Il presidente degli Stati Uniti non esclude, però, la possibilità di arrivare a un accordo sia per quanto riguarda il conflitto di Israele con Hamas a Gaza che con Hezbollah in Libano
In Medio Oriente "è possibile una guerra su vasta scala". Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, fa scattare l'allarme in un'intervista a 'The View', programma della Abc. Le crisi che coinvolgono Israele - tra Gaza e Libano, contro Hamas e Hezbollah - rischiano di allargarsi a macchia d'olio con effetti dirompenti.
"Siamo ancora in ballo per arrivare a un accordo che potrebbe cambiare radicalmente l'intera regione", aggiunge nelle dichiarazioni rilanciate anche dalla Cnn nel mezzo dell'escalation. La tensione tra Hezbollah e Israele è ai massimi livelli, mentre restano in stallo i colloqui per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
La "possibilità" partirebbe da un "cessate il fuoco" in Libano, per poi "passare alla Cisgiordania, ma - dice Biden - abbiamo anche Gaza da affrontare". Il presidente americano assicura l'impegno dell'amministrazione Usa, con tutta "l'energia". "C'è il desiderio di vedere un cambiamento nella regione", evidenzia, ribadendo che è necessaria una soluzione a due Stati nel conflitto israelo-palestinese.
L'Amministrazione Biden sta lavorando a una nuova iniziativa diplomatica per una "pausa" nei combattimenti in Libano e una ripresa dei negoziati sulla questione degli ostaggi e del cessate il fuoco a Gaza, riferisce Axios.
I colloqui su questa nuova iniziativa - sostengono funzionari americani e israeliani - sono iniziati con una telefonata lunedì scorso tra il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan e il ministro israeliano degli Affari strategici, Ron Dermer. Negli ultimi due giorni - precisano un funzionario statunitense e un diplomatico europeo - gli Stati Uniti hanno discusso l'idea con Francia, Israele, Libano e diversi Paesi arabi.
"Stiamo lavorando con diversi Paesi su una proposta per una soluzione diplomatica per il nord" di Israele, ha confermato un funzionario statunitense. Il premier israeliano "Netanyahu ha dato il via libera per discutere questa iniziativa", ha aggiunto una fonte israeliana.
Intanto, la macchina militare a stelle e strisce continua a muoversi. Militari Usa sono stati dispiegati a Cipro e si preparano a una serie di eventualità, compresa la possibilità di un'operazione di evacuazione dal Libano dei cittadini americani, riferisce la Cnn sulla base di informazioni, fornite da fonti militari.
Il presidente Usa parla anche delle prossime elezioni americane e dei candidati. Kamala Harris "è una tosta, onesta" ha detto Biden a The View sulla Abc. "La cosa che mi piace di lei, una cosa che abbiamo in comune, è che abbiamo una visione ottimistica del futuro", ha affermato il presidente americano, dicendosi "in pace" con se stesso rispetto alla decisione sul ritiro dalle presidenziali e convinto che sarebbe comunque riuscito a battere Donald Trump. "Avrei battuto Trump, è un perdente", ha concluso.
Israele si prepara a una possibile operazione di terra in Libano come confermano le ultime parole del capo di Stato Maggiore delle forze israeliane (Idf), Herzi Halevi. "Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno. E' sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso (in Libano) che per continuare a danneggiare Hezbollah", ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra in Libano, secondo quanto riporta il Times of Israel.
"Oggi Hezbollah ha ampliato il raggio d'azione - ha aggiunto - Più tardi, riceverà una risposta molto forte". L'obiettivo dichiarato è consentire agli abitanti del nord di Israele di tornare nelle proprie case. "Per questo - ha detto Halevi - prepariamo la manovra" di terra.
"Non sembra qualcosa di imminente" ha detto la vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, ai giornalisti, parlando di una possibile operazione di terra israeliana in Libano. "I militari americani non stanno fornendo informazioni di intelligence a Israele per le sue operazioni in Libano" assicura, in un briefing con i giornalisti, secondo cui gli Stati Uniti "stanno facendo pressioni a tutto campo" per una soluzione diplomatica della crisi tra Israele ed Hezbollah. "Il sostegno che vedete quando si tratta di forze statunitensi nella regione è per la protezione delle nostre forze e nel caso in cui dovessimo intervenire in difesa di Israele, come abbiamo visto per l'attacco su larga scala da parte dell'Iran- ha spiegato Singh - . Abbiamo posizionato le forze per farlo. Ma per quanto riguarda il Libano, l'esercito statunitense non è coinvolto nelle operazioni di Israele".
Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha espresso preoccupazione per l'escalation del conflitto tra Israele e Hezbollah in Libano che si intensifica "quasi di ora in ora al momento" e ha ribadito la richiesta di cessate il fuoco nella regione. "Tutte le parti devono fare un passo indietro dall'orlo del baratro per ridurre l'escalation", ha aggiunto, sostenendo che il conflitto "deve essere risolto con mezzi diplomatici".
In un'intervista alla Bbc, Starmer è stato anche incalzato sui piani del Regno Unito di schierare 700 truppe a Cipro per preparare una possibile evacuazione dei cittadini britannici dal Libano. Il primo ministro non ha fornito ulteriori dettagli sui piani di evacuazione, ma ha affermato che "abbiamo messo in atto misure di emergenza".