Fermati nel sud coperti dal velo islamico, accusati di essere militanti dell'Is che preparavano un attentato, in realtà andavano a trovare in segreto le loro fidanzate. Nel paese è psicosi da attentato, anche una barba lunga è motivo di allarme
Arrestati con l'accusa di essere terroristi, ma in realtà stavano solo usando uno stratagemma per incontrare in segreto le loro fidanzate. E' quanto è accaduto a due turchi finiti in manette nella provincia meridionale di Mardin mentre erano travestiti da donne, con indosso un burqa. Il 21 gennaio, l'ufficio del governatore di Mardin aveva annunciato l'arresto di M.D. e Z.T. perché sospettati di essere militanti dello Stato islamico (Is), travestitisi per eseguire un attentato.
A tradire i due che camminavano per strada coperti dal burqa erano state le scarpe da uomo di uno di loro, notate da un poliziotto. Immediatamente arrestati, sono stati portati in commissariato, anche perché una grande folla si era radunata intorno alla scena dell'arresto e minacciava il linciaggio dei presunti terroristi. Lo stesso ufficio del governatore ha poi chiarito che "dalle indagini è emerso che i due uomini indossavano il burqa per nascondere una tresca amorosa".
L'agenzia Dogan ha spiegato che il travestimento serviva infatti ai due giovani solo per poter incontrare indisturbati le loro fidanzate, i cui genitori si oppongono alla loro relazione. La vicenda testimonia la psicosi collettiva creata tra la popolazione turca dalle vicende nella vicina Siria e dai recenti attentati di Parigi. Scrive il quotidiano Hurriyet che, nelle province turche confinanti con la Siria, anche solo portare la barba, percepita come simbolo di un Islam conservatore, è motivo di sospetto e allarme tra la popolazione.
