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Covid Cina, "Ue offre vaccini gratis". Pechino: tutto sotto controllo

La Cina protesta ancora per i test ai viaggiatori: "Pratiche inaccettabili"

(Afp)
(Afp)
03 gennaio 2023 | 10.05
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L'Unione Europea ha offerto gratuitamente alla Cina vaccini contro il Covid-19 per aiutare il Paese asiatico a contenere l'ondata di infezioni originata dall'allentamento della politica di "zero Covid" di Pechino. Lo riferisce il Financial Times, citando funzionari della Commissione europea che hanno preferito restare anonimi.

L'iniziativa, secondo le fonti, fa parte degli sforzi della commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, per organizzare una risposta europea alla prospettiva di un'ondata di contagi. "La commissaria Kyriakides ha contattato le sue controparti cinesi per offrire solidarietà e sostegno, comprese expertise in materia di sanità pubblica e donazioni di vaccini dell'Ue adattati alle varianti", ha affermato un funzionario.

La risposta è arrivata con le parole di Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese. "Mentre la situazione Covid entra in una nuova fase, abbiamo assistito all'aumento dei tassi di vaccinazione, al rafforzamento della capacità di trattamento e all'espansione della capacità di produzione di forniture mediche, che sono generalmente in quantità adeguata. La Cina ha creato le più grandi linee di produzione di vaccini covid al mondo con una capacità di produzione annuale di oltre 7 miliardi di dosi e una fornitura annua di oltre 5,5 miliardi di dosi, che soddisfano l'esigenza di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid", la formula con cui la portavoce declina l'offerta. "La situazione Covid in Cina è sotto controllo. Siamo pronti a lavorare con la comunità internazionale in modo coordinato, affrontare la sfida Covid in modo più efficace e proteggere meglio la vita e la salute delle persone".

Intanto il governo di Pechino ha condannato la decisione di diverse nazioni, tra cui l'Italia, di ripristinare i test Covid e le restrizioni per le persone in arrivo dalla Cina a causa dell'alto numero di contagi nel Paese asiatico, avvertendo che potrebbe prendere "contromisure" in risposta. "Alcuni Paesi hanno adottato restrizioni all'ingresso che prendono di mira solo i viaggiatori cinesi. Ciò manca di basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili", ha dichiarato Mao Ning, durante un punto stampa, aggiungendo la Cina potrebbe "prendere contromisure basate sul principio di reciprocità".

Dal canto suo l'Ecdc, l'European Centre for disease prevention e control, ha reso noto che "non si prevede che l'aumento dei casi di Covid-19 in Cina avrà un impatto sulla situazione epidemiologica nell'Unione Europea e nello Spazio economico europeo, tuttavia monitoriamo costantemente la situazione con gli Stati membri". Le varianti Covid "che circolano oggi in Cina - si sottolinea - sono già presenti in Europa e non rappresentano un rischio per la risposta immunitaria dei cittadini europei che hanno livelli di immunizzazione e vaccinazione relativamente elevati".

"Il numero di contagi in Cina ha raggiunto un livello record con un picco il 2 dicembre 2022 - ricorda l'Ecdc -. Nelle ultime tre settimane l'incidenza è diminuita probabilmente anche a causa di un minore numero di tamponi effettuati, con conseguente minor numero di infezioni rilevate".

La Cina "ha iniziato a depositare le sequenze di Sars-CoV-2 nel database Gisaid EpicoV in numero maggiore rispetto al passato - evidenziano gli esperti Ecdc - Dall'1 al 30 dicembre 2022, la Cina ha depositato 592 sequenze, di cui 540 sono state depositate la settimana dal 25 al 30 dicembre. Queste sequenze appartenevano principalmente ai lignaggi (compresi i loro sotto lignaggi) BA.5.2 (35%), BF.7 (24%), BQ.1 (18%), BA.2.75 (5%), XBB (4% ), BA.2 (2%)". Dagli screening effettuati sui viaggiatori cinesi "è stato rilevato che circolano in Cina anche le varianti BA.5.6, BA.4.6, BM.4.1.1 e BA.2.3.20. Ma non è stata rilevata alcuna nuova variante".

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