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Lo studio, le case green si vendono prima

Rimangono sul mercato quasi tre settimane in meno di quelle inefficienti

Casa green
Casa green
24 maggio 2024 | 15.25
LETTURA: 3 minuti

Una casa ‘verde’ è più facile da vendere, e rimane sul mercato quasi tre settimane in meno di una inefficiente. È uno studio di Century 21 Italia, branca italiana del colosso americano del real estate, e di Wikicasa, azienda ‘proptech’ che analizza le informazioni online per facilitare le compravendite, a evidenziare la crescente importanza della sostenibilità anche nel settore immobiliare. Nello specifico, le case in classe A rimangono sul mercato circa 68 giorni, mentre quelli in classe G circa 90: oltre 20 giorni in più.

Quello della sostenibilità è un aspetto che diventerà sempre più rilevante con l’approvazione della direttiva europea Case Green che ha l’obiettivo di aumentare il tasso di riqualificazione degli edifici in Europa, e di ridurre i consumi e le emissioni del settore edilizio entro il 2030.

Secondo il testo, su cui l’Italia ha votato contro, entro il 2030 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, e quelli esistenti dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030 e D entro il 2033. Il patrimonio edilizio dell’Ue dovrebbe essere trasformato in uno stock a emissioni zero entro il 2050.

“Classe energetica driver di scelta trainante del mercato”

Spiega Mattia Colantuoni, co-founder di Wikicasa: “La classe energetica si sta via via attestando come un driver di scelta trainante del mercato. Se si guarda alle ricerche degli utenti, le ricerche che includono i soli immobili ad alta efficienza energetica sono aumentate di oltre il 72% tra il 2023 e il 2022. Le recenti normative europee hanno sicuramente spinto gli utenti verso un acquisto più rapido e consapevole: oggi, acquistare un immobile efficiente sotto il profilo energetico consente di risparmiare notevolmente in futuro, non solo sui costi della bolletta, ma anche su tutti quegli interventi di ristrutturazione che molti proprietari di casa dovranno sostenere nei prossimi anni per migliorare le prestazioni e i consumi dei propri immobili”.

Questo perché, chiarisce Colantuoni, “lo stock nazionale di immobili ad alta efficienza energetica è costituito in larga parte da nuove costruzioni” per cui, per ottemperare alla direttiva europea, serviranno “incentivi e misure di ristrutturazione” degli edifici già esistenti, “in modo da poter aumentare il numero di immobili ad alta efficienza disponibili sul mercato e assicurare il giusto match tra domanda e offerta”.

Gli immobili in classe G si svaluteranno

Al momento questo match si sta squilibrando, nel senso che le case in classe A sul mercato, essendo maggiormente richieste, si stanno riducendo. Nel 2023 infatti erano 25.444, attualmente superano di poco le 23.000 unità. Di contro, gli immobili appartenenti alla classe G sono passati da poco più di 60.000 del 2023 ad oltre 120.000 del 2024. Una tendenza che non potrà che riflettersi sul prezzo, determinando un aumento per le case più efficienti e una svalutazione per quelle più energivore.

È evidente – conclude il ceo di Century 21 Marco Tilesi - che si sono ormai connotati due mercati distinti con dinamiche proprie e che ci stiamo muovendo sempre più verso un acquisto consapevole del valore dell’impatto energetico sul lungo periodo.”

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