La presidente del Consiglio assicura: "Tutte le risorse disponibili saranno destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie". Giorgetti: "Fatte cose giuste"
Il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef). Nel documento, in vista del varo della Manovra 2024, spiccano tra gli altri i dati relativi al Pil: stimato all'0,8% nel 2023 e all'1,2% nel 2024.
La Nadef, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, è un passaggio chiave verso la Manovra 2024. La Nota è lo strumento con cui ogni governo in Italia aggiorna le proprie macroeconomiche e di finanza pubblica, delineando in maniera più dettagliata gli obiettivi individuati nel Documento di economia e finanza, sulla base dell’affidabilità delle informazioni disponibili sull'andamento del quadro macroeconomico e delle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea, che tiene conto del al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma. Nel documento generalmente sono indicate le principali aree di intervento per il successivo triennio e vengono anche anticipati i temi e le misure della Manovra.
"Abbiamo varato la Nadef, ovvero la cornice che definisce la prossima legge di bilancio - ha annunciato via social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni a Cdm ancora in corso -. Stiamo lavorando per scrivere una manovra economica all'insegna della serietà e del buon senso. E che mantenga gli impegni che abbiamo preso con gli italiani: basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie".
''Riteniamo di aver fatto le cose giuste con grande responsabilità'', afferma il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nella conferenza stampa a palazzo Chigi dopo l'approvazione della Nadef. Il quadro generale di finanza pubblica ''si ispira a una principio di serietà, responsabilità, si inserisce in un quadro più complessivo di ridiscussione delle regole del patto di stabilità, che in questo momento è in corso in sede europea, in cui l'Italia ha una posizione chiara di tipo negoziale'', aggiunge.
"Abbiamo aggiornato gli obiettivi finanza pubblica - sottolinea Giorgetti - . L'indebitamento netto dall'obiettivo dal 4,5% previsto nel Def sale al 5,3%. L'aumento è ascrivibile a 0,9 punto percentuale come effetto della contabilizzazione del superbonus e dei bonus edilizi. In assenza l'obiettivo dichiarato del 4,5% nel Def sarebbe stato raggiunto. Abbiamo aggiornato il quadro macroeconomico - chiarisce - in relazione all'impatto di due fattori principali la politica monetaria restrittiva e le conseguenze del conflitto in Ucraina che generano sull'economia europea e su quella italiana. Il Pil aggiornato è stimato in crescita dello 0,8% quest'anno, dell'1,2% l'anno prossimo, dell'1,4% nel 2025 e dell'1% nel 2026", aggiunge il ministro.
''Qualcuno potrebbe osservare che non rispettiamo il famoso 3% di deficit, effettivamente non lo rispettiamo. La situazione complessiva non induce a ritenere di fare politiche procicliche che contribuiscano a determinare, oltre alle politiche monetarie restrittive, la recessione. Quindi - spiega Giorgetti - l'asticella è stata posta, a nostro giudizio, a un livello di assoluta ragionevolezza''.
''L'orizzonte pluriennale'' delle privatizzazioni ''è di circa l'1% del pil''. ''Per quanto riguarda se e quando - chiarisce Giorgetti - le privatizzazioni verranno effettuate, lo decide il ministero dell'Economia''.
Il ministero dell'Economia "farà quello che non hanno fatto gli altri ministeri", annuncia il ministro, quantificando la spending review a 2 miliardi.
Nella Nadef "ci sarà il dato della pressione fiscale che prevediamo in riduzione", aggiunge Giorgetti.
Nel corso del 2023 il pil è stimato al 0,8% nel 2023, al 1,2% nel 2024, e rispettivamente al 1,4% e all’1% nel 2025 e nel 2026. Sono questi i dati contenuti dalla Nadef resi noti dal Mef.
Riguardo agli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al Pil, il deficit tendenziale a legislazione vigente sarà del 5,2 per cento nel 2023, del 3,6 per cento nel 2024, del 3,4 nel 2025 e del 3,1% nel 2026. Nello scenario programmatico il deficit è del 5,3% nel 2023 e del 4,3 nel 2024, in confronto alle previsioni del Def. Riguardo alle proiezioni per il 2025 e il 2026 il documento prevede rispettivamente il 3,6% per cento e il 2,9 per cento.
Il rapporto debito/pil della Nadef è previsto ridursi dal 141,7 del 2022 al al 139,6% nel 2026. Il tasso di disoccupazione è previsto in calo dal 7,6 (2023) al 7,3 del 2024.
Ammontano a circa 14 miliardi le risorse in deficit da destinare alla manovra, circa lo 0,7% di deficit-pil. E' quanto si evince dalle tabelle della Nadef sulle stime programmatiche e tendenziali per il 2024.