Il presidente di Confindustria: "Il governo è stato chiaro. Non è corretto scaricare il costo del Green pass sulle imprese o sulla fiscalità generale, quindi sulle tasche dei cittadini"
"Il governo è stato chiaro, il tampone è a carico del dipendente". Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, si esprime così a Porta a Porta in vista del 15 ottobre, quando il Green pass sarà obbligatorio per i lavoratori del settore pubblico e privato. "La posizione di Confindustria era ben chiara, noi avevamo una posizione molto decisa sull'obbligo vaccinale, abbiamo preso coscienza che la politica ha fatto la scelta di non andare verso l'obbligo vaccinale perché era una scelta dirompente e il Green pass rappresenta l'unico strumento per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro", le parole di Bonomi.
"Francamente non è corretto scaricare di nuovo sulle imprese, o sulla fiscalità generale, quindi sulle tasche dei cittadini, il costo del Green Pass: non mi sembra corretto", scandisce.
Negli ultimi giorni, riflettori puntati sulle violenze che hanno fatto da cornice alla manifestazione No green pass di Roma, con l'assalto alla sede della Cgil. "Non condividiamo le proteste sul Green pass. In un momento in cui il Paese stava uscendo finalmente da un momento drammatico, un momento in cui l'economia si stava riprendendo, ci troviamo di fronte adesso ad un problema con le materie prime, il costo energetico schizzato alle stelle e adesso anche queste proteste" che "non condividiamo" ha detto Bonomi.