Il docente all'Adnkronos: "Bene Tridico". E aggiunge: "Finalmente se ne parla, da governi follie: da legge Biagi a stop art.18 pur di non toccare orario"
"Se equiparassimo il nostro orario di lavoro a quello della Germania avremmo 6 milioni di posti in più e l'occupazione potrebbe salire dai 23 milioni attuali ai 29 milioni, recuperando così e avanzando quei 3 milioni di disoccupati che pesano sull'economia del Paese". E' un fiume in piena, conversando con l'Adnkronos, Domenico De Masi, docente di sociologia del Lavoro alla Sapienza di Roma, 40 anni spesi per dimostrare la validità del teorema che Pierre Carniti, 'padre nobile delle 35 ore' insieme a Fausto Bertinotti riassunsero nello slogan 'lavorare meno lavorare tutti' .
"Finalmente era ora che se ne parlasse e trovo assurdo che sindacati e imprese non si rendano conto della possibile soluzione. E ancora più i governi. Abbiamo fatto follie per aumentare l'occupazione: abbiamo introdotto la legge Biagi, approvato e poi e cancellato i voucher, ridotto il cuneo fiscale, abolito l'art.18, azzerata l'Irap, sono stati fatti Jobs act, dirottati più di 30 mld di incentivi alle aziende e i lavoratori hanno speso migliaia di euro in scioperi per avere cosa? Lo stesso tasso di occupazione di 15 anni fa", incalza 'corroborato' dalle parole del presidente dell'Inps, Pasquale Tridico , che ieri ha esposto la sua teoria a favore di una riduzione dell'orario di lavoro.
E mette in fila dati, stime e proiezioni: nel 1891 gli italiani erano 40 milioni ma si lavorava 10 ore al giorno per 6 giorni alla settimana per cui lavoravano 70 mld di ore; passano 100 anni, 1991, e questa volta gli italiani sono 57 milioni ma hanno lavorato 60 miliardi di ore, 10 mld di ore in meno ma ciò nonostante hanno prodotto 13 volte di più. Arriviamo al 1918 in cui le ore lavorate ammontano a 61 mln, la bellezza di 20 mlnd di ore in meno sul 1991 eppure sono stati prodotto 600 mld di dollari in più.
E De Masi ribadisce come "il paragone con la Germania sia determinante": in Germania si lavora in media 1371 ore, da noi 1725 ore. Come a dire che un italiano lavora 400 ore in più di un tedesco all'anno ma produce il 20% in meno e ha una busta paga più leggera del 20%. Non solo. Loro con 400 ore in meno hanno una occupazione del 79% noi del 58%, loro una disoccupazione del 3,8% noi dell'11%.
"Una follia anche se meglio tardi che mai e questi 5 stelle pare abbiano capito quale sia la direzione giusta", ripete. E incrocia le dita sperando che questa sia la volta buona che si avveri la 'profezia' del 1930 di John Maynard Keynes per cui entro il 2030 i sistemi economici prevederanno non più di a 15 ore al mese di lavoro. "La Germania ce la farà , noi?", conclude.