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Attacco Solingen, attentatore si consegna e confessa: doveva essere espulso in 2023

Si tratta di un siriano 26enne, richiedente asilo: si è avvicinato agli agenti ancora sporco di sangue

Polizia sul luogo dell'attacco - (Afp)
Polizia sul luogo dell'attacco - (Afp)
25 agosto 2024 | 08.25
LETTURA: 2 minuti

E' stato trasferito a Karlsruhe, per comparire davanti ai giudici, il 26enne siriano sospettato per l'attacco di Solingen in Germania, dove 3 persone sono state uccise e 8 ferite. I giudici dovranno decidere se resterà in custodia cautelare con l'accusa di omicidio e appartenenza all'Is.

Il presunto autore dell'attacco, ha appreso l'agenzia di stampa Dpa, avrebbe dovuto essere espulso dal Paese lo scorso anno perché non era stata accolta la sua richiesta di asilo. Avrebbe dovuto essere trasferito in Bulgaria in quanto, secondo la convenzione di Dublino, Stato competente a valutare la domanda. Il giovane sarebbe entrato da qui nel territorio dell'Ue e non era mai stato espulso dalla Germania perché irreperibile da mesi presso il domicilio noto.

Chi è l'uomo che ha confessato

Inzuppato dalla pioggia battente e ancora coperto di sangue, l'uomo si è avvicinato agli agenti e ha detto, secondo le informazioni della Bild: "Sono io quello che state cercando...". Si tratterebbe del siriano Issa al H., 26 anni, che, nato nella città siriana di Deir al-Sor, secondo le informazioni dello Spiegel, è arrivato in Germania alla fine di dicembre 2022 e ha chiesto asilo a Bielefeld. Un anno dopo ha ricevuto la cosiddetta protezione sussidiaria, che spesso ricevono i rifugiati provenienti da Paesi devastati dalla guerra civile. È un musulmano sunnita. Prima dell'attentato non era noto alle autorità di sicurezza come estremista islamico.

Il ministro degli Interni della Renania Settentrionale-Vestfalia, Herbert Reul (Cdu), ha confermato poco dopo l'arresto al "Tagesthemen" dell'Ard. L'uomo è “altamente” sospettato del delitto. Sono state trovate anche delle prove, ha detto Reul.

Ieri due uomini erano stati arrestati in relazione all'attacco.

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