L'astronauta: "Si riprende cammino interrotto mezzo secolo fa, andiamo per restare e creare una piccola economia che sfrutti le risorse lunari"
La missione Artemis della Nasa "apre una nuova era all'esplorazione. Andiamo sulla Luna per rimanere e creare una piccola economia per sfruttare le risorse lunari". Ad affermarlo all'Adnkronos è l'astronauta italiano Umberto Guidoni, primo europeo ad abitare nel 2001 la Stazione spaziale internazionale (Iss), commentando la Missione Artemis (che dopo lo stop di ieri dovrebbe partire il 2 o il 5 settembre), che è una sorta di prova generale senza equipaggio in attesa di imbarcare nel 2024 astronauti.
"Sarà una data storica perché si riprenderà il cammino interrotto mezzo secolo fa. In 50 anni la situazione è profondamente cambiata. Il programma Apollo rappresentava una prova di forza tra gli Stati Uniti e l'Urss. La missione Artemis, invece, vede tutta l'umanità coinvolta nell'esplorazione della Luna", osserva Guidoni. "Oltre alla Nasa sono coinvolti numerosi Paesi" dall'Italia agli Emirati Arabi passando dal Giappone. "L'importantissima collaborazione nell'Iss continuerà anche con questa impresa ad eccezione della Russia" dopo l'invasione dell'Ucraina.
Questa missione, sottolinea l'astronauta e astrofisico italiano, "oltre a segnare la ripresa dell'esplorazione sarà fondamentale per la ricerca scientifica ma anche per gli aspetti economici. Sulla Luna speriamo di trovare risorse importanti per l'esplorazione dello spazio: ghiaccio, acqua, idrogeno e ossigeno che alimenteranno i primi insediamenti e che potranno essere utilizzati come combustibili per andare oltre la Luna in direzione di Marte e di altre asteroidi".
Sulla Luna, aggiunge Guidoni, "speriamo di trovare altre risorse il che farà di questa impresa spaziale anche un'opportunità di investimento come sta accadendo con il coinvolgimento delle imprese private come Space X e Blue Origin. Sarà il punto di partenza per l'esplorazione di altri corpi celesti".
La decisione, poi, di fare calpestare il suolo lunare alla prima donna "ha un alto valore simbolico. Il mondo è cambiato", sottolinea Guidoni osservando inoltre che "la tecnologia ormai permette di mettere a disposizione mezzi più sicuri e di poter allargare il campo coinvolgendo anche scienziati di tutti paesi che prima non avrebbero potuto andare nello spazio".
Per quanto riguarda l'Iss e la probabile decisione della Russia di abbandonare la stazione spaziale internazionale nel 2024, Guidoni sottolinea che "non possiamo negare che la guerra in Ucraina abbia incrinato un percorso che aveva prodotto risultati importanti. Iss è stata una grande impresa dal punto di vista tecnologico ma anche per quanto riguarda i rapporti internazionali. Tutti hanno contribuito all'Iss a parte la Cina. Adesso speriamo che lo stesso spirito possa alimentare l'esplorazione della Luna. Sulla targa che la missione Apollo 11 lasciò sulla Luna c'era scritto 'siamo venuti in pace, a nome di tutta l'umanità', speriamo che questa frase che non era vera allora possa diventare vera adesso".