La transizione energetica nella mobilità "deve essere sostenibile" e oggi ci sono "complicazioni" perché oltre a una "domanda spontanea non matura, è anche vero che la crisi energetica, l'indisponibiità delle materie prime e l'aumento dei prezzi ci stanno ponendo dei dubbi" per cui "varrebbe la pena fare una revisione delle policy ambientali" perché "l'impegno al 2035, che tutto quello che sarà venduto come automobile nuova dovrà essere 100% elettrico, potrebbe non essere sostenibile, anche per un altro elemento esogeno ai produttori, che è l'nfrastruttura". Lo ha detto Mirko Dell'Agnola, direttore Divisione Auto di Suzuki Italia, nel corso della prima edizione del Mobility Forum.
"Se oggi possiamo contare su una densità di distributori di benzina e gasolio che permettono al cliente di non rimanere a piedi - ha spiegato - abbiamo invece un accesso alle ricariche elettriche, sia privato che pubblico, che non è pronto a un incremento del parco circolante elettrico. La volontà c'è, è un punto fermo ma è un percorso irto di difficoltà".
"La mobilità - ha detto - sta cambiando, anche per fattori esogeni al business e al desiderio delle case automobilistiche. Ci troviamo in una situazione dove è anche imposta una transizione verso un abbattimento delle emissioni. E' doveroso farlo, c'è un indirizzamento verso l'elettrico, Suzuki vuole andare con regolarità e un atteggiamento pragmatico verso questa transizione".
"E' vero che non c'è molta offerta" di auto elettriche "ma è anche vero che se costano il doppio di un'auto a benzina o diesel, non la può comprare chi vive con 1.200 euro al mese, che deve prima pagare un mutuo o l'affitto, fare la spesa e dar da mangiare ai figli. Deve essere una transizione anche accessibile, altrimenti possiamo lavorare quanto vogliamo ma non arriveremo a niente", ha concluso.