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Russia: "Wagner consegnerà armi pesanti". Aereo di Prigozhin atterrato a Minsk

Fsb: archiviato procedimento penale per rivolta armata guidata dal capo di Wagner

(Afp)
(Afp)
27 giugno 2023 | 09.02
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Il jet privato del leader del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin è atterrato questa mattina alle 7.40 alla base militare dell'aeronautica di Machulischy vicino a Minsk, in Bielorussia. Lo riferisce il media indipendente di monitoraggio militare 'Belaruski Hayun' citando i dati di Flight Radar.

I media precisano che l'aereo atterrato vicino alla capitale bielorussa è un jet Embraer Legacy 600 con il numero di coda RA-02795, che si ritiene appartenga a Prigozhin. Alle 7.58, ha sottolineato Belaruski Hajun, un altro business jet è arrivato alla base aerea di Machulischy da San Pietroburgo.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto di non sapere dove sia il capo della Wagner. "Non dispongo di questa informazione e non posso dirvi nulla", ha affermato Peskov rispondendo alle domande dei giornalisti, secondo quanto riferisce Ria Novosti. Il portavoce del Cremlino ha assicurato che il presidente russo Vladimir Putin non è stato indebolito dalla rivolta armata del gruppo Wagner e la sua autorità non è stata erosa. Peskov ha deriso gli "scatti d'ira ultra-emotivi di esperti politici e pseudo-politici" che hanno speculato sulla stabilità dell'autorità del presidente russo dopo l'ammutinamento.

MOSCA: WAGNER CONSEGNERÀ ATTREZZATURE MILITARI PESANTI

Il gruppo di mercenari Wagner consegnerà alle autorità russe le ''attrezzature militari pesanti'', ha reso noto il ministero della Difesa russo in una nota. ''Sono in corso i preparativi per il trasferimento dell'equipaggiamento militare pesante della Wagner alle unità attive delle forze armate russe'', recita il testo.

FSB: CHIUSO PROCEDIMENTO PENALE PER RIVOLTA ARMATA

Le autorità russe hanno annunciato l'archiviazione del procedimento giudiziario per rivolta armata avviato dopo la ribellione guidata dal capo della milizia Wagner. La decisione è legata all'ordine dato alle truppe di fermare l'avanzata verso Mosca. Durante le indagini - ha reso noto il Servizio di sicurezza federale (Fsb), citato dalla Tass - è stato stabilito che i partecipanti alla rivolta hanno posto fine alle loro "azioni criminali".

"Nell'ambito delle indagini sul caso aperto il 23 giugno dal dipartimento investigativo dell'Fsb ai sensi dell'articolo 279 del codice penale russo per rivolta armata, è stato stabilito che i partecipanti hanno messo fine il 24 giugno alle loro azioni, finalizzate direttamente a commettere reato".

"Tenendo conto di questa e di altre circostanze rilevanti per le indagini, l'autorità inquirente ha deciso il 27 giugno di adottare un provvedimento di archiviazione".

LUKASHENKO

''Non lo nascondo. E' stato doloroso assistere agli eventi che sono successi nel sud della Russia. Non solo per me, molti dei nostri cittadini li hanno presi a cuore perché la Patria è una'', ha dichiarato il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko. Sullo sfondo della marcia verso Mosca organizzata dal gruppo Wagner, ha aggiunto, ''l'opposizione bielorussa era già pronta ad attuare lo scenario di una ribellione armata'', ma "c'è stata una falsa partenza".

Lukashenko ha dato al suo esercito ''l'ordine di essere pronto a combattere'' dopo la rivolta armata guidata da Wagner verso Mosca. Lo ha dichiarato lo stesso leader bielorusso durante un incontro con i vertici della sicurezza. "Ho dato tutti gli ordini necessari per portare l'esercito alla piena prontezza al combattimento. Dobbiamo essere più forti delle minacce che incombono sulla nostra terra. E le minacce arrivano di nuovo dall'Occidente", ha aggiunto. ''La minaccia dell'Occidente incombe sulla Bielorussia'', ma Minsk ''ha le capacità tecniche per affrontarla''.

Lukashenko ha anche detto che ''non ci sono eroi'' nella rivolta armata guidata dal gruppo Wagner contro Mosca e risolta anche grazie al ruolo di mediazione svolto dal presidente della Bielorussia. ''Ritengo che se la Russia crolla, tutti rimaniamo sotto le macerie. Moriremo tutti'', ha affermato. Secondo il leader bielorusso, quindi, ''in nessun caso dovreste fare di me un eroe, né di me, né di Putin o di Prigozhin''. E questo ''perché tutti abbiamo perso di vista la situazione e poi abbiamo pensato come poteva essere risolta''.

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