A sostegno dell’empowerment femminile
La parità di genere è uno dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’ONU, il quinto SDGs (Sustainable Development Goals) che mira a raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze. La parità di genere è anche al centro della Missione 5 “Inclusione e Coesione”, Componente 1 “Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione” del PNRR che trova la sua applicazione nel Sistema nazionale di certificazione della parità di genere.
L’intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a titolarità del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, con uno stanziamento di 12,63 miliardi di euro, mira a trasformare il mercato del lavoro, favorendo le transizioni occupazionali, migliorando l’occupabilità dei lavoratori e innalzando il livello di tutele attraverso la formazione.
Tra gli investimenti della Missione 5 Componente 1 rientrano la creazione di imprese femminili e il sistema di certificazione della parità di genere.
L’intervento si prefigge l’obiettivo di innalzare i livelli di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e, in particolare, di:
Il Sistema nazionale di certificazione della parità di genere, disciplinato dalla legge n. 162 del 2021 (legge Gribaudo) e dalla legge n. 234 del 2021 (legge Bilancio 2022), ha tra i suoi obiettivi assicurare una maggiore qualità del lavoro femminile, promuovendo la trasparenza sui processi lavorativi nelle imprese, riducendo il “gender pay gap” (“divario retributivo di genere” che indica la differenza tra il salario annuale medio percepito dalle donne e quello percepito dagli uomini), aumentando le opportunità di crescita in azienda e tutelando la maternità.
L’intervento si articola in tre parti:
La finalità del Sistema di certificazione della parità di genere alle imprese è, quindi, quella di favorire l’adozione di politiche per la parità di genere e per l’empowerment femminile a livello aziendale e migliorare la possibilità per le donne di accedere al mercato del lavoro, di leadership e di armonizzazione dei tempi vita.
La certificazione avviene su base volontaria e su richiesta dell’impresa. Al rilascio della certificazione provvedono gli organismi di certificazione accreditati presso Accredia (ai sensi del regolamento CE 765/2008) che operano sulla base della prassi UNI/PdR 125:2022.
La prassi di riferimento della certificazione della parità di genere, UNI/PdR 125:2022, definisce criteri, prescrizioni tecniche ed elementi funzionali alla certificazione di genere attraverso l'adozione di specifici KPI (Key Performances Indicator - Indicatori chiave di prestazione) inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni.
L’adozione da parte degli imprenditori e delle imprenditrici della certificazione di genere viene sostenuta anche da appositi incentivi di natura fiscale e in materia di appalti pubblici. Inoltre, sono previste, con i fondi del PNRR, misure di accompagnamento e sostegno delle imprese di medie e piccole dimensioni che intendono certificarsi.
L’ottenimento della certificazione, che ha validità pari a tre anni, oltre a rafforzare l’immagine e reputazione aziendale, consente alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali e premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei.