"L’Italia con i suoi 8670 chilometri di costa è la terza più grande economia blu in Europa e leader delle risorse marittime. Economia, energia, sicurezza, comunicazioni e tecnologia sono tutti i grandi snodi della globalizzazione che passano dal mare. L’Italia, paese con vocazione marittima per eccellenza, deve al mare, e alle attività connesse, gran parte della sua prosperità e del suo benessere perché è vita, benessere e futuro". Così il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, nel corso del suo intervento all’iniziativa 'Economia del Mare: aspetti strategici di un comparto che non conosce crisi' promosso dal Centro Studi Borgogna e da Vinacci Think Tank tenutosi a Roma presso la Sala delle Conferenze della Camera dei deputati.
"Il rapporto sull’Economia del Mare 2021 ha calcolato che in Italia, un solo euro prodotto dalla blue economy, ne attiva altri 1,9 sul resto del sistema produttivo nazionale. E’ un settore imprenditoriale in costante aumento che occupa quasi 900mila persone. Questo con le quasi 210mila imprese, di cui 20mila sono giovanili, incide per il 3,4% sul totale del Pil. C’è la necessità di perseguire una strategia che guardi al mare come motore economico blue globale", continua Mulè.
"E’ fondamentale che tutte le realtà legate all’economia del mare - conclude il sottosegretario alla Difesa nel suo intervento- facciano rete a beneficio del sistema Paese. L’istituzione di un ministero apposito permetterebbe di snellire le lungaggini burocratiche a beneficio di tutti e sarebbe il naturale punto di arrivo di un percorso che vede nel mare la centralità di una società che è capace di guardare il passato, valorizzare il presente e di proiettarlo al futuro".