Si rafforzano le strumentazioni del radiotelescopio dell'Inaf che cerca anche forme di vita extraterrestre
Si potenzia il Sardinia Radio Telescope (Srt) grazie a due gare che Leonardo si è aggiudicata attraverso la sua controllata Vitrociset. Il potente Srt nel Sud della Sardegna è al lavoro dal settembre del 2013, va anche alla ricerca di forme vita extraterrestre ed ha raggiunto l'onore delle cronache quando proprio quell'anno, muovendo i suoi primi passi, è riuscito a vedere una magnetar - una stella di neutroni - quasi dritto al centro della Via Lattea e con una chiarezza mai osservata prima. Grazie a questi bandi, ora la potente infrastruttura scientifica italiana- gestita dall’Osservatorio Astronomico di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) - acquisirà nuovi sistemi per aumentare la sua capacità.
In particolare, Vitrociset si è aggiudicata due gare dell'I naf per il potenziamento dell’Srt e integrerà i sistemi elettromeccanici al servizio dei ricevitori e fornirà un sistema metrologico. La collaborazione tra Vitrociset e Inaf su Srt è stata avviata nel 2015 e oggi si arricchisce così di ulteriori attività. La Sardegna é in prima linea per lo sviluppo di tecnologie e servizi strategici per lo spazio. I due bandi nascono a seguito di un finanziamento assegnato all’Inaf dal Ministero dell’Università e Ricerca (Mur) per migliorare le capacità scientifiche del Sardinia Radio Telescope e della sua infrastruttura. Nell'ambito di questi contratti, Vitrociset si occuperà dell’integrazione dei sistemi elettromeccanici al servizio dei ricevitori sull’Srt e fornirà un sistema metrologico avanzato per questa importante infrastruttura scientifica italiana.
Leonardo spiega che questo potenziamento "consentirà di integrare e validare la nuova strumentazione scientifica, predisporre l’infrastruttura per gli sviluppi tecnologici, razionalizzare le attività di manutenzione e migliorare l'affidabilità". I nuovi sviluppi, inoltre, permetteranno di ottenere una diminuzione del downtime del telescopio, aumentandone così la produzione scientifica. Alto circa 70 metri, dal peso di oltre 3000 tonnellate e con una parabola (lo specchio primario) di diametro di 64 metri, il Sardinia Radio Telescope é un radiotelescopio con caratteristiche innovative per applicazioni radioastronomiche e spaziali fino a frequenze superiori ai 100 GHz, realizzato dall’Inaf in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana. La sua antenna parabolica é uno strumento dall’altissimo valore tecnologico e scruta il nostro cielo ininterrottamente alla ricerca di corpi celesti, sistemi planetari con pianeti simili alla terra, sistemi stellari, pulsar e oggetti o corpi dalla forte emissione radio - nuclei galattici attivi, radiogalassie, quasar, buchi neri - ma va anche alla ricerca di forme di vita extraterrestri.
"Vitrociset si è aggiudicata le gare grazie alla professionalità e all’esperienza maturata nella gestione pluriennale di infrastrutture critiche e nello sviluppo di sistemi e soluzioni volti a garantire i più alti standard di sicurezza e affidabilità" sottolinea Leonardo ricordando che "nel corso degli anni, la controllata si è aggiudicata competizioni italiane e internazionali garantendo un ritorno in termini di sviluppo del territorio, con investimenti in ricerca e sviluppo e nella formazione di personale altamente qualificato".
La collaborazione tra Inaf e Vitrociset inizia nel 2015 con il ripristino funzionale del Sistema di Superficie Attiva (Ssa) dello specchio primario del Sardinia Radio Telescope e prosegue oggi con alcune ulteriori attività a supporto del Programma Eusst- European Space Surveillance Tracking di monitoraggio dei detriti spaziali. Grazie ai sistemi installati in Sardegna dal 2017 - che operano con l’antenna Inaf della stazione di Medicina, in provincia di Bologna - l’Italia è tra i primi Paesi al mondo per le capacità di tracciamento e monitoraggio specialmente in occasione dei rientri di oggetti in atmosfera e potenzialmente pericolosi per la popolazione.
Leonardo conferma le sue capacità "a supporto della sorveglianza dello spazio per garantire la sicurezza degli asset e delle operazioni in orbita, grazie alle tecnologie e competenze diversificate e altamente complementari presenti nel Gruppo, al servizio delle istituzioni, degli operatori e di tutti i cittadini". (di Andreana d'Aquino)