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Trasporto aereo, Di Palma: "Dallo sviluppo dei droni oltre 114 mila posti di lavoro"

Il presidente dell'Enac parla delle ricadute occupazionali dei droni in un'intervista a “Infra”, il nuovo web magazine di Atlantia dedicato all’evoluzione e alle nuove sfide del mondo delle infrastrutture e della mobilità, online da oggi

Immagine di repertorio (Fotogramma) -  
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09 novembre 2021 | 14.39
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"Questa crisi ci ha insegnato che il sistema Paese ha bisogno più che mai di rinascita e resilienza, di un’azione di governo che faccia leva sull’innovazione e sulle tecnologie per lo sviluppo industriale di settore e di consolidare l’eccellenza italiana. Diverse stime indicano che il mercato globale di applicazioni di Mobilità Aerea Avanzata potrà raggiungere approssimativamente i 55 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuo nel periodo 2021-2030 di circa il 18 per cento. La nostra stima dell’impatto cumulato occupazionale si aggira intorno ai 114,7 mila posti di lavoro". A indicarlo è il presidente dell'Enac, Pierluigi Di Palma, parlando delle ricadute occupazionali dei droni, in un'intervista a “Infra”, il nuovo web magazine di Atlantia dedicato all’evoluzione e alle nuove sfide del mondo delle infrastrutture e della mobilità, online da oggi.

Obiettivo dell'Enac, spiega Di Palma, è "di accompagnare la transizione digitale ed ecologica nel settore dell'aviazione civile attraverso lo sviluppo di soluzioni di mobilità intelligente e sostenibile che sfruttino la terza dimensione, guardando oltre il trasporto aereo tradizionale e promuovendo una rinnovata crescita economica e industriale della filiera nazionale. La sfida deve essere affrontata in maniera unitaria, come sistema Paese. Pensiamo alla logistica e al monitoraggio delle infrastrutture strategiche. A riguardo abbiamo stretto collaborazioni con alcune società di gestione aeroportuale (Adr, Sea e Save) e anche con i soggetti istituzionali locali che hanno un ruolo molto importante per l’accettazione sociale e per la pianificazione territoriale".

Parlando poi dei "maxi droni" che potrebbero arrivare a Roma entro il 2024 e a Milano due anni dopo, "ovviamente l’applicazione dei cosiddetti air taxi rientra tra gli obiettivi della nostra pianificazione e richiede necessariamente un percorso progressivo che passa da un primo momento in cui questi mezzi innovativi e sostenibili (elettrici) vedranno la presenza a bordo di un pilota, fino ad arrivare ad una loro piena automazione. La sfida si gioca su nuovi requisiti per i vertiporti, nuovi concetti operativi e protezione in termini di cybersecurity e security, aspetti che intendiamo affrontare nel minor tempo possibile".

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