"Il popolo ha scelto, ci sono altre 4 regioni della Russia: Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk nostre per sempre"
"Ci sono 4 nuove regioni della Russia, sono nostre per sempre. Il popolo ha scelto e la scelta del popolo è definitiva". Il presidente russo Vladimir Putin si esprime così nel discorso per sancire l'annessione alla Russia delle regioni dell'Ucraina in cui, la scorsa settimana, sono stati organizzati i referendum.
"Gli abitanti delle 4 regioni" - Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk - "diventano nostri cittadini", spiega Putin parlando di fronte a deputati e senatori, esponenti del governo e delle elite, nella Sala di San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino.
Le annessioni, dice il presidente nel discorso seguito dalla firma dei trattati, rappresentano "la volontà di milioni di persone" che hanno esercitato "un diritto integrale".
"Kiev rispetti la volontà popolare, noi difenderemo le nuove terre con tutte le nostre forze, faremo qualsiasi cosa per garantire la sicurezza del popolo", aggiunge, inviando un messaggio al presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Kiev cessi il fuoco e torni al tavolo del negoziato, noi siamo pronti: lo abbiamo detto e ripetuto".
"Oramai l'Unione sovietica non esiste più, e al passato non si torna e non serve alla Russia. Non è a questo a cui aspiriamo", spiega. Il presidente sottolinea come non ci sia "nulla di più forte" della volontà dei popoli "di tornare alla propria vera patria". "Nel 1991 si è deciso di far crollare l'Urss senza chiedere l'opinione del popolo, questo ha creato ferite nella nostra società e portato il Paese al limite della catastrofe nazionale.
"Quando l'ultimo leader dell'Unione Sovietica- aggiunge senza citare il nome di Mikhail Gorbaciov, ndr- ha deciso di distruggere il nostro grande Paese ha messo il popolo di fronte al fatto compiuto, anche se bisogna ammettere che non capivano allora cosa stavano facendo e le conseguenze".
L'adesione delle quattro regioni "è una scelta delle persone che ci abitano" in nome di "un legame spirituale che ci siamo trasmessi di generazione in generazione". "E' rimasto - nelle regioni dell'Urss, ndr- un amore per la Russia, un sentimento che nessuno può mettere in discussione". Infatti, "hanno votato in favore dei referendum, del nostro futuro comune, gli anziani ma anche coloro che sono nati dopo il crollo dell'Urss".
"L'Occidente -dice il numero 1 del Cremlino- cerca nuove opportunità per colpirci: hanno sempre sognato di distruggere il nostro stato e ridurlo ad una serie di piccoli paesi che lottano uno contro l'altro. Non vogliono vederci come una società libera, vogliono vederci come un esercito di schiavi. Loro non hanno bisogno della Russia" ma "noi abbiamo bisogno della Russia".
L'Occidente, secondo Putin, è colpevole di "portare avanti una guerra ibrida contro la Russia. Non vogliono farci vivere come una società libera -ribadisce - ma sotto il loro controllo. L'Occidente difende un ordine basato sulle regole. Chi ha deciso queste regole? Chi è che ha concordato queste regole? E' un inganno vero e proprio, con un doppio, triplo standard. Con tutte queste regole false la Russia non ha intenzione di vivere".