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Pensioni

Vera quota 100 solo per l'1,9% dei lavoratori

Elaborazione Adnkronos del dossier consegnato dall'Upb alla Camera

(Fotogramma)
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10 marzo 2019 | 16.40
LETTURA: 3 minuti

La vera 'quota 100', quella fatta di 62 anni d'età più 38 anni di contributi, è pari all'1,9% della popolazione di lavoratori che andrà in pensione nel 2019. Il restante 98,1% ha dai 63 anni in su o dai 39 anni di contributi in su. E' quanto emerge dalle tabelle contenute nel dossier consegnato dall'Upb alla Camera, in occasione delle audizioni sul decreto legge rdc e quota 100, elaborati dall'Adnkronos. Solo il 18,4% lascerà il lavoro a 62 anni, di cui il 16,5% avrà però oltre 38 anni di contributi. Mentre coloro che diranno addio agli obblighi professionali dopo 38 anni sono il 9,7%; di cui il 7,8% con più di 62 ani d'età. A conti fatti, quindi, l'offerta contenuta nella legge di bilancio 2019, e messa a punto con il decreto legge all'esame del Parlamento, sarà sfruttata da pochissimi 'quota 100' effettivi e da tantissimi over 100. Al primo posto, sommando età e contributi, ci sono i 'quota 104', che ammontano al 19,4% degli aspiranti pensionati.

Seguono i 'quota 105', pari al 17,3% della platea pronta per lasciare il lavoro, e 'quota 103', con il 16%. Poi ci sono i 'quota 106' con il 13,7% dei potenziali pensionati; seguiti dai 'quota 102' con l'11,2% e 'quota 107' con l'8,6%. In coda i 'quota 101' con il 6% e 'quota 108' con il 4,3%. E dietro arriva finalmente la 'quota 100', seguita solo da quota 109 con l'1,3% e 'quota 110' con lo 0,1%.
Ossevando i numeri considerando la sola età si scopre che la possibilità di andare in pensione con le nuove regole sarà colta soprattutto dalle persone che hanno 63 anni (è il 26,9% della platea), seguita dai lavoratori con 64 anni (22,1%) e da chi nel corso del 2019 soffierà 62 candeline (18,4%). Seguono i coloro con 65 anni (16,5%), 66 anni (13,4%) e 67 anni (2,7%).
Considerando invece l'anzianità contributiva, il gruppo più numeroso è quello con 41 anni di contributi (23,5%), seguito da chi ha 40 anni di contributi (21,3%) e dai 42 anni di contributi (20,8%). Poi ci sono i lavoratori che hanno maturato 39 anni di contributi (19,3%), quelli con 38 anni di contributi (9,7%) e, infine, chi ha 43 anni di contributi (5,5%),

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