanto riferito da diverse emittenti americane, tra i civili feriti nella sparatoria c'è anche una 37enne afroamericana, raggiunta ad una gamba. La sorella ha raccontato alla 'Nbc' che la donna si è poi buttata a terra facendo scudo col suo corpo al figlio quindicenne, mentre gli altri tre figli sono corsi via perdendosi nella folla.

I manifestanti di Dallas protestavano per gli due ultimi episodi di afroamericani uccisi dalla polizia. Philando Castile, 32 anni, è stato freddato giovedì a Saint Paul, Minnesota, mentre stava prendendo il portafogli per mostrare i documenti dopo essere stato fermato perché una delle luci di posizione della sua auto era rotta. Alla morte di Castile, responsabile della mensa di una scuola elementare, hanno assistito la moglie, che ha ripreso tutto in un video, e la figlioletta.

Il giorno prima a Baton Rouge, in Louisiana, due agenti hanno sparato contro Alton Sterling, 37 anni, mentre lo tenevano immobilizzato a terra, come si vede in un video registrato da un passante. Le due morti hanno riacceso la rabbia degli afroamericani e scosso le coscienze, con manifestazioni in varie parti degli Stati Uniti, compresa una grande marcia a Washington verso la Casa Bianca.

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