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Comunicato stampa

Idroelettrico: in Italia per crescere ora c’è bisogno di nuovi investimenti

07 settembre 2023 | 15.21
LETTURA: 3 minuti

Milano, 7 settembre 2023 – L’energia idroelettrica è la prima fonte rinnovabile di energia in Italia, ma il parco idroelettrico italiano ha un’età media avanzata e richiede investimenti urgenti.

Secondo una ricerca di Bain & Company, il 70% delle centrali idroelettriche italiane ha più di 40 anni, una caratteristica che rende necessari interventi di manutenzione e, soprattutto, lavori di ammodernamento delle infrastrutture.

Oltre all’obsolescenza degli impianti idroelettrici, bisogna confrontarsi anche con l’aumento della siccità causato dal cambiamento climatico e dal riscaldamento della temperatura terrestre.

Nel rapporto di Bain & Company si stima che siano necessari almeno 10 miliardi di euro per ammodernare l’idroelettrico italiano, per riportare l’energia idroelettrica a un ruolo da protagonista nella transizione energetica rendendo le infrastrutture più competitive ed efficienti.

Come si produce energia nelle centrali idroelettriche

Per comprendere appieno l’entità dei problemi degli impianti italiani bisogna innanzitutto capire come viene prodotta l’energia idroelettrica al giorno d’oggi. Una spiegazione semplice e dettagliata arriva da Acqua del Rubinetto, il magazine online di Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico della Città Metropolitana di Milano.

Innanzitutto, per generare elettricità serve una riserva d’acqua, ossia un bacino idrico da cui prelevare l’acqua necessaria ad alimentare la centrale. In genere si ottiene attraverso la costruzione di una diga con cui sbarrare un fiume per usufruire di tutte l’acqua di cui si ha bisogno.

Le dighe, inoltre, consentono di creare il dislivello necessario per azionare le turbine. Le centrali idroelettriche, infatti, sfruttano la forza di gravità per produrre energia elettrica facendo cadere l’acqua da una certa altezza, affinché la forza sprigionata sia in grado di far funzionare i generatori di corrente.

Si tratta di turbine che vengono fatte ruotare dalla forza dell’acqua, un movimento che consente di generare elettricità attraverso degli alternatori collegati alle turbine.

Dopodiché, la corrente elettrica passa in un trasformatore, un dispositivo che riduce l’intensità della corrente e aumenta la tensione. Questo passaggio consente di trasportare l’energia in modo efficiente su lunghe distanze, tramite le infrastrutture di rete in alta tensione.

Dopo aver azionato le turbine l’acqua esce dall’impianto e confluisce nuovamente nel fiume, per proseguire il suo corso naturale o passare per un’altra diga costruita lungo il suo percorso.

Oltre alle centrali a salto, che sfruttano elevate altezze di caduta dell’acqua e dispongono di un bacino di grandi dimensioni, esistono anche gli impianti idroelettrici ad acqua fluente, in cui vengono sfruttati piccoli dislivelli. Queste centrali sono in genere più piccole e meno potenti, ma hanno anche un costo e un impatto ambientale inferiori rispetto agli impianti a salto.

Il ruolo dell’energia idroelettrica nella transizione energetica

L’energia idroelettrica offre molteplici vantaggi nella generazione di energia. Si tratta infatti di una risorsa prodotta da una fonte rinnovabile, in quanto l’acqua viene continuamente rigenerata attraverso le piogge e le nevicate in alta quota che alimentano i fiumi.

Inoltre, è considerata un’energia a basso impatto ambientale, in quanto sebbene la costruzione delle centrali comporti un intervento invasivo sull’ambiente la produzione di elettricità non rilascia CO2 nell’atmosfera.

L’energia idroelettrica è quindi utile per contrastare il cambiamento climatico e l’inquinamento, in quanto favorisce la riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili e delle emissioni di gas ad effetto serra. Un altro beneficio è la sua capacità di stabilizzare la produzione di energia elettrica rinnovabile, laddove altre fonti green come il fotovoltaico e l’eolico risultano più incostanti in quanto dipendono dall’irradiazione solare e dalla ventosità.

Ovviamente bisogna considerare l’impatto ambientale legato soprattutto alla realizzazione delle dighe e all’eventuale deviazione dei fiumi, oltre agli elevati costi di costruzione di nuovi impianti che richiedono ingenti investimenti.

Per questo è fondamentale ammodernare le centrali idroelettriche già esistenti e in funzione, un approccio che consente di contenere i danni ambientali, ottimizzare i costi e sfruttare appieno le potenzialità dell’energia idroelettrica per accelerare la transizione energetica.

Per maggiori informazioni

Sito web: https://acquadelrubinetto.gruppocap.it/

Milano

Responsabilità editoriale: TiLinko – IMG Solutions srl per Instilla

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