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Shipping: Vincenzo Onorato difende marittimi italiani, 'no a globalizzazione miseria'

Vincenzo Onorato
Vincenzo Onorato
16 maggio 2019 | 13.31
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"Certamente è la prima volta che viene inaugurato un manifesto galleggiante, che vuol dire un no alla globalizzazione della miseria, vuol dire non imbarcare marittimi extracomunitari a stipendi da fame lasciando a terra 50mila marittimi italiani che la fame la fanno a casa". Lo ha detto all'Adnkronos l'armatore Vincenzo Onorato, a Genova margine del battesimo della nuova nave cargo del gruppo, la ‘Maria Grazia Onorato‘, il ro-ro più grande del Mediterraneo. Una nave più green e che contiene un manifesto: sul lato della nave si legge "Onorato per i marittimi italiani".

Sul palco durante la cerimonia inaugurale che si è tenuta ieri a bordo della nave l'armatore Vincenzo Onorato ha spiegato: “Autoproduzione e specialmente sfruttamento dei marittimi spesso sottopagati, ponendoli in rotta di collisione con i portuali – ha detto – significa innescare l’ennesima guerra fra poveri all’insegna della globalizzazione della povertà. E l’autoproduzione gemellata allo sfruttamento di lavoratori extra comunitari genera una miscela esplosiva".

"Prima di essere armatore – ha aggiunto Onorato – sono un marinaio. Io sono con i miei marittimi e da oggi sono anche con i portuali che rappresentano un asset dei porti italiani. Oggi sono i portatori di un sapere e di una professionalità dei quali i porti italiani non possono fare a meno. Ricordo ancora quando a Genova lavoravano in Compagnia Unica 6mila portuali. Ha senso che un porto come Genova abbia realmente operativi meno di 800 portuali?”.

Alla cerimonia inaugurale della Maria Grazia Onorato, che domani salperà per Livorno, Catania e Malta, occupando stabilmente la rotta principale delle autostrade del mare, il Gruppo Onorato ha ribadito che il suo impegno per il lavoro non è a scadenza.

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