“Il mercato americano è strategico e prioritario e per noi rappresenta il 15% del business, quindi un sesto dell’azienda. Gli Usa continuano nella crescita in double digit (+16%) e crescono in tutti i principali canali distributivi, dall’Horeca all’e-commerce. Adesso vogliamo conquistare il mercato cinese". Cristina Scocchia ha le idee chiare. L’ad di Illycaffè, un passato brillante da Procter & Gamble, L’Oréal e Kiko, per lo storico gruppo triestino del caffè conferma le traiettorie di crescita.
"L’anno scorso i risultati sono stati molto positivi - spiega Scocchia all’Adnkronos -. Siamo cresciuti del 14% di fatturato e del 16% in redditività, nonostante l’inflazione avesse colpito in maniera molto dura il costo di produzione, cresciuto del 17%. Questo ci ha dato la confidence che le strategie delineate fossero quelle giuste per trainare la crescita dell’azienda”. Quest’anno, nel primo semestre, Illycaffè ha messo a segno un aumento dei ricavi consolidati del +5% rispetto al 2022 e un risultato particolarmente positivo negli Stati Uniti.
"Ora ci avviciniamo al terzo trimestre e c’è la seconda parte dell'anno da giocare ma i risultati registrati fino al mese di agosto sembrano andare nella giusta direzione - assicura Scocchia -. Quindi confermano la bontà delle scelte strategiche intraprese fino ad ora”. Scocchia conferma quindi i target di inizio anno e l’obiettivo di crescita sia del fatturato sia della redditività “nonostante l’aumento dei costi non si sia limitato a l’anno scorso”. Il caffè, spiega Scocchia, si compra dai 7 ai 9 mesi prima “e quello che stiamo tostando e immettendo sul mercato ora è stato acquistato 7-9 mesi fa, con prezzi molto alti". Adesso i prezzi decrescono "ma sono comunque molto più alti delle medie storiche e l’effetto inflattivo sui costi perdurerà per tutto il 2023 e almeno per i primi sei mesi del 2024”. Nonostante questo scenario, precisa l’ad di Illycaffè, “contiamo di crescere la redditività a ritmo sostenuto”.
Nessuna intenzione da parte dell’azienda di rivedere i listini al rialzo. “Abbiamo aumentato i prezzi l’anno scorso del 3% e a gennaio di quest’anno di un altro 3%, a fronte dell’aumento subito del 17% per le materie prime - evidenzia Scocchia -. Questo vuol dire che in maniera responsabile abbiamo trasferito a valle solo un terzo dell’aumento dei costi e deciso di trattenere sulle spalle dell’azienda due terzi. E’ un modo per proteggere i nostri clienti. Quest’anno non prevediamo ulteriori ritocchi ai prezzi, nonostante i costi delle materie prime restino alti”.
Tra gli obiettivi dell’azienda triestina, presente in 140 Paesi del mondo e che vanta 1.230 collaboratori, c’è quello di continuare a crescere in Italia (che resta tuttora il mercato principale) e di raddoppiare entro cinque anni il fatturato negli Usa. “Significa conquistare una distribuzione più capillare sia a livello di rete e-commerce sia a livello di grande distribuzione organizzata americana - precisa Scocchia -. Vogliamo poi crescere a livello europeo, dove abbiamo la possibilità di migliorare i nostri risultati, rendendo di nuovo più capillare la distribuzione, soprattutto nell’Horeca e nel modern trade”.
Illycaffè guarda con attenzione anche alla Cina, dove è presente con una filiale a Shanghai. “Abbiamo deciso di crescere con umiltà - dice Scocchia -. Il mercato cinese è molto complesso e abbiamo deciso di fare una partnership con Chancemate, operatore cinese molto forte, quotato a Shenzen. Abbiamo appena annunciato un'esclusiva di 4 anni per il modern trade, la Gdo e l’e-commerce. Noi metteremo a disposizione il nostro grande know-how sul mercato del caffè e loro il grande know-how sul mercato cinese”. Per Illycaffè si tratta di un investimento “molto importante - ammette Scocchia - perché ci permetterà di triplicare il nostro fatturato in Cina nei prossimi tre anni, nell’arco del piano industriale al 2026”.